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Danilo, capitano della Juventus e del Brasile, confessa: "Ho sofferto di depressione, a 24 anni volevo ritirarmi"

Michele Neri

Pubblicato 22/06/2024 alle 11:36 GMT+2

SERIE A - Il difensore brasiliano ha rivelato di aver attraversato periodi bui nella sua gloriosa carriera. Il percorso per diventare leader della Juventus e della Seleçao non è stato affatto privo di difficoltà. Come spiega a "The Players Tribune" nella prima stagione al Real Madrid (2015/16) ha sofferto di depressione e pensato al ritiro. Aveva 24 anni. Poi la rinascita grazie allo psicologo.

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"Sono umano. Non sono sempre stato al mio meglio. Durante la mia prima stagione al Real Madrid mi sentivo depresso. Mi sentivo perso, inutile". Parola di Danilo, capitano della Juventus e del Brasile, che a The Players' Tribune ha confessato di aver attraversato momenti di buio prima di diventare il calciatore che conosciamo oggi, stimato e rispettato da tutti sia come atleta che come uomo. Il periodo più critico risale all'annata 2015/16, la prima in Spagna con il club in cui tutti sognano di giocare. Per il difensore brasiliano giunto alle Merengues dopo l'esperienza al Porto, doveva essere l'apice e invece si è spenta la luce. Quel disagio gli impediva di rendere al meglio e l'amore per il calcio sembrava svanito: "In campo non riuscivo a fare un passaggio di cinque metri. Fuori dal campo, era come se non riuscissi nemmeno a muovermi. La mia passione per il calcio era scomparsa e non vedevo una via d'uscita".

Danilo: "Volevo abbandonare il calcio a 24 anni"

Le difficoltà per Danilo sorgevano dalle pressioni, dal peso di doversi dimostrare all'altezza di un grande investimento. "Non mi vedevo più come Baianinho, il figlio di Baiano (è così che chiamano mio papà). Mi vedevo come Danilo, quello che aveva "firmato un contratto da 31 milioni di euro", come riportavano i giornali". Addirittura il giocatore verdeoro dopo un errore grave pensò al ritiro. Ecco l'episodio: "Quando giocammo contro l'Alavés, pochi mesi dopo l'inizio della stagione, Theo Hernández mi rubò la palla e crossò per Deyverson che segnò. Vincemmo 4-1, ma era un errore che al Real Madrid non si può commettere. Non dimenticherò mai di essere tornato a casa quella sera e di non essere riuscito a dormire. Scrissi sul mio diario: Credo sia arrivato il momento di abbandonare il calcio. Avevo 24 anni".
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Danilo, presentazione da nuovo acquisto del Real Madrid, 2015

Credit Foto Getty Images

La rinascita di Danilo: "Uno psicologo mi ha salvato la carriera"

Il capitano della Juventus e del Brasile non ha voluto confrontarsi con nessuno inizialmente, poi però ha cambiato idea. Ed è rinato: "Non ho detto a nessuno quello che provavo. Casemiro ha cercato di aiutarmi, ma io ho "ingoiato il rospo", come si dice. E il rospo è diventato sempre più grande. Ma dopo alcuni mesi di sofferenza, ho iniziato a vedere uno psicologo che mi ha davvero salvato la carriera".
Danilo ha raccontato anche l'insegnamento più grande ricevuto nel percorso di psicoterapia: "La lezione più importante che mi ha insegnato è stata quella di vedere il gioco attraverso gli occhi di un bambino. Ho dovuto ricordare le mie radici e la gioia di giocare a calcio non per fama o denaro, ma per divertimento. Se la mia carriera è stata salvata in quel momento, devo ringraziare alcune persone: i miei terapisti e i miei figli. I miei due ragazzi".
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Danilo a bordocampo prima della partita tra Juventus e Torino, Serie A 2023-24

Credit Foto Getty Images

I dubbi si sono ripresentati nel 2022, con l'eliminazione del Brasile dai Mondiali in Qatar per mano della Croazia. Una delusione cocente, che però ha affrontato con una consapevolezza diversa. "Avrei potuto cadere di nuovo in depressione. Avevo 30 anni. Avrei potuto dire: "Ok, ho avuto una buona carriera. Ma ho già raggiunto il mio massimo. Ora posso rilassarmi. Ma ho fatto il contrario. Ho iniziato a parlare ogni giorno con il mio terapeuta. Ho iniziato a leggere di più. Ho iniziato a sfidare me stesso per essere un leader migliore. Ed è stato allora che tutto si è illuminato per me". La carriera di Danilo è diventata splendente e sono arrivati anche due "premi" notevoli: "Quando ho ricevuto la fascia di capitano alla Juventus è stato un grande onore. Ma quando ho ricevuto quella del Brasile, è stato qualcosa di diverso. Un onore immenso, incomparabile".
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