Anche l'Iraq ha una sua nazionale di rugby: "Con passione arriveremo alle Olimpiadi"
Aggiornato 08/11/2017 alle 12:20 GMT+1
Tutto è cominciato in tarda primavera, con un annuncio sul giornale firmato da un certo Ahmed Qassem, attuale coach da cui è nata l'idea. Come unica ricompensa, la possibilità di rappresentare il proprio Paese con la palla ovale in giro per il mondo. "Sogniamo un futuro da professionisti, il rugby ha creato un gruppo stupendo". La forza dell'unità in un Paese massacrato dalla guerra e dalle bombe.
Un paese disastrato dalle bombe, in cui la disoccupazione under 25 tocca picchi del 60%. In cui speranze e prospettive per il futuro sono praticamente inesistenti. Un paese che ha bisogno di tirare fuori i muscoli, per ripartire. Stringendosi compatti, come neanche il calcio riesce a fare. In Iraq è approdato il rugby e, da qualche mese, il sogno di un'Olimpiade da affrontare con la palla ovale in braccio, si è già acceso.
L'annuncio di un visionario sul giornale
Tutto è cominciato in tarda primavera con un annuncio sul giornale firmato da un certo Ahmed Qassem, 47 enne ex rugbista iracheno che, negli anni di attività, si era barcamenato nei campionati di Egitto, Tunisia e Marocco. Il suo intento era quello di formare una squadra di rugby, in un posto in cui la cultura della palla ovale era totalmente aliena, a beneficio del calcio, sport nazionale indiscusso. Non c'erano ricompense, né promesse di un eldorado sportivo. Solo (si fa per dire) la possibilità di rappresentare il proprio paese tra una touche e una meta.
La composizione della squadra e i mezzi lavori per mantenersi
A questo annuncio si presentano diversi ragazzi, anche se non abbastanza essendo oggi una ventina in tutto) per formare un organico di rugby classico a 15. E' per questo che, per questi primi mesi, si sta scegliendo la variante "a 7 giocatori" nelle prime uscite ufficiali. Nella rosa possiamo trovare un muratore (a chiamata) con aspirazioni da giornalista, l'arcigno 26enne Rassoul Shaye: il 25enne Mohammed Abbas, che agli studi universitari di Educazione Fisica, abbinava il lavoro di scaricatore di bidoni d'olio. Un lavoro abbandonato per la volontà del ragazzo di inseguire il sogno della palla ovale.
Senza soldi ma con un cuore grande così
Allo stesso modo di Rassoul, nel medesimo ateneo di Baghdad, studia Saad Sami Dawad, che lavora come commesso in un negozio di telefonia e che a Eurosport Italia, racconta questa straordinaria avventura:
Quel lavoro mi serve per mantenere gli studi e per gli spostamenti, essendo di fuori Baghdad. Ho perso i genitori e fare tutto da solo è complicato. Ci alleniamo nel campo dell'Università dell'Agricoltura nella capitale e il gruppo è più unito che mai. Molti di noi non conoscevano la cultura del rugby: l'unità che trasmette è qualcosa di unico. Tra i nostri obiettivi, c'è quello di coinvolgere le istituzioni, creare una federazione e magari accedere ai finanziamenti statali visto che la squadra ha tante necessità.
Il gesto del compagno di squadra benestante
A cominciare dalle divise. Sinora, infatti, le ha fornite, pagando di tasca propria, un giocatore del gruppo proveniente da una famiglia benestante, Ghait Kazem. E con l quali la strada ha fatto il proprio esordio, nelle scorse settimane, nel «Torneo Arabo» di Petra, in Giordania. Dopo le sconfitte contro Emirati Arabi Uniti e Libia (rispettivamente 0-12 e 7-27), è arrivata un'incredibile vittoria, 14-12, proprio contro i padroni di casa.
Dall'attività coi più piccoli, al pensiero di un campionato domestico
Ci alleniamo, fatichiamo tutti i giorni, tranne il venerdì - prosegue Saad - per imparare tutti i segreti del rugby, ci alleniamo duramente. Ma non è facile: per ora il Coni è a secco di contributi e dobbiamo arrangiarci. Il movimento, intanto, sta prendendo piede: la voce si è sparsa e pare si siano formate decine di compagini, che una volta "abbracciate", possono costituire un campionato domestico. Abbiamo iniziato a insegnare rugby anche ai più piccoli. Il nostro prossimo sogno? Benché la strada sia lunghissima, portare la bandiera e la palla ovale irachena alle Olimpiadi.
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