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Federica Pellegrini campionessa infinita: tutti i record della Divina del nuoto

Marco Castro

Aggiornato 25/07/2019 alle 08:33 GMT+2

Ai Mondiali di Gwangju, l'azzurra ha scritto l'ennesima pagina nel suo libro dei record. Il quarto oro e l'ottava medaglia iridata di fila nella sua distanza preferita sono solo alcuni dei numeri straordinari della campionessa italiana.

Federica Pellegrini bacia la medaglia d'oro vinta al mondiale Gwangju, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Eterna. Leggendaria. Mitica. O semplicemente Divina. Gli aggettivi fioccano, i complimenti pure e forse non bastano a descrivere fino in fondo l'ennesima impresa di Federica Pellegrini. Sì, la nuotatrice veneta l'ha fatto di nuovo. L'oro nei suoi 200 stile libero ai Mondiali di Gwangju rinnova il mito di un'atleta infinita e aggiorna il libro di storia dello sport italiano di una nuova pagina memorabile. Il quarto successo mondiale nella distanza più amata, a quasi 31 anni, è solo uno dei record che resteranno impressi a fuoco nel palmarès della campionessa azzurra.

Una storia lunga 15 anni

È passata una vita da quel 17 agosto 2004, giorno in cui Federica Pellegrini rivelò al mondo la sua classe. Nei 200 stile libero olimpici di Atene, aveva da poco compiuto 16 anni e si prese una medaglia (d'argento), rompendo un digiuno che per l'Italia durava da 32 anni. In quell'occasione diventò anche la più giovane azzurra a salire sul podio individuale alle Olimpiadi. Fu l'inizio di qualcosa di meraviglioso, di inatteso, di inedito. Una cavalcata senza soluzione di continuità, condita da un totale di 2 medaglie olimpiche, 11 mondiali e 15 europee. Resistendo alla concorrenza di tre generazioni di avversarie, tra qualche ombra e innumerevoli luci.
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Pellegrini Atene 2004

Credit Foto Eurosport

11 record del mondo

Da quella volta, la Pellegrini ha partecipato ad altre tre edizioni dei Giochi, nove Mondiali, sette Europei, tra le altre cose. Infrangendo per 11 volte un record del mondo, 9 in vasca lunga e due in vasca corta. La prima a Melbourne 2007, naturalmente nei 200 stile libero, superando l'idolo Van Almsick. E poi due volte in un giorno, l'11 agosto 2008, nell'assalto all'oro olimpico a Pechino. Un tempo abbassato fino all'1'52''98 realizzato nella trionfale edizione iridata di Roma 2009, un crono che rimane ad oggi imbattuto. Nella stessa occasione fu anche la prima donna a scendere sotto il muro dei 4 minuti nei 400 stile libero (3'59''15), un primato in grado di resistere cinque anni. Le doppiette consecutive 200-400 tra Roma e Shanghai 2011 hanno fatto di lei la prima nuotatrice in grado di compiere l'impresa.

Striscia infinita

"Continuerò a nuotare ma questi saranno gli ultimi 200 stile libero della mia vita a livello internazionale. Adesso sono in pace con me stessa". L'annuncio dopo l'oro ai Mondiali di Budapest 2017, dove Federica era riuscita a domare il fenomeno Katie Ledecky e tutte le giovani rivali, aveva messo la pietra finale su una storia meravigliosa. Ma il primo amore non si scorda mai e la Pellegrini non aveva resistito. Il ritorno alle origini a novembre 2018 era stata la prima tappa del percorso che ha portato all'oro di Gwangju. Dove l'azzurra ha allungato una striscia da record. Ottava medaglia ai Mondiali nella sua distanza naturale, un filotto iniziato a Montreal 2005 e che non si è più interrotto. L'unica volta che Federica non è salita sul podio nei 200 mondiali è stato a Barcellona 2003. Aveva 15 anni ed era il suo esordio in una rassegna iridata.

La Pellegrini ai Mondiali nei 200 stile

Barcellona 2003-
Montreal 2005Argento
Melbourne 2007Bronzo
Roma 2009Oro
Shanghai 2011Oro
Barcellona 2013Argento
Kazan 2015Argento
Budapest 2017Oro
Gwangju 2019Oro
La Pellegrini ha messo in fila Ariarne Titmus (classe 2000) e Sarah Sjoestroem (1993), sul podio con lei, con un tempo incredibile: 1'54''22. Solo a Roma 2009 aveva fatto meglio, per quanto riguarda le grandi finali. A testimoniare una classe e una longevità uniche a questi eccelsi livelli. Piange Federica dopo la gara e la notte riuscirà a dormire. "Ho rivisto la gara 40 volte, non mi era mai successo". Anche le leggende si emozionano quando realizzano qualcosa di grande.
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