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Lobotka centro di gravità permanente del sistema di Spalletti: il Napoli gira tutto intorno al regista slovacco

Michele Neri

Aggiornato 13/10/2022 alle 16:48 GMT+2

CALCIO – Il Napoli incanta l’Italia e l’Europa. Primo in Serie A e già qualificato agli ottavi di Champions League con due giornate di anticipo, il club allenato da Luciano Spalletti sta convincendo tutti. I nuovi acquisti entusiasmano, ma il pilastro del sistema partenopeo è Stanislav Lobotka, il mediano del centrocampo a 3. L’evoluzione dello slovacco è impressionante. Giocatore rinato.

Spalletti: "Abbiamo superato un girone di livello altissimo"

Il Napoli si è qualificato con due giornate d’anticipo agli ottavi di finale di Champions League, e forse riuscirà addirittura a difendere il primo posto, che, come sappiamo, conta parecchio in sede di sorteggio. Al Maradona mercoledì sera abbiamo assistito all’ennesima prestazione molto positiva della squadra di Spalletti, che ha trovato la nona vittoria consecutiva tra Serie A e Champions League. Anche senza Rrahmani i partenopei hanno approcciato nel modo migliore la sfida contro l’Ajax, hanno trovato due gol nei primi 16 minuti, e non hanno più rischiato veramente di farsi recuperare degli olandesi, che hanno sempre soltanto accorciato le distanze sfruttando cali di tensione dei campani. Ha ritrovato la rete Victor Osimhen, reduce da un infortunio, ed hanno brillato i soliti volti chiave di questo avvio roboante degli azzurri. Khvicha Kvaratskhelia sublime e protagonista con il rigore trasformato e l’assist, Giacomo Raspadori ancora a segno, sembra non voler più lasciare la maglia da titolare, Piotr Zielinski pittore nell’azione dell’1-0 ed infine, il perno di centrocampo, Stanislav Lobotka, giocatore essenziale per il suo allenatore, che non può non saltare all’occhio quando si guarda anche solo uno spezzone di una partita del Napoli. Arrivato a metà gennaio 2020 per 20 milioni più 4 di bonus dal Celta Vigo, ha impiegato in verità un po’ di tempo per ritagliarsi il suo spazio, per un periodo è sembrato proprio un acquisto fallimentare. Ormai da un anno invece è diventato imprescindibile. Tanto che la dirigenza sta già discutendo con lui un rinnovo di contratto nonostante sia in scadenza a giugno 2025. Lo slovacco, se accetterà, guadagnerà 3,5 milioni a stagione (invece dei 2 attuali) fino a giugno 2028. Un aumento che riflette la centralità guadagnata dal mediano classe ’94 all’interno del progetto. In pochi però sanno da dove arriva: ve lo diciamo noi.

CHI ERA PRIMA LOBOTKA

Lobotka cresce nel Trencin, squadra della sua città natale. Il suo primo allenatore ha raccontato che già da giovanissimo aveva una lettura del gioco fantastica e sapeva stare in campo. Tant’è vero che esordisce tra i grandi a soli 16 anni, all’Ufa in Russia. Passa poi agli estoni del Paide Linnameeskond. Per tornare successivamente al Trencin. Lì viene notato dall’Ajax che lo prende in prestito per testarlo con la seconda squadra, ossia l’U21 che partecipa alla seconda divisione olandese. Trova spazio ma a fine stagione non viene riscattato e ritorna al Trencin con cui vince il campionato slovacco per due anni di fila. Il Nordsjaelland lo preleva dal suo luogo di nascita per 500 mila euro, in Danimarca resta due anni in cui è spesso titolare. Brilla nell’Europeo Under 21 del 2017. Così arriva perentoria la chiamata del Celta Vigo, che spende 5 milioni di euro. In Spagna la prima stagione è ottima, lo slovacco gioca ad alti livelli, e lascia di stucco per la facilità ad uscire dal pressing e la capacità di coprire tanto campo palla al piede. Ci si immagina un futuro alla Xavi o alla Iniesta, poi però il suo club entra in crisi di risultati e ne risente tutto il gruppo, Lobotka compreso, che si smarrisce e mostra dei limiti. E’ in questa cornice che si inserisce il tentativo del Napoli di portarlo in Italia, e gli spagnoli accettano l’offerta, che consente loro di fare una plusvalenza importante. Acquistato a 5 milioni di euro, infatti si trasferisce in Campania per 20 milioni più 4 di bonus.
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Stanislav Lobotka e Charles De Ketelaere durante Milan-Napoli - Serie A 2022-23

Credit Foto Getty Images

CONSIGLIATO DA HAMSIK, SCARTATO DA GATTUSO E POI...

Se Lobotka si trova al Napoli, bisogna riconoscere il merito a Marek Hamsik, suo connazionale, che ha insistito a lungo con il ds Cristiano Giuntoli presentandogli il centrocampista allora al Celta Vigo come uno dei più forti nel suo ruolo in Europa. Un endorsement importante che da quelle parti, per il peso avuto da Marekiaro nella storia del club, non poteva essere snobbato. Tuttavia, quasi nessuno si è complimentato con l’ex capitano dei partenopei durante il periodo iniziale dell’avventura in Campania di Lobo. Il numero 68, infatti, non ha conquistato la fiducia di Gennaro Gattuso, nonostante secondo i compagni avesse grandi doti. Lo ha confessato ieri Giorgio Chiellini a Sky: “Molti compagni non si capacitavano del perché avesse così pochi minuti viste le sue enormi qualità”. Nella metà della stagione 2019/20 l’ex allenatore del Milan lo schiera qualche volta dal 1’, in 8 delle 22 partite. Segno che un po’ lo considera, tuttavia non viene ritenuto un punto fermo. E anzi, l’anno successivo le cose peggiorano drasticamente. Nell’annata 2020/21 diventa l’ultimo centrocampista delle rotazioni, dietro persino a Demme e Bakayoko. E’ titolare soltanto contro l’Empoli in Coppa Italia, del resto solo qualche apparizione da subentrato. Un approccio terribile con l’Italia, paese che ad un certo punto valuta di lasciare. Giuntoli fortemente criticato, per tutti è un acquisto sbagliato. I tifosi ritengono sia fuori forma, e lui appare molto triste. Poi la svolta, come ha raccontato Lobotka stesso in un’intervista. “Pensavo di cambiare squadra perché volevo godermi il calcio”, ha confessato il mediano slovacco, che ha aggiunto: “Poi, è andato via Gattuso e Spalletti ha dimostrato subito di credere in me. Molti non capivano come fosse possibile che un calciatore costato 20 milioni non riuscisse a giocare. Dicevano che ero grasso”.

LA SVOLTA CON SPALLETTI

La vita di Stanislav Lobotka è cambiata proprio in concomitanza con l’arrivo di Luciano Spalletti sulla panchina del Napoli. Uno che con i mediani ha dimostrato in passato di saper lavorare, vedi David Pizarro e Marcelo Brozovic. Il tecnico di Certaldo lo prende da subito in seria considerazione. L’inizio è reso complicato dai problemi muscolari, ma quando è a disposizione lo slovacco trova quasi sempre uno spazio nell’11 titolare. Il suo apporto è costante, è prezioso soprattutto in fase di non possesso ma supporta anche la manovra. E gli acciacchi di Fabian Ruiz e Anguissa, che si verificano a periodi alterni, fanno il resto. Diventa così indiscutibile. Alla fine della scorsa stagione, i minuti disputati sono 1882, molti di più di quelli che ha collezionato con Gattuso in due annate (1345). Il meglio però deve ancora venire. Fabian Ruiz accetta l’offerta del Paris e saluta il club, le chiavi del centrocampo vengono quindi consegnate nelle mani di Lobo, che viene risparmiato solo nei primi tempi delle sfide contro il Lecce e lo Spezia, in cui le cose si mettono male e per correre ai ripari Spalletti lo rimette al suo posto dopo l’intervallo. Il suo rendimento è assicurato, lo slovacco non tradisce mai, sempre sufficiente. Due mesi spaventosi del metronomo azzurro.
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Amrabat protegge palla contro Lobotka, Fiorentina-Napoli

Credit Foto Getty Images

LE PAGELLE DI EUROSPORT DI LOBOTKA - 2022/23

PartitaCompetizioneVoto
Verona-Napoli 2-51^g. Serie A7,5
Napoli-Monza 4-02^g. Serie A7
Fiorentina-Napoli 0-03^g. Serie A6
Napoli-Lecce 1-14^g. Serie A6,5
Lazio-Napoli 1-25^g. Serie A6
Napoli-Liverpool 4-11^g. Champions League6,5
Napoli-Spezia 1-06^g. Serie A6,5
Rangers-Napoli 0-32^g. Champions League6,5
Milan-Napoli 1-27^g. Serie A6,5
Napoli-Torino 3-18^g. Serie A7
Ajax-Napoli 1-63^g. Champions League7,5
Cremonese-Napoli 1-49^g. Serie A6
Napoli-Ajax 4-24^g. Champions League7

IL NAPOLI GIRA INTORNO A LUI

E’ vero che il Napoli ha individualità importanti anche in altri ruoli, soprattutto in attacco. Il faro però è Stanislav Lobotka, senza di lui le cose si complicano parecchio per gli uomini di Spalletti. Un mediano dai piedi buoni, che detta i tempi di gioco e sposta la linea del pressing molto in avanti con uno stile aggressivo e tempismo nei tackle. Ha doti importanti: trae un vantaggio con lo stop orientato, è capace di sterzate con i tempi precisi in spazi angusti, si fa notare anche per i cambi di passo. Il suo più grande talento risiede però nell’abilità a mandare fuori causa il pressing avversario. Grazie al baricentro basso infatti riesce a ricevere in luoghi affollati e ad uscire palla al piede dalla morsa. L’allenatore ex Roma e Inter gli sta chiedendo spesso anche di conquistare un fallo in quelle situazioni scomode, spalle alla porta o in zone già occupate da giocatori dell’altra squadra. In questo avvio di stagione strappare la sfera di dosso dal 68 partenopeo è stato sostanzialmente impossibile. Palla a Lobotka, palla in banca. Alcuni numeri (fonte: Fbref), relativi alla Serie A, certificano l’interpretazione superba del ruolo da parte dello slovacco. 2° nella % di completamento dei passaggi (94,3%), 6° per passaggi nell’ultimo terzo (46), 6° per contrasti (23) e 2° per falli subiti (26). Anche in Champions League ha statistiche positive, sebbene la concorrenza sia differente: 6° per % pressing riusciti (48,3%) e 8° per falli subiti (11). Insomma, dal giocatore “grasso” della gestione Gattuso a quello degli ultimi mesi la crescita è stata esponenziale. Il primo paragone che salta in mente è con Jorginho negli anni di Maurizio Sarri a Napoli, per il ruolo e per il modulo (4-3-3). Allan, Zielinski e il regista dell’Italia formavano un trio che dava grande equilibrio e garantiva ritmi alti. Quella formazione ha dato spettacolo, è riuscita persino a sfiorare l’impresa di interrompere il dominio in Italia della Juventus, in anni in cui ancora splendeva. Nei prossimi mesi scopriremo se gli uomini di Spalletti si avvicineranno ancora di più allo Scudetto. Già però si può dire che, con caratteristiche diverse, Lobotka è essenziale quanto lo era Jorginho. Quest’ultimo non era così capace di muoversi negli spazi stretti, era però molto bravo in impostazione, e più incisivo nella metà campo avversaria con vari assist all’attivo.

I NUMERI DI LOBOTKA - SERIE A

% di completamento dei passaggi94,3%
Falli subiti26
Passaggi nell'ultimo terzo46
Contrasti23
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Spalletti loda il Napoli 'cosmico': "Anche Maradona sarà orgoglioso di noi"

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