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La sconfitta di Nadal: è tempo di analisi

Patrick Mouratoglou

Pubblicato 18/05/2015 alle 18:26 GMT+2

La sconfitta di Rafa l’altro giorno sul campo 1 di Wimbledon contro Steve Darcis è stata uno shock per molte persone e in particolare per me.

Eurosport

Credit Foto Eurosport

Lo consideravo il favorito numero 1 per il torneo e mi dispiace ancora di più, perché credevo che non ci fossero dubbi sul suo potenziale. L’eccezionale inizio della sua stagione poteva solo dargli una grande fiducia. Da febbraio lo spagnolo ha perso (prima di questa sconfitta) solo due match.
Inoltre, il fatto che abbia vinto Wimbledon due volte e abbia raggiunto tre volte la finale (figurando molto meglio che in Australia o agli US Open) testimonia chiaramente che l’erba finora era la seconda superficie che meglio si prestava al suo gioco.
Ultimo punto: non ho mai fatto pronostici, tanto per rispondere a quelli che mi hanno detto di essere fuori strada, ma ho solo provato a mostrare la realtà del momento aggiungendo le mie sensazioni in proposito.
La sua sconfitta contro Darcis
E’ appropriato analizzare la sconfitta di Rafa a Wimbledon, che ovviamente fa eco a quella del 2012 contro Lukas Rosol. Questa disfatta mi preoccupa, perché penso che il ginocchio del maiorchino sia il vero motivo che lo affligge di nuovo. Era successo anche nella parte di stagione sulla terra? Sì, , è molto probabile. Avevo notato a Monte Carlo che non scivolava sulla terra come suo solito (probabilmente con la paura di scaricare troppo peso sulla gamba quanto era esterna, oppure che si bloccasse durante la scivolata quando era la gamba perno). Nella prima settimana del Roland Garros, Rafa ha giocato una variante del suo gioco. Si muoveva male. C’era stato anche un piccolo scandalo quando aveva avuto meno tempo del suo avversario Fabio Fognini per riposarsi, un comportamento inusuale che probabilmente tradiva una cattiva condizione fisica. Nella seconda settimana, probabilmente era in terapia anti-infiammatoria per i match più importanti, ma non poteva farlo con regolarità per poter avere il giusto effetto quando più gli serviva.
Rafa e la terra battuta
La terra gli dà maggiori vantaggi: è la superficie su cui si trova più a suo agio e che gli consente di giocare un maggior numero di vincenti, dandogli una grande fiducia. Questo margine di benefit non è così ampio per lui sulle altre superfici.
Rafa e l’erba
Per come stanno le cose, l’erba al momento è la superficie peggiore per lui e per le condizioni del suo ginocchio. Prima che iniziasse il torneo aveva detto che per lui è una superficie dura da affrontare, perché l’erba è flessibile. Ciò che vorremmo dire a Nadal è che l’angolo di flessione imposto da questa superficie lo fa soffrire troppo perché quando si mantiene basso sulle gambe il ginocchio è soggetto alla massima pressione. Su un ginocchio sofferente è ovvio che sia doloroso e la cosa peggiore è che un gioco simile cronicizza l’infiammazione.
Inoltre, Nadal sull’erba non ha gli stessi automatismi che ha sulla terra e quando abusa del suo fisico in un momento di sofferenza non può approfittare delle stesse risorse. Sono stato molto sorpreso dal match con Darcis nel vederlo spostarsi quasi sistematicamente per colpire in chop sia col dritto sia col rovescio, colpo che non usa praticamente mai, evitando di affrontare lo scambio col suo rovescio abituale.
La programmazione
Sono rimasto sorpreso dal programma di gare di Rafa dopo il suo rientro e avevo parlato di questo argomento in diverse occasioni. Tre tornei sull’erba, poi Indian Wells, poi di nuovo terra. Nove tornei negli ultimi tre mesi. Per un atleta in piena convalescenza sarebbe come andare ai lavori forzati. E’ vero che abbiamo a che fare con un giocatore compulsivo, ma le circostanze avrebbero dovuto indurlo a mantenere un atteggiamento più oculato. In qualche modo la sconfitta al primo turno di Wimbledon è il prezzo da pagare per questa prima metà dell’anno fuori dagli standard.
Il suo futuro?
Senza essere catastrofisti, è necessario farci una domanda sul suo futuro. Rafa ridurrà il suo calendario nell’avvenire? Sembra un’ovvietà, ma per ora si è sempre rifiutato di seguirla. Il suo ginocchio è compromesso? Si tratta di un dolore cronico con cui dovrà combattere e che lo costringerà ad allentare il ritmo? Questa sembra l’ipotesi più probabile.
Se Rafa continuerà su questa via, potrà garantirsi la seconda settimana dei tornei del Grande Slam. Potrà continuare a giocare sulla terra, ma ridurrà il calendario della seconda parte della stagione. Sarà forse più vulnerabile nella prima settimana degli slam, anche al Roland Garros, ma avrà molto margine.
Così, se in futuro, i suoi problemi fisici saranno improvvisamente migliorati, il calendario potrebbe cambiare, ma per come la penso dubito che seguirà questa strada.
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