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Da 0 a 10, il Pagellone della 4a giornata di Serie A: Milan in paradiso, Lazio corta

Enrico Turcato

Aggiornato 19/10/2020 alle 11:56 GMT+2

Rossoneri carichi e motivati dopo la vittoria nel derby, Sassuolo in alto, lo Spezia lotta. Juventus cantiere aperto, male Lazio, Fiorentina e Torino. Alcune scelte di Conte non convincono

Pagellone Ibrahimovic

Credit Foto Eurosport

Voto 10... Al Milan, in vetta da solo

Quattro su quattro, nove gol fatti e uno soltanto subito. Il Milan, dopo aver battuto Bologna, Crotone e Spezia, si prende il derby della Madonnina e vola in solitaria in vetta alla classifica. Il Sassuolo mantiene l’imbattibilità ha ricominciato il campionato nello stesso modo in cui l’aveva chiuso. Con entusiasmo, consapevolezza, unione e con un Ibra sempre in grado di fare la differenza. Contro l’Inter gli episodi sono stati favorevoli, ma la sensazione è che questo Milan possa davvero tornare tra le prime quattro dopo tanto tempo. Ora inizia il tour de force con l‘Europa League di mezzo, vedremo come verranno gestite le energie.
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Voto 9... Al Sassuolo e alla coppia Berardi-Caputo

Da 3-1 a 3-4, in trasferta, contro il Bologna. Il Sassuolo mantiene l’imbattibilitànel campionato in corso e tiene la scia del Milan, issandosi al secondo posto in solitaria. La squadra di De Zerbi è portata ad attaccare di continuo e mette le condizioni i suoi giocatori più offensivi di andare a bersaglio con regolarità. Berardi (quattro gol in questo campionato) e Caputo (tre centri) si stanno rivelando la miglior coppia-gol del 2020 in Serie A. Un ottimo lavoro che per adesso sta dando i suoi frutti.

Voto 8... Al Napoli di Gattuso

Annichilita la Dea, grazie a un primo tempo straordinario. Osimhen incanta, Lozano sprinta, Mertens da trequartista convince, Bakayoko protegge, Fabian Ruiz orchestra. In questo Napoli ci sono mezzi tecnici e fisici notevoli. L’isolamento “obbligatorio” di questi 20 giorni e la possibilità di evitare viaggi internazionali ha sicuramente influito nella preparazione del match di sabato, ma questa squadra ha sicuramente grandi ambizioni.

Voto 7... Allo Spezia, che non è in A per caso

Un altro punticino, stavolta “rubato” alla Fiorentina. La squadra di italiano, pur avendo una rosa nel complesso giovane e abbastanza inesperta, sta dando filo da torcere a tutti in questo avvio di campionato. La rimonta sulla Viola, dopo lo 0-2 iniziale, testimonia il carattere di un gruppo che non si trova in Serie A per caso. L’allenatore, poi, sa il fatto suo. Occhio a sottovalutare lo Spezia.

Voto 6... Al Parma, che nonostante i casi Covid si gioca la partita

Sette casi di Covid, l’ultimo dei quali riguardante il capitano Bruno Alves (i nomi non sono stati ufficializzati dal club, ma non è difficile intuirli). Eppure il Parma è andato a Udine, si è giocato la sua partita ed è stato beffato soltanto dal tiro da fuori nel finale di Pussetto. Normale che scendere in campo in certe situazioni sia complicato, ma rispettare un protocollo e provare ad andare avanti pare essere l’unica squadra percorribile in questo momento. Sufficienza per lo sforzo.

Voto 5... Alla Juve di Crotone, ancora un cantiere aperto

Partiamo da un concetto che deve essere chiaro: “Pirlolandia” non esiste ed è una forzatura anche solo parlarne in questo momento. La Juventus è un cantiere aperto, Pirlo non ha ancora avuto modo di lavorare con tutto il gruppo a disposizione e le assenze di colossi come Ronaldo, De Ligt, Dybala e Alex Sandro pesano. A Crotone una Juve al 30% dovrebbe comunque vincere (e per questo il voto rimane insufficiente), ma gli episodi stavolta (palo di Morata, gol annullato per un fuorigioco millimetrico allo stesso Morata, espulsione di Chiesa) non sono girati per il verso giusto. C’è tanto lavoro da fare e ci sono diversi giocatori da recuperare. Il tempo è prezioso, Pirlo lo sa e non vuole tardare troppo.
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Voto 4... A Kolarov nella difesa a tre e a Perisic esterno a tutta fascia

Il serbo è un laterale, a tre non ha mai giocato e in posizione centrale diventa deleterio (si veda il rigore causato nel derby). Il croato ha sempre fatto l’esterno offensivo negli ultimi anni e chiedergli di coprire tutta la fascia significa metterlo in difficoltà. Sono concetti sui quali Conte ha già ragionato e dovrà ragionare, perché l’Inter ha perso il suo derby anche per la troppa ostinazione del suo mister, che nemmeno in totale emergenza ha voluto rivedere le sue teorie e il suo modulo. Non è successo nulla e c’è un campionato davanti, ma giocando ogni tre giorni urgono duttilità ed elasticità. Prima lo si capisce, meglio è.

Voto 3... A Iachini, che pare al capolinea

La sua conferma in estate ha stupito un po’ tutti. Ora che i risultati vengono a mancare, la panchina inizia a traballare. Il 2-2 in terra ligure apre crepe in casa viola. Il boss Commisso non è soddisfatto dell’avvio della sua squadra e inizia già a valutare alternative. Modulo, scelte, cambi non convincono. Ad oggi Iachini è già a rischio.

Voto 2... All’Atalanta e ai suoi difensori

Scegliere il peggiore tra Palomino, Toloi e Romero diventa complicato. Il passaggio a vuoto dell’Atalanta al San Paolo (e non è il primo nell’era gasperiniana) ridimensiona un po’ le velleità bergamasche ed evidenzia qualche problemino da sistemare. L’Atalanta non riesce ancora a gestire le giornate “no” e se i suoi giocatori più esperti crollano mentalmente, succedono disastri come visto a Napoli. Ora c’è la Champions per reagire e dimenticare in fretta il 4-1 di sabato, ma qualche pensiero negativo in più nella testa di Gasperini inizia ad esserci.

Voto 1... Alla Lazio, che ha una rosa corta

Assenze pesanti, come quelle di Immobile, Lazzari, Luiz Felipe, Bastos e Lulic. Ma anche ricambi non all’altezza e rosa che si scopre ancora una volta corta, soprattutto per disputare al meglio tre competizioni. La Lazio in estate ha preso Muriqi, Fares, Escalante, Andreas Pereira, Hoedt, più i due dalla Salernitana lotitiana Akpa-Akpro e Kiyine. Troppo, troppo poco. Con tutte queste partite e con questa qualità media è impensabile una replica dello scorso campionato. Inzaghi lo sa bene e non può essere soddisfatto. Ora la Champions, anche se l’entusiasmo, dopo il 3-0 subito a Genova, è già calato.

Voto 0...al Toro di Giampaolo, inizio da brividi

Zero punti nelle prime tre partite giocate (manca il recupero con il Genoa). I granata non partivano così male dal 2003, l’anno della retrocessione in Serie B. I ko contro Fiorentina, Atalanta e Cagliari preoccupano più per come sono arrivati che per la classifica in sé. Giampaolo non ha ancora trovato titolari e uomini per il suo tipo di calcio e la Belotti-dipendenza (ha segnato solo il Gallo in questo avvio per il Toro) certifica una mancanza di alternative. Malissimo, anche perché il calendario adesso prevede Sassuolo e Lazio.
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Conte: "Perso il derby per due ripartenze"

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