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Wimbledon, Kyrgios doma spalla e dolore: Nakashima ko, Nick ai quarti slam dopo 7 anni e mezzo

Aggiornato 04/07/2022 alle 20:22 GMT+2

WIMBLEDON - Nonostante un problema alla spalla destra, Nick Kyrgios doma l'americano Nakashima per 4-6 6-4 7-6 3-6 6-2 e torna ai quarti di uno slam 7 anni e mezzo dopo l'ultima volta, in Australia, nel 2015. Da valutare le condizioni della spalla, ma ai quarti la chance è ghiotta: troverà il terraiolo Christian Garin, capace di rimontare da 2 set sotto l'australiano de Minaur.

Wimbledon: Nick Kyrgios bezwingt Brandon Nakashima

Credit Foto SID

dall'inviato a Wimbledon. La domanda è questa: e adesso? Da una parte, infatti, c’è la chance più ghiotta della carriera: un quarto di finale, a Wimbledon, contro Cristian Garin. Dall’altra ciò che è apparso evidente nel soffertissimo ottavo di finale vinto oggi contro l’americano Brandon Nakashima: i problemi alla spalla destra. Per oggi, Nick Kyrgios, riesce a mettere da parte quelli e domare in 5 set il proprio avversario. 4-6 6-4 7-6 3-6 6-2 in poco più di tre ore. Ma qui dentro, l’australiano, per la prima volta ai quarti di finale slam 7 anni e mezzo dopo l’ultima volta (Aus Open 2015) ha dovuto gestire un problema con vari interventi del fisioterapista. Un antidolorifico dopo il 3° game del secondo set. Una serie di massaggi dopo il 5° game del terzo e il successivo cambio di campo. Insomma, Kyrgios ha lottato con una condizione fisica che resta sempre un'incognita per un giocatore poco abituato a cammini prolungati negli slam – così come al preciso e scientifico metodo di allenamento.
Non una questione da poco in ottica quarti di finale per Kyrgios, così come l’eventuale finestra della semi con Fritz, Nadal o van de Zandschulp. Un domanda che non gli leverà comunque il sonno. L'australiano, infatti, ha lasciato il campo con un’iconica dichiarazione delle sue: “Mi servirà sicuramente un bel bicchiere di vino stasera, sicuramente”.
E’ tutta lì la forza mediatica di un personaggio senza filtri, senza compromessi. Prendere o lasciare. Nella sua follia, arroganza, a volte anche maleducazione. Però piace e vende Kyrgios. E divide. Sentimento necessario per creare discussione, attesa, hype, come dicono da queste parti. Non è un caso che in sala stampa qui a Wimbledon scatti sempre la fila per accaparrarsi i posti alle sue partite. Impossibile entrare sul Campo 1 nel match con Tsitsipas; fila abbondante anche oggi per il ‘braccialetto’ del Centrale. E’ lì il segreto del personaggio Kyrgios e di una comunicazione che all’ATP qualcuno dovrebbe capire...

La partita

Al di là di questi discorsi, c’è stato anche il match. Un match in cui il 20enne Nakashima ha venduto carissima la pelle, dimostrando che le 12 partite giocate sull’erba già prima di oggi – tra i giocatori ad aver giocato di più su questa superficie – erano state un buonissimo allenamento. Ha spinto bene col dritto, ha servito in maniera eccellente. E ha sicuramente approfittato di un Kyrgios parecchio spento rispetto alle uscite precedenti fin dal primo quindici. Nakashima ha sfruttato insomma tutte le occasioni a disposizione. Dall’omaggio di Kyrgios nel decimo game del primo set a quel finale di quarto set in cui l’australiano ha perso di nuovo il controllo di una partita che nel frattempo era riuscito a girare, obbligandosi così al quinto e decisivo parziale.
Per sua fortuna però qui, Kyrgios, aveva sempre vinto nel set decisivo. 6-0 il dato aggiornato a oggi: un record assoluto. Sì perché al quinto set, dopo aver evitato i guai nel secondo game al servizio, Kyrgios ha paradossalmente fatto vedere le cose migliori, alzando il livello del proprio tennis e la velocità di spinta. Che possa essere un segnale sull’effettivo status della spalla, ovvero un qualcosa ritraducibile in “dolorante, ma non così grave”? E’ ciò che di certo ci auguriamo tutti. Per un torneo che di sorprese e di underdog ne ha già visti abbastanza. Insomma, non ce ne vogliano Nakashima, Garin, van de Zandschulp o Fritz, ma Kyrgios-Nadal è ciò che tutti stanno aspettando in semifinale.

C. Garin b. A. de Minaur 2-6 5-7 7-6(3) 6-4 7-6(10-6)

Cristian Garin, che avrebbe dovuto fare il suo esordio a Londra con Matteo Berrettini (risultato positivo al Covid poche ore prima di scendere in campo) vince al super tie-break una folle maratona di 4 ore e 34 minuti contro l'australiano, testa di serie n° 19 del torneo, Alex de Minaur, recuperando due set di svantaggio e annullando due match al quinto sul 4-5 15-40. E' il quarto cileno nella storia a raggiungere i quarti a Wimbledon dopo Ayala, Acuna e Gonzalez. Garin è ormai specializzato nel quinto set: si tratta, infatti, del settimo successo su otto maratone Slam. Per de Minaur i quarti agli US Open 2020 (persi con il futuro vincitore Dominic Thiem) rimangono il miglior risultato a livello Major.
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