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Banco di prova Barcellona: le 4 risposte che Red Bull. Ferrari, McLaren e Aston Martin attendono dal GP di Spagna

Paolo Viganò

Pubblicato 21/06/2024 alle 06:38 GMT+2

GP SPAGNA - Il tracciato catalano, in passato sede fissa dei test invernali, è per caratteristiche quello più 'sincero' riguardo le peculiarità tecniche delle monoposto. E a circa un terzo del Mondiale 2024 può dare risposte importanti ai dubbi di tutti e quattro i top team. Vediamo come.

Verstappen per il tris, ma c'è Norris sulla sua strada: il GP di Spagna in 1'

"Se vai forte a Barcellona, vai forte ovunque". Era questo l'adagio in voga tra gli ingegneri della Formula 1 fino a pochi anni fa, quando il circuito catalano era in sostanza la pista laboratorio per tutti. In quanto sede fissa dei test pre stagionali, ma soprattutto in quanto tecnicamente completo e dunque probante, in grado di far emergere in tempo reale punti di forza e criticità delle varie monoposto. Oggi, coi test spostati in Bahrain, le squadre hanno a disposizione molti meno dati su cui lavorare, ma Barcellona/Montmelò resta una cartina tornasole indispensabile per capire a che punto si è e come impostare lo sviluppo delle macchine. Tema che, in questo strano avvio di Mondiale 2024, vale un po' per tutti i quattro top team (più l'Aston Martin), ognuno dei quali in attesa di risposte fondamentali dal GP di Spagna.

Red Bull punta a tornare dominante

A partire dalla Red Bull, che nel pieno del terremoto interno al team si è vista evaporare il clamoroso vantaggio tecnico che ha avuto su tutti fino allo scorso anno e nelle primissime gare di quello in corso. La RB20 - nelle mani di Max Verstappen, sia chiaro - resta una vettura formidabile, che senza più il secondo di vantaggio su tutti fatica però a nascondere le proprie criticità sui circuiti sconnessi e dove si sale tanto sui cordoli. Barcellona, pista piatta e tecnica con tante curve veloci in appoggio e poco lavoro sui cordoli, sembra fatta apposta per restituire il ruolo di leader al team anglo-austriaco. Per chi si aspetta di rivedere una Red Bull in versione dominante - a partire da Chris Horner - il GP di Spagna è il teatro perfetto. Se così non fosse, si aprirebbero davvero prospettive imprevedibili per il campionato.
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Max Verstappen al termine del Gran Premio del Canada di Formula 1 - Mondiale 2024

Credit Foto Getty Images

McLaren, prova del nove

Al contrario, la McLaren ha evidenziato - dopo il robusto pacchetto di novità introdotto fra Miami e Imola - una versatilità che la rende forte e competitiva su tutti i tipi di pista e in ogni tipo di condizione. Grazie soprattutto ad un concetto aerodinamico meno sensibile alle variazioni delle altezze da terra rispetto alla Red Bull. Tratti lenti e velocità di punta non sono più un problema, è complessivamente la macchina più in forma del momento nonché quella più costante nel portare l'attacco a Verstappen. Manca la prova Montmelò, quella in grado di rilasciare la certificazione definitiva: se la McLaren sarà consistente anche in Catalogna, il Mondiale Costruttori può realmente divenire un obiettivo del team di Woking.
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Lando Norris durante il Gran Premio del Canada di Formula 1 - Mondiale 2024

Credit Foto Getty Images

Ferrari, dimenticare Montreal

In casa Ferrari la doccia gelata di Montreal ha lasciato qualche segno tangibile, poiché ha fatto emergere una volta di più la difficoltà della SF-24 nel trovare la giusta temperatura delle gomme, soprattutto in condizioni di freddo/bagnato o comunque variabili. Dunque la prima speranza di Maranello è quella di trovare un clima caldo, dopodiché anche per le rosse il Gp di Spagna sarà un passaggio fondamentale, perché potrà dire parecchio sulla direzione intrapresa dalla Scuderia a Imola. Ovvio che quello canadese sia stato un week end no, un autentico blackout che non può cancellare l'impressione di seconda forza lasciata dalla Ferrari in altre gare. E certo Barcellona non è da considerarsi fra le piste più amiche della rossa, che predilige trazione e stabilità sui cordoli. Tuttavia sarà fondamentale per i tecnici agli ordini di Vasseur 'pesare' finalmente i recenti sviluppi su una pista classica e in parte ostile, un passaggio obbligato per essere certi che la direzione sia quella giusta.

C'è anche la Mercedes?

Il GP del Canada ha anche restituito la Mercedes alla lotta al vertice, una buona notizia per la Formula 1 oltre che per Toto Wolff. Fra Monaco e Montreal il team di Brackley ha introdotto una nuova ala anteriore e una sospensione di nuova concezione, che a Montreal hanno mostrato di interagire bene. La pole position e il terzo posto finale di Russell stanno lì a dimostrarlo, ma serve una conferma. Perché quella di Montreal è una delle poche piste, se non l'unica, che ha saputo esaltare le frecce d'argento anche nei momenti peggiori (sempre a podio negli ultimi tre anni), ed essendo stato quello canadese il primo vero acuto Mercedes, non c'è controprova migliore di Barcellona. Se c'è anche la Mercedes, se la lotta per la vittoria sarà a quattro squadre invece che a tre, lo dirà il GP di Spagna.

Aston Martin senza direzione

Più sfumata la posizione dell'Aston Martin, che nel 2023 era partita fortissima per poi perdersi negli sviluppi mentre in questo 2024 ha evidenziato da subito problemi di competitività. Nel munifico team di Lawrence Stroll c'è un problema tecnico legato agli sviluppi, questo ormai è acclarato. E dunque Barcellona diventa una bussola anche per i tecnici in verde, per capire realmente dove si trova la macchina rispetto alla concorrenza (specie la rimontante Racing Bulls) e cosa c'è da fare per migliorarla. Perché sì, il Montmelò non è più la pista di riferimento, e la mancanza di dati pregressi potrebbe perfino offrire qualche sorpresa, ma resta il tracciato più tecnicamente completo e attendibile per tutti.
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