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L'ex Roma Pastore racconta il suo dramma: "Il calcio era diventata una punizione. Non riuscivo a giocare senza dolore"

Luca Stamerra

Pubblicato 22/03/2024 alle 17:46 GMT+1

SERIE A - L'ex Roma e Palermo racconta il dramma di aver vissuto gli ultimi anni della sua carriera in preda al dolore fisico. Dall'operazione all'anca tutto è cambiato ed è stato un continuo trascinarsi nella speranza di ritrovare una condizione che non c'è mai più stata. Pastore: "Ogni partita giocata dovevo stare due giorni a letto. Non potevo più giocare neanche con i miei figli".

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L'ultima partita giocata è datata 9 maggio 2023, con la maglia del Qatar SC, la sua ultima squadra. Da allora risulta svincolato, non ancora ufficialmente ritirato, ma possiamo considerare Javier Pastore, ormai, un ex giocatore. L'ex fantasista di Palermo e Roma ha raccontato negli ultimi giorni il calvario degli ultimi anni della sua carriera. Dall'operazione all'anca, ai tempi della Roma, tutto è cambiato e non è riuscito più ad esprimersi a certi livelli. Anzi, il “calcio era diventata una punizione” ha aggiunto l'argentino.

L'operazione all'anca

Non ne potevo più. Mi svegliavo col dolore e i primi passi erano già un calvario. Sedersi, chinarsi, salire in macchina, faceva sempre male. Era una sofferenza quotidiana. La mia testa mi diceva 'basta, per favore'. Non volevo più soffrire. Continuando a giocare a calcio ho allungato i tempi, ho provato terapie innovative e alla fine ho fatto da cavia per la sperimentazione di tante nuove cure... Ho potuto continuare a giocare grazie a quelle cure, ma non hanno mai migliorato veramente la qualità della mia vita. Giocavo una partita e poi restavo a letto per due giorni a causa del dolore. Feci una artroscopia all’anca nel 2020, migliorai molto, ma dopo il dolore tornò e aumentò finché giocare a calcio non fu più un piacere, ma divenne una punizione. Ho sofferto in campo e ho sofferto anche dopo. Non potevo nemmeno giocare con i miei figli. Ora ho avuto una sostituzione completa dell'anca sinistra e faccio una vita normale. Per me è incredibile e sono felice. [Javier Pastore a La Nacion]

Da pelle d'oca vivere nel centro di Roma

Amo scoprire usi e costumi delle varie Nazioni. Sono stato tre anni a Roma, volevo vivere nel centro storico, anche se per arrivare a Trigoria ci mettevo circa un'ora, ma volevo svegliarmi ed essere in mezzo ai Fori Romani. Ogni volta che aprivo la finestra e vedevo le rovine mi veniva la pelle d'oca
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