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Chi è Marco Bezzecchi, il talento dell'Academy di Valentino Rossi che ha vinto in Argentina ed è in vetta al mondiale

Fabio Psoroulas

Aggiornato 03/04/2023 alle 16:06 GMT+2

MOTOGP - Prima vittoria in MotoGP per il team di Valentino Rossi. A portarla sul gradino più alto del podio è Marco Bezzecchi, autore di una gara clamorosa a Termas de Rio Hondo, secondo atto del mondiale. Super Bez chiude al meglio un fantastico inizio di stagione e si ritrova, un po' a sorpresa, in testa al mondiale. Cosa aspettarsi da lui nel prosieguo della stagione?

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Va in archivio il secondo atto del mondiale 2023 della MotoGP. In Argentina Brad Binder ha vinto la sprint del sabato, mentre la domenica si è imposto in maniera autoritaria e convincente Marco Bezzecchi. Vittoria netta del Bez sotto la pioggia, gara dominata dal primo all'ultimo giro. che ha regalato al team Mooney VR46 il primo successo in MotoGP, un acuto - che complice anche il macroscopico errore di Bagnaia nel finale di gara che lo ha relegato in 16ª posizione fuori dalla zona punti - gli permette di passare una pausa pasquale in vetta al titolo mondiale. Niente male per il rookie dell'anno 2022 e per uno dei giovani talenti in rampa di lancio della feconda Academy di Valentino Rossi. Ma chi è Marco Bezzecchi e perché questo exploit stupisce il giusto...

I sacrifici di papà Vito, l'incontro con Rossi, l'Academy, la somiglianza col Sic... il ritratto

Nato a Rimini il 12 novembre di 24 anni fa, un anno e mese dopo rispetto al quasi coetaneo Enea Bastianini, Marco Bezzecchi come tanti figli della Riders Land (evoluzione del dialettale “Terra de Mutor”, il soprannome che si porta appresso l'Emilia Romagna, la regione che negli ultimi 50 anni ha cullato e lanciato alcuni decine e decine di piloti approdati nel Motomondiale e svariati campioni del Mondo, da Loris Capirossi e Fausto Gresini fino ad Andrea Dovizioso, Marco Melandri, Manuel Poggiali e Marco Simoncelli) è cresciuto a piadina e minimoto. A trasmettergli la passione per la velocità il padre Vito, titolare di un’officina di autocarri a Rimini, e che domenica era a Termas de Rio Hondo a godersi - cinque anni dopo sua la prima vittoria nel motomondiale sul medesimo tracciato - il primo exploit del figlio Marco nella classe regina. “Per la mia famiglia questo è stato un percorso difficile – ha raccontato Bez ieri dopo la gara - hanno fatto sacrifici importanti e la strada è stata lunga”. Caparbietà e testardaggine non sono mai mancate a questo ragazzo che con la testa piena di ricci, quel sorriso scanzonato e che quel cerottino al naso, ricorda vagamente il leggendario e mai dimenticato Marco Simoncelli. E pensare che come ha raccontato papà Vito, alcuni mesi fa, al podcast della Gazzetta dello Sport, MotoG-Podcast da bambino il piccolo ‘Bez’ aveva un po’ paura della bagarre e della velocità: “Agli inizi, se sentiva avvicinarsi una moto, prendeva e si buttava nell’erba. E mia moglie, ‘ma cosa lo porti a fare, non vedi che ha paura?’. Poi però il giorno dopo, Marco tornava alla carica: ‘Papà, andiamo a girare?’. E tornavamo in pista”.
Ora invece a far paura agli avversari è la sua velocità in pista e la sua crescita esponenziale. Già perché ne è passata di acqua sotto i ponti da, quando poco più di 10 anni, papà Vito era anche l’unico meccanico che metteva a posto di Marco e lo aiutava a perseguire i primi exploit nel campionato italiano ed Europeo minimoto. La sliding doors della carriera del Bez è stato un incontro fondamentale avvenuto nel 2015 - l’anno in cui si laurea campione italiano Moto3 - con Valentino Rossi che, insieme ai suoi fidi collaboratori, gli spalanca le porte della sua Academy dove cresce e matura come pilota e come persona. “Senza Valentino sarebbe stato quasi impossibile farcela. Il suo incontro per me è stato fondamentale. Mi ha dato una chance per arrivare nel Mondiale, mi ha preso nella sua squadra in Moto2 e poi mi ha portato in MotoGP”. Terzo classificato nel Mondiale Moto3 nel 2018, chiuso con tre vittorie e nove podi, dal 2019 Bezzecchi ha sempre gareggiato nel team VR46 gestito da Uccio Salucci e presieduto proprio dal Dottore, da cui ha ereditato anche uno dei tecnici più stimati, Matteo Flamigni, fino al 2021 telemetrista di Vale e dalla passata stagione capotecnico di Bezzecchi con cui dopo il titolo di rookie of the year si prepara a tagliare altri traguardi.
  • Marco Bezzecchi, la scheda
Data e luogo di nascita12/11/1998, Rimini
Esordio Motomondiale 29/3/2015 (Wild Card Mahindra)
Gare disputate 112
Vittorie totali7 (3 in Moto3, 3 in Moto2, 1 in MotoGP)
Podi totali27*
Pole Position 5
Miglior risultato in classifica generale3° posto nel Mondiale Moto3
* Nel conto dei podi si considerano anche il 3° e il 2° posto nella Sprint Race MotoGP a Portimao e Termas de Rio Hondo

Vittoria a sorpresa? Neanche tanto

Può sembrare una sorpresa il risultato del weekend e quest'inizio di stagione di Bezzecchi, ma non è così. Già dai test invernali il Bez aveva messo in mostra dei numeri non indifferenti. Su una GP22, che dopo diversi problemi di gioventù ora rasenta la perfezione, Bezzecchi si è trovato a suo agio già dai primi metri, confermando il gran feeling nel primo weekend stagionale di Portimao, dove ha portato a casa il podio nella gara domenicale, il secondo nella classe regina dopo l'exploit di Assen nel 2022. Ma è a Termas de Rio Hondo che l'alfiere del team VR46 ha fatto la voce grossa: secondo posto nella sprint, vittoria meritatissima la domenica, la prima della carriera, sul bagnato da navigatore solitario. Il Bez quindi ha raccolto quanto seminato in questi mesi, chiudendo col botto uno straordinario inizio di stagione. Il talento non è mai stato messo in discussione, ora però ha raggiunto quella maturità che prima non aveva. A bordo di una Ducati ultra competitiva Bezzecchi riesce ad essere performante in ogni situazione, dal sole di Portimao al poco grip dell'Argentina. Pioggia o asciutto non fa differenza: il Bez ora è conscio dei suoi mezzi, sà quanto vale e riesce soprattutto a dimostrarlo. Il morale è altissimo e addirittura è arrivata la leadership del mondiale.

La vetta del mondiale è sì una sorpresa

Se i risultati delle prime gare non devono essere considerate una sorpresa, dato che il Bez è entrato in gran forma sin dai primi giri nei test invernali, la vetta in campionato dopo due appuntamenti è invece un risultato inaspettato. A Portimao Bagnaia aveva portato a casa il bottino pieno e allungato nella generale, ma soprattutto aveva dato l'idea di essere imprendibile. Invece a Termas Pecco non è stato perfetto sin dalla qualifica, per poi faticare nella sprint. La domenica però si è visto un ottimo GoFree, ma nel momento più importante è venuto meno, scivolando quando era saldamente secondo. La caduta del campione del mondo ha permesso quindi al Bez di lasciare l'Argentina e di festeggiare la Pasqua da leader del mondiale.

E' nata una stella?

Di questi tempi lo scorso anno scrivevamo cose simili per Enea Bastianini, che trionfava in Qatar e ad Austin. Dopo uno stratosferico inizio la Bestia poi è riuscita a confermarsi lungo tutta la stagione, portando a casa altre due vittorie e due secondi posti, con il podio nella generale e l'ingresso del team Factory. Enea si è rivelata quindi una stella nascente del motomondiale, speriamo di poter dire lo stesso del Bez. I due sono conterranei e quasi coetanei ma hanno però una storia motociclistica diversa, con Bezzecchi legato all'Academy di Valentino Rossi mentre Bastianini che ha preferito crescere sotto Fausto Gresini. Sempre sorridenti e con un carattere abbastanza speculare, insieme a Bagnaia rappresentano il futuro italiano in questo sport.
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Valentino Rossi sul palco degli Oscar MotoGP nel 2018 insieme a tre dei più talentuosi allievi dell'Academy: Marco Bezzecchi, Pecco Bagnaia e Franco Morbidelli

Credit Foto Getty Images

Cosa aspettarci da ora in poi?

Difficile pensare che Bezzecchi possa in maniera concreta lottare per il mondiale già in questa stagione, contando le ben 38 gare ancora da correre. Certo, Bastianini l'anno scorso rimase in lotta per il titolo per larghi tratti dell'anno, è anche vero che lo fu per lo più per la matematica, non in maniera attiva, dato che i contendenti veri furono Pecco, Quartararo e Aleix Espargaro. Però dopo due round la Ducati si è mostrata la moto nettamente migliore e siamo convinti che Bezzecchi ha tutte le carte in regola per confermarsi ogni weekend ad alti livelli, inanellando altri podi e perché no, anche qualche altra vittoria. Gli ingredienti ci sono tutti per essere competitivi, la concorrenza però è altissima, a partire dai tanti compagni di marca.
(ha collaborato Stefano Dolci)
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