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Morto Bruno 'Maciste' Bolchi: aveva 82 anni. Fu la prima figurina Panini della storia, vinse con l'Inter uno Scudetto

Stefano Dolci

Aggiornato 28/09/2022 alle 11:03 GMT+2

SERIE A - Il calcio piange la scomparsa di Bruno Bolchi, ex giocatore ed allenatore specializzato in promozioni per Brera era 'Maciste' per il suo fisico coriaceo e il suo temperamento. Nel 1961 è stato il primo calciatore immortalato su una figurina Panini.

Bruno Bolchi ai tempi della sua militanza nel Pisa, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Per Gianni Brera, Bruno Bolchi era ‘Maciste’. Questo il soprannome che gli aveva affibbiato per la sua prestanza fisica e per la personalità indomabile che gli permise ad appena 21 anni di diventare capitano dell’Inter di Helenio Herrera. Oggi il mondo del calcio piange la scomparsa di questo ex calciatore ed allenatore morto all’età di 82 anni in una clinica a Firenze. Milanese, Bolchi avrebbe compiuto 83 anni il prossimo 21 febbraio e da moltissimo tempo risiedeva insieme alla famiglia alle porte di Montecatini dove era rimasto a vivere con la famiglia, la moglie Paola, i figli Alessandro e Andrea, dopo le esperienze alla guida di Pistoiese.

Fu la prima figurina Panini

Apprezzato mediano – capace di raggranellare anche 4 presenze in Nazionale - e poi allenatore specializzato in promozioni (quattro dalla B alla A e due dalla C alla cadetteria), Bolchi è diventato celebre per tutti gli appassionati perché proprio la sua immagine nel 1961 è stata la prima ad essere stampata nella popolare raccolta di figurine Panini. Dopo la parentesi con l’Inter con cui vinse lo scudetto nella stagione 1962-63 e raccolse 109 presenze e 10 gol, Bolchi vestì le maglie di Verona, Atalanta e Torino con cui vinse la Coppa Italia nel 1968 e vinse una Coppa Italia, prima di chiudere la carriera con la Pro Patria in C ed iniziare l’avventura da allenatore giramondo.
In oltre 30 anni di carriera ha guidato squadre un po’ a tutte le latitudini: Messina, Novara, Atalanta, Arezzo, Pisa, Reggina, Cesena, Brescia, Bari, Lecce e Genoa solo per citare le principali tappe di una carriera da allenatore concreto, dotato di raziocinio e capacità di creare empatia col gruppo. A metà degli anni col Bari, ottenne due promozioni consecutive, portando i Galletti biancorossi dalla C alla A e arrivando fino a giocarsi la semifinale di Coppa Italia, eliminando due big come Juventus e Fiorentina – proprio nell’anno di militanza in terza serie. Nella sua sterminata carriera da tecnico riuscì anche a trascinare dalla B alla A, Cesena (1986-87), Lecce (1992-93) e Reggina (1998-99) e dalla terza serie in cadetteria la Pistoiese (1976-77).
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