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Europei 2023 - Italia, il fallimento è totale: sfuma pure il bronzo dopo il k.o. 0-3 coi Paesi Bassi

Marco Arcari

Aggiornato 03/09/2023 alle 19:16 GMT+2

PALLAVOLO, EUROPEI 2023 (F) - Italvolley da incubo e fuori dal podio! Le Azzurre perdono 0-3 contro i Paesi Bassi e salutano così il sogno del bronzo europeo, giocando una partita a tratti veramente brutta. Non bastano i colpi di Kate Antropova (15 punti) ed Elena Pietrini (18), oltre alle super difese di Eleonora Fersino. Paola Egonu tenuta in panchina fino all'ultimo: incomprensibile.

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Semplicemente, incredibile. L'Italvolley perde clamorosamente 0-3 contro i Paesi Bassi e chiude così al 4° posto gli Europei femminili 2023, non riuscendo non soltanto a difendere l'oro del 2021 ma neppure a salire sul podio per una medaglia di bronzo decisamente alla portata. Il fallimento è totale, che sia ben chiaro, ma forse è presto per ricercare figure cui imputare qualche colpa, anche perché il rischio del "capro espiatorio" è evidente. Eppure, il CT Davide Mazzanti dovrà spiegazioni per il modo in cui ha voluto gestire questa Nazionale.
A riprova di ciò, l'ennesima serata in panchina di Paola Egonu, chiamata in causa per qualche rally nei primi due set e poi soltanto sul 14-18 del 3°, nonostante l'evidente momento di difficoltà patito da Ekaterina Antropova, fino a quel momento forse la migliore tra le Azzurre con 14 punti. Domenica da incubo in tanti fondamentali, a cominciare dalla ricezione e dalla qualità a muro, mentre la nazionale orange si gode i 17 punti di Nika Daalderop e i 12 di una spaziale Indy Baijens, oltre all'ottima regia della classe 2000 Sarah van Aalen.
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La partita

Avere a disposizione una Ferrari e guidarla come la più incolore delle utilitarie anni '60. In sostanza sarà questa la principale colpa addossata al CT Mazzanti, consapevole sicuramente del clamoroso risultato a sorpresa, ma in negativo, di una squadra che aveva ambizioni e talento per riconfermarsi sul trono europeo. Anche oggi, le scelte dell'allenatore italiano lasciano perplessi, a cominciare da quella di spostare Loveth Omoruyi quale seconda libero, privando così il posto 4 Azzurro di una validissima alternativa in attacco. Errore tattico pagato oltremisura, perché se è vero che Elena Pietrini risulta offensivamente fondamentale, nonché autrice di 18 punti col 33% di efficienza, è altrettanto innegabile che Myriam Sylla oggi soffra tantissimo in vari fondamentali e Alice Degradi non riesca a far meglio della compagna, chiudendo anzi con 0/4 in attacco e 2 murate subite nella sua breve apparizione a metà 2° set sul gerflor del Paleis 12 di Bruxelles. Senza dimenticare la panchina di Egonu, decisiva con la Turchia prima dello show inarrestabile di Melissa Teresa Vargas ma anche oggi relegata a un ruolo da comprimaria che, agli occhi di vi scrive, assume sempre più i contorni di una specie di declassamento punitivo per un rapporto forse ormai deteriorato tra il CT e l'opposta stessa. Sicuramente l'Italia non perde 0-3 soltanto per l'assenza di Egonu, ma è chiaro che, con Paola in campo magari dal decimo scambio del 3° set, si sarebbe potuto avere un finale diverso, almeno del set stesso, se non dell'intera partita.
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Scritto delle scelte di Mazzanti, bisogna però anche analizzare le difficoltà innegabili delle Azzurre. Mai efficaci a muro, al contrario dei Paesi Bassi, autori di ben 10 muri-punto soltanto nei due set conclusivi, molto sofferenti in ricezione, al netto di un 29% di ricezione perfetta che si ritrova sul tabellino ufficiale di questa finale, e quasi mai in grado di vincere gli scambi lunghi, in cui emergono invece la classe di Daalderop e una preziosissima Marrit Jasper. Ecco, il fatto che la banda orange, alta "soltanto" 178 centimetri, realizzi ben 5 muri e metta a terra 9 attacchi, passando spesso sopra ai tentativi di muro dell'Italvolley, è abbastanza emblematico di cosa non abbia funzionato nella metà campo Azzurra: praticamente tutto. La delusione è cocente, anche perché le aspettative erano davvero alte. Per sette partite l'Italia non ha affrontato avversarie di rilievo, soffrendo comunque in alcuni frangenti un'idea di pallavolo in cui la ricezione è stata un bel po' sacrificata per avere più potenza d'attacco, non provando però mai a giocare con la coppia Antropova-Egonu contemporaneamente in campo quando avrebbe invece potuto farlo visto il valore, decisamente modesto, delle avversarie. Ha sofferto contro la Turchia, mostrando pure qualche problema di tenuta mentale e incapacità di gestire vantaggi importanti, per poi sciogliersi come neve al sole in una finale 3°/4° posto a senso unico. C'è ancora tanto da scrivere su questi Europei, ma lo faremo con calma e a tempo debito. Per il momento, rimane soltanto quello che è un clamoroso fallimento sportivo, con buona pace di chi sostiene che nello sport il fallimento non esista.

Il tabellino

Paesi Bassi - Italia 3-0 (25-23; 28-26; 25-20)
  • Paesi Bassi: Knip (L), H. Jasper, Plak 11, Knollema n.e., Lohuis 8, van Aalen, Bongaerts n.e., Dijkema, Baijens 12, M. Jasper 13, Daalderop 17, Timmermann, Reesink (L), Dambrink. All. Koslowski.
  • Italia: Lubian 10, Degradi, Bosio, Fersino (L), Orro 2, Danesi 5, Pietrini 18, Nwakalor n.e., Sylla 4, Egonu 3, Squarcini n.e., Parrocchiale, Omoruyi (L) n.e., Antropova 15. All. Mazzanti.

Rivivi il LIVE-Blog della finale 3°/4° posto tra Italia e Paesi Bassi

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