Coppa Italia - Atalanta-Juventus ai raggi X: chi parte favorito tra Gasperini e Allegri? Tutti i duelli della finale

Tutto in una notte, o quasi. Sicuramente per la Juventus, ma scenario non poi così diverso anche per l'Atalanta. Mercoledì 15 maggio 2024, dalle ore 21:00 e sul terreno di gioco dello Stadio Olimpico (Roma), Madama e Dea si giocano infatti la 77ª edizione della Coppa Italia. Trofeo che varrebbe tantissimo per entrambe le squadre, con quella bianconera a caccia della 15ª affermazione, per staccare ulteriormente Inter e Roma (9 a testa). L'Atalanta punta invece a rivincere la coppa nazionale 61 anni dopo il trionfo del 1963 - vittoria 3-1 sul Torino grazie alla tripletta di Angelo Domenghini - e interrompere così una striscia di quattro finali perse di fila (1987, 1996, 2019, 2021). Insomma, c'è tutto il necessario per una sfida da non perdere. Ma come arrivano i protagonisti a questa sfida? Abbiamo cercato di fare un borsino attraverso i 'Raggi X', il nostro consueto giochino della sfida 'a distanza' tra i proatgonisti delle due squadre. Questo il risulato.

La stagione parla chiaro: anche Carnesecchi è stato uno dei protagonisti di questa corsa della Dea arrivata in fondo a tutte le competizioni. Perin, certo, ha fatto il suo in Coppa Italia, sfoderando anche interventi decisivi al fine della qualificazione a Roma dei bianconeri. Al netto di tutto però la bilancia pende, seppur leggermente, verso i bergamaschi.

Una stagione di qualità quella di Scalvini, uno dei fedelissimi di Gasp lungo tutto il corso dell’anno. Il bergamasco arriva anche lui forte di una condizione fisica e di un momento che pare semplicemente superiore a quello dello juventino. E’ vero, Gatti, di testa, con la sua fisicità, nel corso della stagione, ha tante volte levato le castagne dal fuoco per Allegri. Ma ciò non cambia la sfida a distanza alla viglia: anche in questo caso leggermente a favore della Dea.

In questo caso i dubbi sono pochi: Bremer è stata una delle poche note positive della Juventus quest’anno. Il brasiliano ha confermato i livelli di rendimento, dimostrandosi il più costante e il più forte del reparto difensivo. Per quanto Hien si sia adattato subito abbastanza bene dal suo arrivo a gennaio, in questo caso c’è una categoria di differenza. Pochi dubbi: il duello a distanza lo vince Bremer.

La sfida a distanza qui è interessante. Perché se da un lato ci sono ancora le prestazioni dell’atalantino, uno dei punti fermi lungo tutto il corso della stagione per Gasperini, dall’altro c’è l’esperienza di Danilo. Il brasiliano però è al rientro dopo i problemi fisici e c’è da capire il reale stato di forma. Certo, aver bazzicato grandi palcoscenici come ha fatto Danilo, in queste partite, può aiutare. Djimsiti però sta vivendo una grande stagione. Pari e patta.

Pari e patta anche qui. Gli esterni nel calcio di Gasperini si sa, sono una chiave. Cambiaso però è stata forse l’unica nota positiva di questa stagione targata Massimiliano Allegri. Specialmente nella prima parte dell’anno. Zappacosta dunque sarà certamente uno dei punti su cui spingerà la Dea. Occhio però anche a quanto è stato in grado di fare Cambiaso quest’anno. Alla distanza è una bella sfida.

L’americano della Juventus nella prima parte dell’anno ha fatto fuoco e fiamme. Negli ultimi mesi però il suo rendimento è calato e tanto – come quello di tutti i suoi compagni di squadra del resto. Ederson invece è quell’ingranaggio fondamentale nella macchina di Gasperini, quello che non si vede ma c’è... Eccome se c’è. Come c’era sempre strato Freuler negli anni prima. Ecco, uno come Ederson in mezzo al campo è proprio ciò che servirebbe alla Juve che verrà. Il duello qui è di nuovo bergamasco.

Anche qui la bilancia è nettamente atalantina. De Roon è capitano e protagonista totale di questa squadra. In mezzo al campo quando può, terzo dietro quando è in emergenza. Gasperini sa di poter contare sul QI calcistico dell’olandese, che in questo ciclo straordinario di Gasp è ormai protagonista da una vita. Nicolussi Caviglia, che sostituirà Locatelli in una Juve che fatica enormemente a creare, avrà un lavoro complicato lì in mezzo.

Parla il momento. Uno ha siglato il gol della sicurezza per mandare i bergamaschi a Dublino e vive un momento di forma eccezionale. L’altro è il potenziale jolly della rosa bianconera. Ma la carta è un discorso, il campo è un altro. E il campo ci sta dicendo che anche in questo caso ad arrivare più carico, più in fiducia e in condizione migliori è sempre il giocatore in maglia nerazzurra.

L’olandese sta letteralmente volando. E’ probabilmente il volto di questa stagione e di questo finale di stagione della Dea. Da metà febbraio in poi Koopmeiners solo in campionato per l’Atalanta ha messo a referto 7 gol e 2 assit, tra questi la doppietta segnata proprio alla Juventus. Rabiot, invece, come tutta la Juve, è andato in calando. Al di là del gol che ha ‘tamponato’ la figuraccia con la Salernitana. A dirla tutta qui è quasi un no-contest. Se poi il concetto di ‘finale’ trasformerà le cose, sarà il campo a dircelo.

Uno dei potenziali duelli a distanza in cui forse prevale la Juve. Il ‘forse’ è doveroso perché il belga viene dalla fresca doppietta messa a segno alla Roma e sempre stare – come tutta la Dea – sopra una nuvola. Chiesa però ‘è Chiesa’: guizzo, grinta, livello sono potenzialmente tutti dalla sua parte. Sarebbe insomma, visto il momento, più una ‘X’ che un ‘2’. Pendiamo per lo juventino però alla fine perché se qualcosa potrà nascere per i bianconeri, sarà dai suoi guizzi.

Il serbo arriva alla sfida di Roma fresco dell’ennesima grande occasione divorata sotto porta nella partita con la Salernitana. Lookman però torna in auge più per necessità che per virtù: Gasperini infatti lo sceglie a causa della squalifica di Scamacca. Vedremo se Lookman saprà colpire come comunque a lungo ha fatto nella prima parte di stagione. Vediamo se Vlahovic, in finale, saprà ritrovarsi vista l’occasione. Alla viglia è un pareggio. Come per tutti gli altri, al campo, il compito di risponderci.