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La giovane Italia è immensa, ma oggi non basta: ko al tie-break con la Francia e niente semifinale di VNL 2024

 Marco Arcari

Aggiornato 28/06/2024 alle 20:23 GMT+2

PALLAVOLO, VNL 2024 (M) - Italvolley maschile a tratti da sogno, nonostante l'ampio turnover, ma oggi non basta. I giovani azzurri di Fefè De Giorgi sognano la semifinale, ma cadono al tie-break (11-15) contro l'inesauribile Francia. Decisivo lo show di Jean Patry e l'ingresso in corso d'opera di Kevin Tillie. Ottimi invece Mattia Bottolo, Gabriele Laurenzano e la coppia Mosca-Sanguinetti.

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Solo e soltanto applausi, per la giovane Italvolley maschile. Nonostante l'ampio turnover e la giovanissima età media di squadra, la Nazionale di Fefè De Giorgi esce a testa altissima dall'impegno dei quarti di finale di Volleyball Nations League 2024, cedendo soltanto al tie-break (11-15) contro i campioni olimpici in carica della Francia. Decisivi lo show di Jean Patry, con l'opposto autore di 28 punti oltre a un eccellente 48% di efficienza in attacco, e l'ingresso dalla panchina di Kevin Tillie.
L'Italia esce comunque a testa altissima dal gerflor dell'Atlas Arena di Lodz (Polonia), dominando per oltre due set e accarezzando il sogno di vittoria quando è avanti 4-0 durante il tie-break. Tra gli Azzurri spiccano soprattutto le prestazioni di Mattia Bottolo (18 punti), Gabriele Laurenzano (enciclopedico in seconda linea) e Leandro Mosca (15 con 3 ace). Italvolley però eliminata, mentre la Francia sfiderà la quasi imbattibile Polonia nella semifinale di sabato 29 giugno (dalle ore 17:00).
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La partita

Come in ogni situazione riguardante lo sport italiano, c'è chi guarderà solo e soltanto il bicchiere mezzo vuoto, riempito quel che basta da tanti errori nelle decisive fasi-break e incertezze in muro-difesa sulle "pallette" dei francesi per tutta la partita. Significherebbe però cercare, per l'ennesima volta, di rivincere l'oro nell'unico sport che, a noi tifosi del Tricolore, riesce davvero bene: l'auto-flagellazione. Per carità, questa versione dell'Italvolley è inesperta e, nel sostenerlo, non si manca di rispetto a nessuno dei suoi giocatori, né tantomeno allo staff tecnico, De Giorgi in testa. Chi vi scrive preferisce però analizzare gli aspetti più positivi di questo quarto di finale, partendo dal rendimento (seppur altalenante) del già citato Bottolo e di Luca Porro. Mattia parte fortissimo, determina in buona percentuale i due set vinti dagli Azzurri e mostra nuovamente colpi offensivi che, nelle ultime due settimane, gli hanno consentito di scavalcare tante gerarchie per il ruolo di terzo o quarto schiacciatore nel roster con cui la Nazionale volerà ai Giochi Olimpici di Parigi. Il suo 25% di efficienza offensiva è dettato soprattutto dagli errori non forzati commessi in importantissime transizioni, aspetto che pesa tanto nell'economia di questa partita. Ciò nonostante, oggi Bottolo è ampiamente tra i migliori in campo nelle file italiane, anche per l'ottima tenuta in ricezione e l'attenzione difensiva. Discorso simile per L. Porro, il quale fa un po' meglio in attacco (33%), subendo però murate in alcuni scambi-chiave degli ultimi due set. All'esordio in azzurro e a soli 20 anni, il mediano dei fratelli rappresenta comunque già un diamante grezzo di questa squadra, soprattutto per i picchi di velocità al servizio (spesso oltre i 125 km/h) e le stupende uscite in pipe, fondamentale offensivo quasi imprescindibile negli schemi italiani.
Che scrivere poi del sempre più strepitoso Laurenzano? Davanti a una vera e propria istituzione regale di questo ruolo, quale Jenia Grebennikov, il classe 2003 si esibisce in uno show personale di super ricezioni e voli difensivi, cercando di arginare perfino lo strapotere odierno del duo Clevenot-Patry. Il futuro della seconda linea è più che mai roseo, anche perché oltre a Laurenzano diversi liberi sembrano poter raccogliere il testimone da Fabio Balaso (il quale, comunque, va soltanto per i 29 anni). Passando dall'altro lato della rete, una Francia praticamente priva di Earvin Ngapeth - non ha ancora smaltito del tutto il problema muscolare a un polpaccio, patito qualche settimana fa, sebbene oggi subentri per qualche turno in battuta - viene letteralmente trascinata dal trio Clevenot-Patry-Tillie, oltre che dal già citato Grebennikov. Al centro la nazionale transalpina gioca poco in attacco e capisce ancor meno a muro, col giovanissimo (2006) Joris Seddik a fungere da bersaglio mobile per la coppia Mosca-Sanguinetti, che non a caso pianta chiodi sui chiodi entro i quattro metri francesi. Il problema, per l'Italvolley, si sposta allora nei laterali. Patry fa letteralmente un altro sport, variando benissimo tra diagonale e parallela oltre a giocare sapientemente con lo (spesso) scomposto muro avversario; Clevenot ci aggiunge uno stellare 66% di efficienza con nessun errore. Chiavi tattiche con cui riassumere cinque set a tratti molto belli e intensi, utili senza dubbio alla crescita dei più giovani azzurri. La Francia va in semifinale e proverà a spezzare i sogni di gloria della Polonia, ovvero della squadra che sembra candidata a dominare questo 2024 pallavolistico, nonché favorita principale per l'oro olimpico. L'Italia rientra in patria, consapevole però del fatto che la pallavolo nostrana è in buonissime, se non già ottime, mani, anche al di fuori dei sette titolarissimi.

Il tabellino

Italia - Francia 2-3 (25-19; 20-25; 25-22; 22-25; 11-15)
  • Italia: P. Porro, Recine 1, Sbertoli 1, Sanguinetti 10, Bottolo 18, Gironi 3, Rinaldi, Gardini, Gaggini (L) n.e., Bovolenta 14, Caneschi n.e., Laurenzano (L), Mosca 15, L. Porro 15. All. De Giorgi.
  • Francia: Grebennikov (L), Patry 28, Toniutti, Tillie 15, Ngapeth, Brizard 3, Le Goff 8, Clevenot 20, Louati 1, Diez (L) n.e., Faure n.e., Jouffroy 3, Seddik 3. All. Giani.
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