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Dallo stadio allo streetwear: come il marketing globale ha stravolto la divisa dell'Inter

Daniele Fantini

Aggiornato 22/07/2020 alle 09:47 GMT+2

Le nuove divise dell'Inter per la stagione 2020-21 rompono in maniera totale con il passato e la tradizione, suscitando perplessità tra i tifosi. Ma il concetto alla base di questo cambiamento è la ricerca di un marketing globale, capace di penetrare in ambiti differenti dal semplice stadio e trasformare un brand sportivo in streetwear quotidiano.

Le divise ufficiali dell'Inter per la stagione 2020-21

Credit Foto From Official Website

Nato negli anni '80 a Milano, il movimento di design Memphis crea una grossa frattura con il passato. E la nuova divisa dell'Inter, ispirata proprio a quel tema grafico, non può essere da meno. Se negli ultimi anni ci siamo abituati a trovarci di fronte a seconde maglie con temi grafici sorprendenti se non addirittura discutibili, il nuovo kit nerazzurro per la stagione 2020-21 è andato oltre, stravolgendo anche la prima maglia ufficiale, considerata "sacra" dai tifosi per ovvie connotazioni storiche e affettive.
Le critiche nei confronti della prima maglia con righe a zig-zag sono riesplose, in maniera ancor più amplificata, al momento della presentazione ufficiale della seconda, con quel tema a scacchi (o quadrotti) che ha portato a facili ironie sulle tovaglie da pic-nic o sugli schemi del gioco del tris. Ma alla base della scelta di Nike, sponsor tecnico della società nerazzurra, ci sono motivazioni che vanno ben oltre il semplice marketing "da stadio": l'idea è quella di creare un capo di abbigliamento trasversale, capace di entrare e contaminare anche il mercato dello steetwear.
Il concetto viene spiegato in maniera molto chiara da Fabio Pisanu, fondatore di Football Nerds, in un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport:
In altre maglie il motivo grafico viene accennato, ma qui le schianta proprio in due. Il tifoso, all'inizio, si trova disorientato. Dopo anni di maglie molto simili, che differivano soltanto per i colori, e un decennio di ricerca tecnologica, oggi si vive una nuova stagione di creatività, con richiami ad architettura, cultura pop, legami con le città. Si cercano maglie che possano diventare cult più all'esterno dello stadio che nello stadio stesso.

Dallo sport allo streetwear: la Nigeria 2018 come esempio cardine

Il punto di rottura coinciderebbe con la divisa scelta dalla Nigeria per il Mondiale di Russia 2018. La squadra africana si presentò con una maglia in netto contrasto con la tradizione, costruita con uno schema a zig-zag su tre colori, con netta differenziazione tra maniche e corpo. Fu un'idea azzardata, ma ripagata in maniera eccezionale sul piano del marketing a livello internazionale.
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Nigeria's players: (From back left) goalkeeper Francis Uzoho, defender Kenneth Omeruo, defender Leon Balogun, defender William Troost-Ekong, midfielder Onyinye Ndidi, midfielder John Obi Mikel, forward Kelechi Iheanacho, forward Ahmed Musa, defender Brian

Credit Foto Getty Images

Ed è proprio quello lo scenario cui puntano Inter e Nike con le nuove divise a scacchi e a zig-zag: allargare il mercato, costruire una consapevolezza globale del brand e toccare quella grossa fetta di consumatori meno interessata al calcio ma più allo stile e al design, disposta ad acquistare una maglietta non per esibirla allo stadio ma per avere un capo di abbigliamento speciale.
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