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Masters Montecarlo, Sinner rende onore a Musetti: “Non era facile dopo Djokovic. Con Rune sfida difficile"

DaOAsport

Aggiornato 14/04/2023 alle 20:06 GMT+2

MASTERS MONTECARLO - Le parole dell'altoatesino dopo il successo ai quarti nel derby: "Per lui non era facile, ieri ha vinto con Djokovic e non è semplice giocare ogni giorno in questo modo, vale lo stesso anche per me. Lui è un giocatore incredibile, ma ha avuto la possibilità di far girare la partita"

Jannik Sinner

Credit Foto Getty Images

Un’altra semifinale 1000, la terza consecutiva, per Jannik Sinner. Il ragazzo di San Candido ha avuto vita facile contro uno stanco Lorenzo Musetti nei quarti di finale dell’ATP di Montecarlo, a cui ha rifilato un doppio 6-2 in poco meno di 80 minuti e si è guadagnato il penultimo atto del torneo contro il danese Holger Rune. Intervistato a caldo subito dopo il successo, l’allievo di Simone Vagnozzi ha tenuto a volersi complimentare con il suo connazionale:
Conosco bene le sue abilità, soprattutto su questa superficie, sapevo che avrei dovuto partire forte concentrandomi sulle mie cose e sfruttare immediatamente le mie chance prima che lo facesse lui. Sono riuscito a breakkarlo subito e ciò mi ha dato fiducia, sono contento della mia partita. Per lui non era facile, ieri ha vinto con Djokovic e non è semplice giocare ogni giorno in questo modo, vale lo stesso anche per me. Lui è un giocatore incredibile, ma non ha avuto la possibilità di far girare la partita. A volte il risultato non è così veritiero. Ho la sensazione di aver colpito la palla nella maniera giusta e nei momenti giusti e questo mi ha aiutato".

Sulla semifinale con Rune

"Quella di domani sarà una sfida davvero difficile. Siamo due giocatori giovani, molto aggressivi in campo. Sappiamo fare tante cose, ma con stili diversi. Sono contento di avere la possibilità di incontrarlo, spero che sarà una sfida divertente“.

Le parole di Musetti in conferenza

"Sulle condizioni fisiche? Sicuramente la fatica si è fatta sentire, ma non voglio togliere nessun merito a Jannik che ha strameritato la vittoria. Ha imposto il suo gioco, ha fatto quello che fa meglio. Il suo primo set è stato a un livello veramente alto. Era difficile stargli sopra. Il match di ieri ti toglie tanto anche dal punto di energie psicofisiche, ma faccio i complimenti a Jannik e al suo team".
"Jannik è uno dei migliori al mondo per timing sulla palla. Ruba tantissimo il tempo all'avversario. Dà molto fastidio, con i piedi dentro al campo, appena può entrare dentro. Adesso viene a rete, gioca meglio la volée, serve con più variazioni. Di dritto è migliorato, stringe tanto. L'ho visto molto migliorato rispetto all'ultimo confronto che abbiamo avuto".
"Dopo questa sconfitta non butto via le vittorie degli scorsi giorni, però ovviamente dovrò abituarmi a gestire meglio a gestire le energie. Non capita però tutti i giorni un match come quello di ieri, spero di abituarmi perché vorra dire che sto battendo i migliori del mondo, Per me è stato difficile oggi perché Jannik sta giocando un gran tennis ed è in super fiducia, ma io non avevo energia fisica e mentrale che avrei dovuto avere per avere almeno una chance contro Jannik. La mia conquista è di essere tornato a giocare il mio tennis. In una situazione di fiducia mentale".
"Sicuramente Jannik può arrivare n°1, ha la mentalità e il giusto carattere per essere un leader di questo sport. Ma credo lo stia già diventando rispetto all'anno scorso, specie dopo tutti i cambiamenti. Se gioca così può battere chiunque: Alcaraz, Djokovic, Nadal o chiunque ci sia. Fa male con qualsiasi colpo, può scalare il ranking".
"Io dovrò lavorare tanto sul fatto di avvicinarmi al campo. Ieri ho avuto coraggio di girare e spingere di dritto e fare il punto. E poi l'amore e odio che ho col mio servizio. A volte mi sento forte, ma faccio fatica a tenerlo costante. Dovrò lavorarci per ritrovare la continuità che avevo a fine anno scorso. E poi continuare a lavorare su fisico e mente".
"La pressione è una cosa che con questo sport bisogna convincerci. E non aver paura. Perché altrimenti diventerebbe un'arma a doppio taglio. Ma sono stato abituato a conviverci fin da piccolo. Tantissime volte sono saliti sul carro del vincitore, altrettante mi hanno tirato giù. Dai campionati italiani, all'Aus Open Junior. Non ci si abitua totalmente mai a questo. Serve esperienza, Jannik da questo punto di vista ne ha già più di me. Mi fa piacere che la gente possa vedere in me un futuro top player come Rune, Alcaraz o Sinner. Per fortuna lo dicono gli altrei e non me lo dico da solo, sarebbe triste (ride ndr)".
"La perfezione in questo sport non esiste, come nella vita. Eravamo stati abituati troppo bene dai tre fenomeni. La gente era abituata troppo bene, è cambiata la generazione ma resta comunque forte. Spero un giorno di arrivare anch'io lassù, ma sto arrivando bene".
"Giocherò Barcellona, Madrid e Roma. Se non andassero bene questi tornei, allora magari ci saranno cambiamenti o aggiunte. Ma questo è il programma".
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