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Euro 2024 - Svizzera-Italia, Jorginho, i rigori "Mondiali" e l'occasione di rivincita: siamo alla resa dei conti

Simone Eterno

Aggiornato 28/06/2024 alle 12:52 GMT+2

EURO 2024 - L'incrocio con la Svizzera rievoca all'Italia incubi recenti. I rossocrociati sono una Nazionale che ha perso una sola partita da gennaio 2023 a oggi. La sfida sarà complicata, ma al tempo stesso è una grande occasione di rivincita e di fare pace col passato recente.

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Dunque, Italia-Svizzera. Dove eravamo rimasti? Beh, il ricordo è traumatico ma necessario. Ai due calci di rigore di Jorginho. Poco altro da aggiungere. Dai rigori tanto avevamo ottenuto nel trionfale cammino a Euro 2020 (estate 2021), e poi tanto abbiamo sofferto per quei due errori - nell'andata a Basilea e nel ritorno all'Olimpico - che di fatto costarono all'Italia di Mancini la qualificazione in Qatar. Perché il successivo incidente con la Macedonia del Nord fu frutto di una qualificazione persa in fondo precedentemente, da quei due tiri dagli undici metri - entrambi per altro nel finale di partita - sbagliati in tutti e due i casi da Jorginho. E che permisero la Svizzera di qualificarsi ai Mondiali a nostro discapito.
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Sommer ipnotizza Jorginho - Svizzera-Italia 0-0

Credit Foto Getty Images

Oltre il confine tuttora gongolano. E giungono anche dichiarazioni comprensibilmente un po' baldanzose in queste ore. Yakin afferma che è l'Italia a doversi preoccupare. Per quanto visto fin qui, non ha nemmeno tutti i torti. La Svizzera è infatti una squadra che perde poco. Anzi, quasi mai. Negli ultimi due anni solari ha subito una sola sconfitta: all'ultima partita del girone di qualificazione a questa competizione, con la Romania capolista del Gruppo I, a qualificazione elvetica però ormai già acquisita. È un dato significativo. Perché se è vero che in quel cammino svizzero ci furono ben 5 pareggi contro nazionali non esattamente irresistibili come Kosovo, Bielorussia, Israele o comunque la stessa Romania, altrettanto vero è che la squadra di Yakin, appunto, non perde mai. Non ha perso quest'anno nelle amichevoli che l'hanno accompagna a questa appuntamento - vittoria con Estonia e Irlanda, pareggio con le più quotate Danimarca e Austria (entrambe anche loro agli ottavi dell'europeo); e poi il successo dei giorni recenti qui in Germania contro l'Ungheria, prima dei pareggi con Scozia e Germania. È un filotto insomma importante quello dei rossocrociati; un rendimento che ci conferma quanto la Svizzera sia un'avversaria seria e la partita di sabato a Berlino un incrocio sicuramente complicato.
Yakin per altro, dal canto suo, ha recentemente dichiarato anche come proprio da una sconfitta con l'Italia siano cambiate le cose. Eh sì, perché Svizzera-Italia sembra un po' essere l'incrocio del destino. Perché se riavvolgete il nastro, proprio da un sonoro ko con gli Azzurri sono ripartiti gli elvetici. Tre anni di fa di questo periodo. Fase a girone di Euro 2020. All'Olimpico di Roma la nazionale di Mancini che si sarebbe poi laureata campione d'Europa a Wembley schiantò i rossocrociati per 3-0. Con Svizzera e Italia che, in quella stessa competizione, rischiarono persino poi di incrociarsi nuovamente. Gli elvetici infatti, ai quarti di finale, si arresero solo ai calci di rigore contro la Spagna, poi giustiziata nel turno successivo a sua volta proprio dall'Italia dagli undici metri. Decisivo? Jorginho.
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Jorginho esulta dopo il rigore decisivo trasformato in Italia-Spagna a Euro 2020

Credit Foto Getty Images

I rigori insomma paiono essere nel destino di Svizzera e Italia. O per lo meno in quello recente. Rigori soprattutto mancati. Prima da loro per provare a vendicarsi in un incrocio a eliminazione diretta; poi da noi, appunto, con quei maledetti due penalty di Jorginho che ancora non abbiamo digerito. Già perché quella, per l'Italia, resta una ferita aperta.
Jorginho spara alto il rigore con la Svizzera che avrebbe qualificato l'Italia a Qatar 2022
Aver mancato il secondo Mondiale consecutivo ha poi cambiato la storia, portando gli Azzurri al punto in cui sono oggi, al passaggio tra Roberto Mancini e Luciano Spalletti. Da uno all'altro, la Svizzera torna come comune denominatore. O, se preferite, come 'sliding door', un segno del destino che si ripresenta. Sì perché in fondo Jorginho, due anni dopo, è ancora lì in cabina di regia degli Azzurri. Magari senza brillare particolarmente, come è stato evidente nel rendimento del centrocampista dell'Arsenal in questa fase a gironi. Ma l'incrocio alla Svizzera, oltre a evocare ovvi cattivi ricordi, è un'opportunità di rivincita. Di chiudere il capitolo con gli elvetici, di cancellare quelle due occasioni e di ripartire. Magari contribuendo a lanciare l'Italia ai quarti. O perché no un po' più in là. Perché il calcio è ciclico. E questo Svizzera-Italia, per gli uni e per gli altri, sa tanto di resa definitiva dei conti.
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