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Chi è Jasmine Paolini: oltre a Jannik Sinner c'è un'altra italiana alla conquista di Parigi

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Aggiornato 06/06/2024 alle 18:53 GMT+2

TENNIS - A 28 anni con una carriera contraddistinta da tenacia e crescita, l'allieva di Renzo Furlan è diventata la 5ª italiana nell’Era Open ad entrare in top 10 dopo Schiavone (2011), Errani (2013), Pennetta (2015) e Vinci (2016). La sublimazione di un percorso in cui questa ragazza originaria di Bagni di Lucca è sempre cresciuta, sfatando anche il tabù dell'altezza.

Paolini è tutta un sorriso: "Sono felicissima, la finale è un sogno"

Jasmine ha scritto un'altra storica pagina del tennis italiano conquistando la finalissima del tabellone femminile del Roland Garros grazie al secco 6-3 6-1 inflitto alla russa Andreva in una semifinale mai in discussione. Con questo clamoroso successo, lunedì 10 giugno la Paolini sarà proclamata numero 7 al mondo. Sabato 8 giugno la finalissima, contro la favoritissima Swiatek, ma il sogno a Parigi della sorridente Jasmine continua...

La vittoria e la gioia in semifinale

"Ho giocato una grande partita, non era facile. È incredibile essere in semifinale. Quanto devo a Renzo Furlan? Sicuramente tanto, è un lavoro di squadra il nostro. La top10 è un risultato incredibile, una sensazione stranissima. Sono emozionata. Un grazie gigante anche alla mia famiglia, che ha sempre creduto in me". Sono queste le parole di una Jasmine Paolini confusa e felice dopo la vittoria nei quarti di finale contro Elena Rybakina. L'azzurra, un po' a sorpresa, ha eliminato la testa di serie numero 4, raggiungendo per la prima volta in carriera la semifinale in uno Slam. Un risultato straordinario per la 28enne di Bagni di Lucca, che mai prima d'ora si era spinta così in alto. Un traguardo che arriva un po' come una ricompensa, al termine di un viaggio durato tanti anni.
Un'escalation, la sua, fatta di cuore ed abnegazione e che l’ha catapultata - a cavallo fra la fine del 2023 e il 2024 - a sbocciare come un fiore a primavera, portandola a 28 anni a diventare la quinta italiana a raggiungere la top 10 del ranking WTA dopo Francesca Schiavone (2011), Sara Errani (2013), Flavia Pennetta (2015) e Roberta Vinci (2016).
  • Ranking WTA: Paolini diventa la 5ª italiana nell’Era Open ad entrare in top 10
Schiavone 4ª al mondo Gennaio 2011
Errani 5ª al mondoMaggio 2013
Pennetta6ª al mondoSettembre 2015
Vinci7ª al mondoMaggio 2016
PAOLINI10ª al mondoGiugno 2024

La ragazza di Bagni di Lucca

Nata il 4 gennaio 1996 a Bagni di Lucca da padre italiano (Ugo) e madre con origini ghanesi/polacche (Jacqueline), Jasmine ha iniziato a giocare a tennis instradata dallo zio Adriano, adepto della racchetta, che le ha fatto crescere la passione per il gioco. Jasmine è portata e a 15 anni entra nel college federale di Tirrenia dove inizia a fare le prime apparizioni in tornei di buon livello e a confrontarsi con quel dannato ‘refrain’ che l’accompagnerà per tutta la vita... "Brava ma troppo bassa" il giudizio perentorio di ogni esperto ad ammonire che con quei 163 cm lì sarebbe stata dura arrivare a certi livelli. Per Jasmine però l’altezza non è mai stato un complesso, un problema, una pecca.
"L’altezza non è un deficit enorme – confessò in un’intervista nel 2018 al giornalista di iltennisitaliano.it e voce di Eurosport, Riccardo Bisti – e nel tour ci sono anche alcune giocatrici non troppo alte. Come ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro. L’unica domanda che mi faccio è come servirei se fossi più alta. Forse servirei un po’ meglio... ma magari sarei meno agile"
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Furlan (coach Paolini): "Guerriera come Schiavone. Errani miniera di informazioni"

L'esordio, i primi punti, la crescita verticale

L’esordio fra le big arriva a 19 anni, alla qualificazioni degli Internazionali di Roma, mentre nel 2017 arriva la prima partecipazione alle qualificazioni di uno Slam e la prima chiamata in azzurro per giocare in doppio con Martina Trevisan la sfida alla Slovacchia. In questi anni ha inizio anche la collaborazione con Renzo Furlan, tecnico che all’inizio – per impegni pregressi con la nazionale Serba – la segue part-time ma che nel corso del tempo è diventato a tutti gli effetti il suo coach a tempo pieno, che l’ha accompagnata in questo percorso fatto di alti e bassi come sulle montagne russe.
"Sono fiera di aver creduto in questo rapporto nonostante alcuni momenti non facili – confidò Jasmine Paolini, un anno fa a Fabio Colangelo, talent del tennis di Eurosport, durante un’intervista per iltennisitaliano.it – Il fatto che lui abbia iniziato a seguirmi in pianta stabile sia negli allenamenti che nei tornei per me ha rappresentato una svolta, poichè siamo riusciti a dare continuità al lavoro".
Nel 2019, grazie alla finale del torneo ITF di Tokyo, Paolini entra per la prima volta tra le prime 100 giocatrici del mondo mentre nel 2021 a Portorose (Slovenia) battendo in finale la statunitense Alison Riske-Amritraj, conquista il suo primo (e fino all’exploit di ieri, unico) titolo Wta 250. Nel 2022 ad Indian Wells contro Sabalenka (allora n.3 del mondo e oggi bicampionessa dell’Australian Open) arriva la prima vittoria contro una top 10 e l’approdo nelle finali di Cluj – Napoca e Palermo. Con le finali raggiunte ai Wta 125 di Firenze e Makarska nella primavera 2023 entra per la prima volta tra le prime 50 della classifica mondiale mentre il resto è un'escalation fragorosa che va dalla finale persa contro Mertens al WTA 250 di Monastir, passa per il raggiungimento della finale di Billie Jean King Cup con l’Italia di Tathiana Garbin, l'acuto al Masters 1000 di Dubai (vinto sconfiggendo in finale Anna Kalinskaya) e un Roland Garros vissuto da assoluta protagonista.
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Emozione Paolini: "Io in top10? Non ci credo ancora. Devo tanto a Furlan"

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