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Juventus per la ciliegina, Milan per la stagione: chi ha più da perdere è Rino Gattuso

Simone Eterno

Pubblicato 09/05/2018 alle 15:01 GMT+2

La Juventus va alla caccia di nuovi record, di numeri straordinari per aggiornare la bacheca ma dentro una stagione che con un punto tra Roma e Verona sarà ancora una volta soddisfacente. Il Milan, invece, partito con ben altri obiettivi, si aggrappa alla Coppa per salvare l'annata: con un successo, infatti, arriverebbe anche la certezza dell'Europa.

Rino Gattuso e Massimiliano Allegri al Quirinale prima della finale di Coppa Italia 2017/18 Juventus-Milan

Credit Foto Imago

Record o salvataggio dell’intera stagione? In queste situazioni, chi rischia di più?
Una questione vecchia più del pallone stesso e che dalla notte dei tempi delle finali a ‘modalità contrapposte’, arriva puntuale anche questa volta: Milan o Juventus, chi delle due ha più da perdere?
Per la Juventus, la finale dello stadio Olimpico, è anzitutto un questione di record. Di numeri. Di voglia di proseguire una dittatura che in Italia ormai si manifesta puntuale da 7 anni dentro i confini della Serie A e che i bianconeri puntano a estendere a 4 anche sotto la dicitura double, doppietta, insomma coppa e campionato.
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Juventus festeggia con la Coppa Italia 2016/17

Credit Foto Imago

Non è l'appuntamento della stagione, semmai è l’ennesima ciliegina sulla torta. Di una squadra quest’anno arrivata al finale senza davvero più fiato – e prosciugata certamente anche dal punto di vista mentale – ma a 90 minuti da un record che a occhio non verrà eguagliato tanto facilmente (caso mai, viste le altre, eventualmente aggiornato da loro stessi).
Per questo la Juventus ci arriva più “serena”, consapevole sì di essere la grande favorita - e con tutto ciò che questo comporta - ma al tempo stesso certa che questa partita non cambierà le valutazioni finali della sua annata 2017/18, dove l’obiettivo principale – riconfermarsi prima di tutto in Italia – è stato ancora una volta raggiunto.
Lo sa bene anche Massimiliano Allegri, che da questo punto di vista è forse colui il quale questo trofeo sta più caro. Per raggiungere Eriksson e Mancini a quota quattro successi; per diventare il primo nella storia a piazzare il quarto double consecutivo; per scrivere quindi un capitolo unico alla Juventus ma soprattutto per arrivare più sereno al famoso incontro 'dirigenziale' di fine anno. La Coppa Italia infatti darebbe ulteriore serenità nel ponderare la scelta: salutare tutti e andarsene da dominatore assoluto, oppure avere una carta in più da sfoggiare ad Agnelli, Marotta e Paratici al tavolo delle trattative: aver vinto praticamente tutto. In ogni caso, una situazione che in economia definirebbero come win-win. Roba, insomma, non da tutti.
Di contro l'analisi del Milan pare su un piano diametralmente opposto. Nei 90' dell’Olimpico i rossoneri si giocano il 90% di una stagione ampiamente sotto le aspettative. Che poi le aspettative, forse, fossero state eccessivamente pompate, è un altro discorso... Ma i milioni spesi in estate imponevano ai rossoneri di fare un po’ meglio di quanto espresso; e solo questa coppa può salvare le apparenze.
In primis, perché di là c’è la Juventus. La rivale storica – in termini di trofei – di sempre. In secundis perché il successo in Coppa Italia varrebbe i classici due piccioni con una fava, ovvero oltre al titolo alzato in faccia ai bianconeri anche l’automatica qualificazione alla prossima Europa League.
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Il tabellone di San Siro durante la sfida di Europa League 2017/18 tra Milan e Arsenal

Credit Foto Getty Images

Già, perché altrimenti il rischio del Milan si farebbe concreto. Perché è vero che con un successo juventino la qualificazione aprirebbe le porte fino alla 7a qualificata in campionato, ma altrettanto lo è che la settima dovrebbe sorbirsi 3 turni preliminari a partire dal prossimo luglio. Quando il resto di Milano partirebbe insomma per le vacanze, in Milan sarebbe già al lavoro.
Sempre che il Milan, settimo, poi, riesca eventualmente ad arrivarci. Le ultime due infatti sono per gioco del destino gli scontri diretti contro le due dirette contendenti al posto Europa: Atalanta – a Bergamo! – e Fiorentina, in casa. Le due squadre più calde di questo finale di stagione. Un rischio, insomma, che per Gattuso sarebbe decisamente meglio evitare.
Per questa ragione la lettura, a questo giro, pare decisamente più semplice rispetto al passato: il Milan ha molto di più da perdere. Che ciò poi significhi concretamente qualcosa sul campo, come sempre, invece, resta tutto da vedere.
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