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Champions League - Napoli sogna: dal mercato a Spalletti, i fattori del successo

Giulio Martina

Pubblicato 13/10/2022 alle 12:03 GMT+2

CHAMPIONS LEAGUE - Inizio di stagione oltre ogni aspettativa per il Napoli che supera i gironi con 2 turni di anticipo e mantiene la vetta della Serie A. Costruita su una base solida garantita dal lavoro di Luciano Spalletti, la società partenopea ha condotto un mercato eccellente, definendo una rosa decisamente completa e migliorata rispetto alla passata stagione.

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La vittoria per 4-2 sull'Ajax qualifica matematicamente il Napoli agli ottavi di Champions League con 2 turni di anticipo. 4 vittorie in 4 uscite e per i campani è vicino anche il primato nel girone: se il Rangers non si è dimostrato all'altezza del suo blasone e l'Ajax è una brutta copia delle passate stagioni, vincere un gruppo con all'interno il Liverpool di Klopp merita grandi elogi. Alla campagna europea si collega l'eccellente avvio di campionato in cui gli azzurri guardano tutti dall'alto. Ma quali sono le basi di questo Napoli spettacolare e sognatore?
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Un mercato da 10 in pagella

Dopo diverse stagioni di stabilità a livello di organico, il Napoli ha deciso di cambiare molto in questa stagione, pur mantenendo la sua guida tecnica. Le cessioni estive avevano fatto storcere il naso a molti, alcuni addirittura annunciavano un De Laurentiis in fase di smobilitazione. Via il pilastro Koulibaly al Chelsea, la qualità di Fabian Ruiz al PSG, l'addio delle bandiere Insigne e Mertens, i dubbi sul portiere dopo la partenza di Ospina.
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La società non ha risposto con colpi a effetto o spese pazze, mai state nel credo del club basato sulla sostenibilità. Una delle operazioni più onerose ha riguardato il gigante coreano Kim Min Jae, pagato 18 milioni al Fenerbahce. Sconosciuto ai più, si è rivelato un centrale affidabile e di personalità. A centrocampo Spalletti ha voluto il riscatto di Anguissa che si sta esprimendo a livelli molto alti. Raspadori faceva gola a tante big della Serie A, ma ad affondare il colpo e crederci davvero è stato solo in Napoli e l'ex Sassuolo sta ripagando la fiducia a suon di gol. Poi ci sono le cosiddette seconde linee che però riserve non sono: gli arrivi nel finale di mercato di Simeone e Ndombele sono state una dichiarazione di intenti: vogliamo essere protagonisti in tutte le competizioni. Merita un capitolo a parte l'affare capolavoro di Giuntoli, l'acquisto del georgiano Kvaratskhelia.
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Il gioiello georgiano

Escono Mertens e Insigne, entra Khvicha Kvaratskhelia dalla Dinamo Batumi. A parte la dirigenza azzurra che ne conosceva già il suo valore, si può immaginare la sensazione di incertezza dei tifosi napoletani che chiedevano un colpo a suon di milioni al presidente. Il georgiano non solo ha sostituito degnamente i predecessori, ma ha cambiato le sorti dell'undici di Spalletti. Ad una tecnica e visione di gioco superiore, aggiunge un motore infinito che gli permette di asfaltare la fascia sinistra. Pagato 10 milioni, a dimostrazione che la programmazione paga sempre più delle spese immediate, come dimostrano in Serie A anche Udinese e Atalanta e in maniera contraria la Juventus.
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La certezza Spalletti

Il Napoli ha rivoluzionato la squadra, ma lo ha fatto potendo contare sulle solide basi tecniche portate lo scorso anno da Spalletti. La sua squadra ha sempre impostato le partite per giocare un calcio propositivo, pagando anche questa scelta quando le energie sono calate nello scorso campionato. Gli azzurri persero il treno scudetto contro le "piccole" e in particolare quando gli incontri si fecero più ravvicinati. In questo avvio di stagione qualche fantasma si era presentato dopo il pareggio interno con il Lecce, successivo al pari con la Fiorentina. Ma l'ampiezza della rosa ha fatto poi la differenza, permettendo due vittorie pesanti in 4 giorni (contro la Lazio e il poker al Liverpool). Da quel momento la striscia di vittorie è ancora aperta (9) e una certezza al momento c'è: il gioco del Napoli è tra i più belli in Europa.
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