Olimpiadi Parigi 2024 - Alessia Maurelli: "L'esperienza negativa dà grinta in più, come squadra ci siamo unite"

Marco Castro

Aggiornato 06/06/2024 alle 17:23 GMT+2

OLIMPIADI PARIGI 2024 - Continua il nostro avvicinamento all'appuntamento olimpico a suon di interviste. La protagonista della puntata 14 è Alessia Maurelli, capitano della Nazionale di ginnastica ritmica, già di bronzo a Tokyo. "Una leader dev'essere carismatica, ma in squadra c'è sempre stato un rapporto di dare/avere con le mie compagne. Le vicissitudini dello scorso anno ci hanno compattato".

Alessia Maurelli in gara

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I Giochi olimpici di Tokyo resteranno scolpiti nella storia dello sport italiano, capace di segnare il record personale di medaglie in una singola edizione (40) e di conquistare almeno un podio in ogni singolo giorno della rassegna giapponese. L'ultimo in ordine di tempo - e dunque dall'alto valore numerico e simbolico - portò la firma della Nazionale di ginnastica ritmica, splendido bronzo alla Ariake Gymnastic Centre. Una squadra che non ha certo perso la sua ambizione e che a Parigi ha le carte in regola per ripetersi. Ne abbiamo parlato con la sua leader, Alessia Maurelli, che ci ha raccontato il suo mondo sia dal punto di vista personale che da quello di squadra.
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Alessia Maurelli e compagne, ginnastica ritmica

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Classe 1996, Alessia fa parte dell'Aeronautica ed è in Nazionale da un decennio. Parigi sarà la sua terza partecipazione ai Giochi, la seconda alla guida di questo nucleo. "L'avvicinamento procede bene, abbiamo affrontato già diverse gare tra Coppa del Mondo, Coppa Europa ed Europei (oro nei cinque cerchi e argento nel concorso generale, ndr). La preparazione è diversa da altri anni, anche perché ogni quadriennio (o triennio) cambia il codice. Quindi ci sono diversi aspetti su cui lavorare e quest’anno ci stiamo concentrando molto su quello che è il lato artistico".
Focus puntato su Parigi, ovviamente, ma nella mente di Alessia è sempre forte ciò che è stata l'esperienza pregressa ai Giochi. A cominciare da Rio, dove debuttò da ventenne. "Del 2016 ho un ricordo davvero bello, anche se l'epilogo era stato quasi drammatico con quel quarto posto. Porto con me il ricordo che ho avuto in pedana, meraviglioso. Avvertivo di avercela fatta, di aver realizzato il mio sogno, di essere lì a viverlo. Mi sono goduta ogni singolo istante del nostro esercizio, senza pensare a nessun tipo di risultato".
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Alessia Maurelli in azione con la squadra a Rio 2016

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Il quarto posto citato da Maurelli fu amaro e provocò qualche polemica, ma per l'atleta nata a Rivoli fu anche benzina fondamentale per costruire il nuovo percorso olimpico, con il nuovo ruolo da capitano. "Il bronzo di Tokyo ha avuto un sapore di riscatto, di una grande conquista. Tra l'altro venivamo dal Covid e fino all'ultimo non sapevamo se si sarebbe gareggiato. Nelle gare precedenti i podi erano stati sempre completamente diversi, quindi poteva esserci qualsiasi tipo di colpo di scena. Dopo la prima rotazione eravamo quarte, nessuna ha mai mollato di testa, mai ceduto, perché volevamo arrivare, riscattarci. È stata una medaglia che io ricordo come una delle gioie più grandi della mia vita sportiva".
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L'Italia di bronzo a Tokyo

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Alessia Maurelli è diventata capitano della Nazionale di ginnastica ritmica nel settembre 2016, dopo il ritiro di Marta Pagnini e sa bene quali sono le qualità che deve avere un leader. "Sicuramente il carisma, soprattutto in palestra ma anche prima di entrare in pedana. Riuscire a essere un esempio per le più giovani che arrivano. Io ho una sorta di talento nell’essere trascinatrice, ma tante volte ha giocato a mio sfavore. Perché anch'io ho dei giorni no e questo mood può trascinare la squadra in maniera non corretta. Negli anni ho cercato di levigare quelli che sono i miei lati negativi e trasformare questo mio talento in qualcosa di favorevole per la squadra, producente per le mie compagne. Devo dire che tutto questo è sempre stato un dare/avere. Ho dato alle mie compagne, ma ho ricevuto sempre tantissimo da loro e questo mi ha fatto crescere tanto".
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La squadra dell'Italia di ginnastica ritmica

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Testa e fisico sono entrambe fondamentali nella ginnastica ritmica e con il passare degli anni lo sforzo cambia in entrambi gli aspetti. "Molti sacrifici si fanno da piccoli, però arrivati a una certa età si sentono maggiormente - racconta Alessia - Da giovane saltavo qualche gita o un'uscita con le amiche, ma mi sentivo quasi speciale a farlo perchè volevo arrivare alle Olimpiadi. Ora è più complicato. Sono 20 anni che faccio ginnastica ritmica, da dieci anni mi alleno otto ore al giorno e sicuramente ne risento fisicamente e mentalmente. Ovviamente l’obiettivo olimpico, la forza del gruppo e vivere questa disciplina in maniera innata fanno sì che io abbia un senso di responsabilità nel faticare tanto, tutti i giorni. Lo sforzo è fisico e mentale, perché ci ritroviamo a ripetere lo stesso esercizio per tutto l’anno, a cercare la minima imprecisione e la gara poi è tutta di testa. Ti alleni per quello e poi in gara devi solo ripetere l’allenamento. Sai che devi lanciare in un certo modo, che devi ripetere gli esercizi in un certo modo e non puoi permetterti di avere il piede anche solo un centimetro più in là rispetto a dove arriva la palla".
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Alessia Maurelli in gara

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La ginnastica ritmica era entrata nell'occhio del ciclone alla fine del 2022, quando alcune atlete avevano denunciato di aver subito abusi psicologici da parte dell'allenatrice Emanuela Maccarani e della sua assistente Olga Tishina all'Accademia di Desio. Il polverone mediatico aveva segnato Alessia Maurelli e l'intera squadra, travolte dall'esterno da un mare di negatività proprio mentre cercavano il pass olimpico. La reazione, però, è stata da campionesse. "Nella mia esperienza tutto ciò che è stato negativo, a livello sportivo e anche personale, mi ha aiutato ad avere una grinta e una voglia in più - spiega Alessia - È successo con la medaglia mancata di Rio, che mi ha portata a Tokyo da capitano con una voglia sfrenata di arrivare sul podio. Dopo l'impatto iniziale, penso che da ogni cosa negativa si possa lavorare per compiere dei grandissimi passi in avanti. Già quest’anno abbiamo dimostrato di essere una squadra oltre che forte anche molto compatta, non scendendo quasi mai dal podio. L’anno scorso non ci siamo disunite e forse la marcia in più che abbiamo adesso rispetto ad altre squadre è quest’ottica di insieme. Avere questo in testa potrebbe fare una grande differenza".
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Olimpiadi Parigi 2024 : Staffetta Torcia Olimpica - Giorno 10

Alessia Maurelli pratica la ginnastica ritmica da circa 20 anni. "Penso alle mie prime gare con la mia squadra, quando avevo 10 anni e facevamo i 5 nastri. Mi ricordo che alla gara nazionale fu un completo disastro. Abbiamo perso il nastro dieci volte, eravamo tristissime. Però uscendo dalla pedana ci siamo guardate e ci siamo dette che l’anno prossimo avremmo dovuto fare meglio. C’era sempre un clima molto bello, eravamo prima di tutto amiche o compagne di classe. Ho iniziato a fare ginnastica proprio per passione ed è forse questo l’elemento essenziale per arrivare dagli 8 anni a cui ho iniziato ai 28 di ora sempre con la voglia di fare questo sport. Ho provato altri sport prima della ginnastica ritmica, in generale ho sempre amato ballare. Anche a casa, da piccola, mettevo su una base musicale e ballavo come una pazza. Sicuramente questo senso spiccato del ritmo e la voglia di muovermi l’ho sempre avuta. Se non avessi praticato ritmica, probabilmente avrei comunque ballato".
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Alessia Maurelli in gara

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A proposito di iniziare, che consiglio darebbe Alessia Maurelli a una bambina che muove i suoi primi passi in questo sport? "Prima di tutto, di farlo non per i risultati e non per forza per arrivare da qualche parte. Ma di iniziare per il piacere di usare gli attrezzi, di stare con le proprie compagne e di godersi la pedana. Io credo che le medaglie contino fino a un certo punto. Quello che ti porti dentro, le emozioni, quello che vivi con le tue compagne e l’allenatrice, anche la fatica per arrivare a un obiettivo o riuscire a fare un elemento anche banale, penso che sia quella la vera conquista. Dico di pensare di fare un percorso personale, di non avere per forza un idolo e voler fare il percorso che ha fatto lui o lei. Tante bambine mi scrivono per dirmi che vogliono fare quello ho fatto io, ma credo che ognuno debba fare ginnastica per il piacere di farla. E poi dove si arriva si arriva, senza dover entrare nel Guinness World Record".
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Bolt: "Ho dominato alle Olimpiadi come nessuno aveva fatto prima"

Alessia è arrivata a gareggiare ad altissimo livello già da molto giovane e dopo aver fatto incetta di medaglie a ogni latitudine (pur con alcune soddisfazioni ancora da togliersi!) ha cominciato a fare qualche ragionamento sulla sua vita post agonismo. "Ho fatto diversi pensieri, anche perché pian piano il momento si avvicina. Il mondo della ginnastica mi piace assolutamente. Non so come potrei essere da allenatrice, perché non ho mai vestito questi panni. Sicuramente mi incuriosisce anche ciò che c'è fuori. Non ho mai avuto il tempo materiale per capire se ho un’altra grande passione come la ginnastica o che ci vada vicino. Cercherò di sperimentare il più possibile e trovare qualcosa che mi appassioni e mi dia carica ogni mattina. Avere un obiettivo, che pur non essendo le Olimpiadi, mi dia una motivazione quotidiana".

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