Chi sono gli italiani qualificati ai Giochi Olimpici? Da Carini a Testa, passando per Mouhiidine: nomi, età, categorie

 Marco Arcari

Aggiornato 03/06/2024 alle 21:24 GMT+2

PUGILATO, GIOCHI OLIMPICI PARIGI 2024 - Chi sono gli italiani qualificati alle prossime Olimpiadi? Da Angela Carini a Irma Testa, passando per altri sei boxeur, tutti i nomi e alcune curiosità sugli otto atleti italiani che competeranno nelle varie categorie di peso. Nel Pugilato, l'Italia ha finora conquistato 48 medaglie a Cinque Cerchi: a Tokyo 2020 ne maturò però soltanto 1 (bronzo di Testa).

Testa: "A Parigi voglio dare spettacolo. La boxe è al femminile"

Dal 27 luglio al 10 agosto 2024, i ring dell'Arena Paris Nord e quello allestito nell'iconico Stade Roland Garros ospiteranno gli incontri del Pugilato, per un totale di tredici categorie di peso (sette maschili e sei femminili). Ai Giochi Olimpici 2024, l'Italia potrà contare sul talento di otto boxeur, esattamente il doppio rispetto a quelli che si erano invece qualificati per l'edizione di Tokyo 2020.
Non sono poche le speranze di medaglia degli Azzurri, che puntano a migliorare il bottino ottenuto nell'Olimpiade precedente - un solo metallo, il bronzo di Irma testa nei pesi piuma - e a dare spettacolo sui ring francesi. La tradizione di questa nobile arte ha radici profondissime nel Bel Paese: andiamo a conoscere nel dettaglio tutti gli Azzurri qualificati alle Olimpiadi 2024.
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La Fiamma olimpica è accesa: inizia il viaggio verso Parigi

Angela carini (-66 kg)

Da campionessa italiana di tiro a volo a una carriera di prestigio nella boxe, nonché alla seconda partecipazione olimpica consecutiva. La campana classe 1998 è stata iniziata allo sport dal compianto papà Giuseppe - venuto a mancare pochi giorni dopo i Giochi di Tokyo 2020 -, figura fondamentale da cui lei ha assimilato il mantra sportivo "dell'ultimo chilometro" e appreso anche il suo attuale soprannome, Tiger. Emulando le gesta di suo fratello, Carini si è data al pugilato e ha ottenuto subito grandi risultati, inclusa una doppia medaglia d'oro tra Europei Juniores 2014 e Mondiali Giovanili 2015. Dopo qualche anno, le prime importanti affermazioni a livello internazionale: nel 2019 ha vinto l'argento europeo e poi si è messa al collo pure l'argento mondiale. A Tokyo 2020 è stata eliminata agli ottavi di finale da Chen Nien-chin (Taipei Cinese), ma a Parigi vorrà riscrivere la storia.

Salvatore Cavallaro (-80 kg)

Sono serviti tanti anni per coronare il sogno che aveva fin da bambino: quello di partecipare alle Olimpiadi. Il catanese classe 1995 ha strappato il pass grazie al bronzo ottenuto nei Giochi Europei 2023 e potrà così partecipare al torneo a Cinque Cerchi per la prima volta in carriera. Dopo tre bronzi europei (2015, 2017, 2022) e il bronzo mondiale del 2021 - tutte medaglie vinte nella categoria -75 kg - l'Azzurro punterà a far saltare il banco sul ring di Parigi, forte pure del fatto di essere stato il primo pugile uomo italiano a centrare la qualificazione olimpica. "Occhi di Tigre" è il suo soprannome, che lo contraddistingue dal cugino Salvatore Cavallaro (classe 2001) - omonimia dovuta all'omaggio verso il nonno che hanno in comune - il quale però non si è qualificato per le Olimpiadi parigine.

Sirine Charaabi (-54 kg)

Quando aveva soltanto 18 mesi, con sua madre e sua sorella è partita da El Fahs (Tunisia) per raggiungere il padre in Italia. Cresciuta in provincia di Caserta, in palestra dall'età di cinque anni e sotto la guida di Giuseppe Pellegrino, allenatore che scopre talenti da quasi mezzo secolo. Atleta di "seconda generazione", sebbene il primo titolo nazionale giovanile sia arrivato a soli 13 anni, non ha potuto rappresentare l'Italia fino al 2021, quando ha ottenuto la cittadinanza e vinto il titolo nazionale seniores dopo un periodo di stop. Da allora, solo grandi risultati, incluso lo splendido argento mondiale del 2023 (categoria -52 kg) e il quinto posto ottenuto ai Giochi Europei dello stesso anno. La sua storia ha già ispirato un romanzo, "Il ring" di Chiara Licio, ma è pronta ad arricchirsi di un nuovo, importantissimo capitolo: alla prima esperienza olimpica in carriera, Charaabi vuole infatti sorprendere tutti.

Diego Lenzi (+92 kg)

A Bologna il basket è quasi una religione, perciò "tradirlo" sportivamente per poi approcciarsi alla boxe non dev'essere stato semplice. Il classe 2001 si è presentato sul ring a 16 anni, diventando subito un talento luminosissimo nel panorama italiano e attirando su di sé le attenzioni della Nazionale. Dal 2020 al 2022 si è concesso una pausa, per godersi la vita da adoloscente, ma ha poi deciso di dedicarsi nuovamente - anima a corpo - a questa nobile arte. Alla prima esperienza mondiale, quella del 2023, è stato battuto 0-5 nel primo turno dal futuro argento iridato, il cubano Fernando Arzola, mostrando comunque grande esplosività. Lenzi sarà il pugile azzurro più giovane ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 e, per quanto la categoria dei supermassimi vedrà tanti fenomeni impegnati - a cominciare dall'uzbeko Bakhodir Jalolov - possiede tutto il talento per l'exploit.

Alessia Mesiano (-60 kg)

Pugile quasi per caso, visto che la sua carriera sportiva è iniziata nell'atletica e, soltanto per "gioco" si è poi trasferita nel pugilato. Mesiano ha infatti scoperto il ring a 19 anni, quando un amico aprì una palestra a Latina, sua città natale. In soli sei anni, la crescita è però stata talmente impressionante da spingerla prima al bronzo mondiale (2014) e poi al trionfo iridato del 2016 nella categoria -57 kg. Successivamente il passaggio dai pesi piuma a quelli leggeri, continuando comunque a inanellare grandi risultati internazionali, incluso un altro bronzo mondiale (2022). La classe 1991 ha conquistato la sua prima qualificazione ai Giochi durante il preolimpico di Busto Arsizio, battendo 5-0 Miroslava Jedinakova (Slovacchia) nella finale 3°/4° posto. La categoria -60 kg sarà caratterizzata da un tasso tecnico elevatissimo, ma la latinense proverà comunque a fare grandi cose da outsider.

Aziz Abbes Mouhiidine (-92 kg)

A Parigi per l'esordio olimpico, ma soprattutto per una medaglia: quella d'oro. Mouhiidine non si è mai nascosto in tal senso, non soltanto perché reduce dal doppio argento nelle ultime due edizioni dei Mondiali. Dopo aver iniziato a praticare karate e kickboxing, all'età di otto anni il classe 1998 avellinese scelse il pugilato, anche e soprattutto per merito del padre e del film "Ali", pellicola che insieme hanno visto e rivisto. Nei pesi massimi, categoria in cui è stato pure campione europeo (2022) nonché medaglia d'oro ai Giochi Europei del 2023, è da tempo punto di riferimento a livello internazionale. A Parigi 2024 avrà anche una motivazione ulteriore: dedicare la medaglia al compianto papà, scomparso qualche anno fa. A prescindere da come andrà il torneo a Cinque Cerchi, Mouhiidine è un pugile destinato a grandissime cose sul ring.
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Mouhiidine: "A Parigi voglio l'oro, che orgoglio il paragone con Ali"

Giordana Sorrentino (-50 kg)

Fu costretta ad abbandonare il suo primo amore sportivo, il pattinaggio a rotelle, a causa di un infortunio, ma la scoperta del pugilato è stata fulminante. Seguendo l'esempio del fratello Michael, la romana classe 2000 è pronta alla sua seconda partecipazione olimpica, dopo il nono posto ottenuto a Tokyo 2020. In neanche otto anni di attività sul ring, "Caterpillar" - questo il suo soprannome - ha già ottenuto grandi risultati, tra cui il bronzo europeo 2022 e quello messo al collo durante i Giochi Europei del 2023. Nonostante la giovane età, nel suo bagaglio di esperienze pregresse ci sono già tre partecipazioni ai Mondiali (5° posto nel 2022 e nel 2023) e due agli Europei. Il talento è lampante, l'esperienza non manca: sul ring dell'Arena Paris Nord e nella categoria -50 kg, Sorrentino proverà a fare la storia.

Irma Testa (-57 kg)

Non ha certo bisogno di presentazioni, non fosse altro perché è stata la prima donna italiana a partecipare ai Giochi in questa disciplina e poi pure a regalare una medaglia olimpica all'Italia nel pugilato, oltre che per l'esempio sociale-sportivo che continua a dare da oltre un decennio. Innamoratasi del ring a soli 12 anni, seguendo le orme della sorella maggiore Lucia, "The Butterfly" è da sempre una predestinata: talento clamoroso, etica del lavoro impressionante e mai la paura di esprimere opinioni, anche su temi un bel po' impegnativi per la società contemporanea ma a lei molto vicini (bullismo, opportunità per i giovani, diritti LGBT). A 26 anni, Testa è nel pieno della maturità agonistica e l'oro mondiale vinto nel 2023 è un gran bel biglietto da visita verso i Giochi Olimpici di Parigi 2024. Ha già scritto la storia del pugilato femminile italiano in diverse occasioni, perché non continuare allora a farlo? Tanto ci sarà tempo per intraprendere una carriera lavorativa nella Polizia di Stato, futuro che sogna dopo il ritiro.
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Testa: "A Parigi voglio dare spettacolo. La boxe è al femminile"

Nella storia del Pugilato ai Giochi Olimpici, l'Italia ha finora conquistato quarantotto medaglie (15 ori, 15 argenti e 18 bronzi), di cui ben tre grazie al talento di Roberto Cammarelle. Il gigante di Cinisello Balsamo si mise al collo il bronzo ad Atene 2004, l'oro di Pechino 2008 e l'argento a Londra 2012, diventando così il nono pugile della storia a conquistare tre medaglie olimpiche (ci sarebbe poi riuscito anche il cubano Roniel Iglesias, grazie all'oro vinto a Tokyo 2020).
Nell'ultima edizione delle Olimpiadi, il Tricolore ha sventolato però soltanto una volta sul podio, col già citato bronzo di Testa nei pesi piuma. Negli ultimi 100 anni, in sei diverse occasioni l'Italia non ha invece conquistato medaglie: a Parigi 1924, a Monaco 1972, a Montreal 1976, a Barcellona 1992, a Sydney 2000 e a Rio de Janeiro 2016. L'edizione più proficua è stata infine quella di Roma 1960, in cui l'Italia si prese ben sette medaglie (3 ori, 3 argenti e 1 bronzo) e dominò il medagliere della disciplina.
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Hall of Fame Italia: Roberto Cammarelle


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