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Tirreno-Adriatico Ciccone: "2° dietro a Roglic? Una dolce sconfitta ma resta il rammarico per come è andata nel finale"

Luca Stamerra

Pubblicato 11/03/2023 alle 11:46 GMT+1

TIRRENO-ADRIATICO - Solo sfiorata la vittoria per Giulio Ciccone che ci è andato davvero vicino a Sassotetto, salvo poi essere sconfitto da Roglic in volata. Resta però un piazzamento importante per l'abruzzese che dimostra di avere una gran gamba. E questa Tirreno non è ancora finita per il capitano della Trek Segafredo che ci vuole riprovare sia per la vittoria di tappa che per la classifica.

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È un Giulio Ciccone che continua a collezionare piazzamenti importanti, con il corridore abruzzese che ha sfiorato il successo nella tappa regina della Tirreno-Adriatico. A Sassotetto ha chiuso al 2° posto alle spalle di Primoz Roglic, nonostante la botta subita al ginocchio il giorno prima dopo un clamoroso incidente con una vettura di corsa. Ciccone ha già vinto in stagione, alla Volta Valenciana, ma spera di chiudere con un hurrà anche nella Corsa dei due mari. Resta però il rammarico per il finale di Sassotetto...

"Una dolce sconfitta"

Finire secondo dietro a Primoz Roglic è una dolce sconfitta. Mi sento bene, la condizione c’è e penso di averlo dimostrato. Devo davvero ringraziare i miei compagni perché hanno fatto un grande lavoro per tutto il giorno. Tutto è andato come volevo. Per farla breve, abbiamo mancato di poco il risultato pieno, ma penso che possiamo comunque essere soddisfatti

Vento contro decisivo

Il tempo ha reso la giornata davvero difficile e ha condizionato la tappa in modo consistente dall’inizio alla fine. Abbiamo affrontato l’ultima salita con un gruppo selezionato, ma ancora folto e fino all’ultimo km non c’era modo di fare la differenza. Il vento contrario era troppo forte e la salita non così ripida per fare ulteriore selezione. C’era molto controllo, tutti esitavano ad attaccare perché il rischio di fare uno sforzo inutile era forte
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Folata di vento in discesa, che sbandata di Guglielmi!

Resta il rammarico

L’azione di Caruso è stata coraggiosa e, senza una reazione un po’ decisa, avrebbe potuto avere successo. Il mio attacco prima dell’ultimo km è servito a rompere l’equilibrio, portando all’attacco di Enric Mas che ha preso Caruso. Ripensandoci, avrei potuto sostenere e seguire ulteriormente per evitare quel momento di controllo che ha permesso agli altri di rientrare. Inoltre, a causa del vento, mancavano i cartelli che segnavano i metri per il traguardo e non avevo riferimenti fino all’ultima curva. Insomma, un pizzico di rammarico per il finale rimane

La tappa dei muri

A mio avviso, sarà la tappa più dura di questa Tirreno-Adriatico. La classifica generale è molto combattuta, sicuramente succederà qualcosa. Ci saremo anche noi in gioco
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Braccia al cielo, via gli occhiali: Ciccone c'è, rivivi la vittoria

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