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Spalletti alla vigilia di Croazia-Italia: "La palla dobbiamo avercela noi. Il pari? Vogliamo battere la Croazia"

Luca Stamerra

Aggiornato 24/06/2024 alle 00:05 GMT+2

EUROPEI - Anche se basterebbe il pareggio contro la Croazia per qualificarsi agli ottavi di finale come seconda del girone, il ct dell'Italia non vuole sentire parlare di combinazioni e differenza reti. Vuole solo ambire alla vittoria contro la Croazia, ritrovando inoltre il possesso e il controllo della palla, persi malamente nell'ultima gara giocata contro la Spagna.

Croazia-Italia: precedenti, curiosità, possibili protagonisti

Il ct Luciano Spalletti fissa gli obiettivi per la prossima gara, diventata decisiva per le sorti del nostro Europeo, contro la Croazia (ecco le probabili formazioni). Rispetto alla Spagna, il ct vuole assolutamente che l'Italia recuperi il possesso palla e lo gestisca anche contro una squadra dagli abili palleggiatori come Modric, Kovacic e Brozovic (che avevano avuto più possesso palla nella gara inaugurale contro la Spagna). Questa è la mission perché, secondo Spalletti, solo avendo il controllo del gioco puoi andare a vincere la partita e centrare la qualificazione. Ma basta il pareggio? Spalletti è conscio delle combinazioni utili per andare agli ottavi, ma l'unico obiettivo dell'Italia a Leipzig deve essere quello della vittoria. Dimarco è recuperato, ma deciderà solo lunedì mattina se schierarlo in campo dal 1' con la Croazia.

Il ko con la Spagna

È chiaro che la gara contro la Spagna non mi è piaciuta, l'abbiamo analizzata e ne abbiamo parlato. Abbiamo fatto un passo indietro rispetto alle ultime partite. Ma quando si ha a che fare contro avversari scelti da una Nazionale il livello è sempre altissimo. Io mi aspetto di vedere che la partita contro la Spagna ci ha fornito degli insegnamenti, pur avendola fatta male e subito un dolore per come è andata a finire

Il dialogo avuto con i giocatori

Sono molto soddisfatto di ciò che vedo, non abbiamo raccontato banalità quando nei giorni scorsi abbiamo parlato di un grande gruppo. Di questo gruppo ci si può fidare, si vede come partecipano emotivamente alla giornata. Si prendono carico anche di cose che non riguardano solo loro stessi, questa è una squadra a posto da un punto di vista della convinzione e del voler prendere in carico anche qualcosa del compagno. Anche se molti sono giovani e si trovano per la prima volta a giocare queste sfide estreme, hanno l'atteggiamento giusto per andarsela a giocare e per far vedere gli insegnamenti ricevuti

Vogliamo avere la palla

È una partita molto importante, non dobbiamo pensare che ci basti il pareggio. Si può cambiare un elemento, ma non l'idea. Io sto più tranquillo quando la palla ce l'abbiamo noi e sto più in tensione quando ce l'hanno gli altri. Poi a volte siamo costretti a subire il gioco degli avversari, è chiaro
Vedremo se saremo bravi a mettere in pratica ciò che ci siamo detti di fare, anche se la Croazia ha più esperienza di noi e, per certi versi, ha anche più tecnica. Bisogna essere bravi a capire quando aumentare e quando diminuire la velocità, quando fare un semplice possesso palla per non far prendere la palla agli avversari
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Spalletti: "Siamo professionisti, senza risultato si va a casa"

Scamacca o Retegui contro la Croazia?

Scamacca è un giocatore più estroso, ti puoi aspettare qualsiasi numero da lui, compreso l'errore che non ti aspetti su una palla di facile gestione. Gianluca è più istintivo ed estroso sulle giocate, mentre Retegui è più lineare. Quando gli dai la palla da sfruttare, è difficile che la manchi. Sono due calciatori forti, senza dimenticare Raspadori che è bravissimo a legare con la squadra ed è molto forte tecnicamente
Dopo una partita così l'idea di poter cambiare qualcosa c'è, perché poi probabilmente ho sbagliato io a non cambiare prima vista la prestazione contro la Spagna. Però la squadra contro l'Albania mi era sembrata talmente bella che ho ritenuto un azzardo metterci mano. Ora che s'è notata un po' di fatica, un po' di ruggine, qualcosa sicuramente si cambierà. Cambieremo anche qualche attitudine di squadra, avremo bisogno di qualche certezza di continuità di gioco. Non si può mettere in conto di subire certe situazioni e si cercherà di mettere più sostanza per non metterci in mano alla loro qualità. Poi è chiaro che la partita vogliamo comunque farla a metà campo, non nella nostra area di rigore. Loro hanno anche il tiro da fuori, sanno benissimo scegliere le posizioni di assumere e si vuole tenere la palla. Ma bisognerà essere attenti e quadrati come squadra

Che Croazia si aspetta?

Me l'aspetto col 4-3-3. I croati saranno costretti a sbilanciarsi come nella gara contro l'Albania, dove hanno attaccato all'arma bianca. Parliamo di una squadra fortissima dal punto di vista tecnico e nella ricerca degli spazi in campo

A questa Italia manca un po' di qualità?

Io non richiedo nulla, a me questo gruppo è piaciuto quando me lo sono immaginato, ho creduto di poter fare delle ottime cose e, mentre si faceva un po' di analisi con la squadra sul nostro percorso, abbiamo capito che ci sarebbe bisogno di qualche step in più per fare ciò che ci siamo detti. Ma non abbiamo questo tempo e quindi bisogna prendere la scorciatoia, essere pronti, perché sono queste le partite che fanno diventare la tua storia piccola o grande
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Pedri e Federico Dimarco durante Spagna-Italia - Euro 2024

Credit Foto Getty Images

Dimarco è recuperato. O si fa risultato o si va a casa

Dimarco è recuperato, per cui è a disposizione. Però faremo un ulteriore passaggio domattina che confermi ciò, ma tutto lascia presagire che lui sia disponibile per domani. Il recupero psicologico è presto fatto, se non si fa risultato si va a casa. Loro lo sanno bene e si ha a che fare con dei professionisti a tutto tondo, con loro bisogna essere realisti e sintetici. C'è da fare questi step in avanti per andarsi a guadagnare ruoli e meriti perché va tutto veloce: o sei lì pronto a montarci sopra o resti a piedi
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Giovanni Di Lorenzo in azione durante Spagna-Italia - Europei 2024

Credit Foto Getty Images

Le critiche a Di Lorenzo

Di Lorenzo è davvero mio figlio per quanto ci sono stato insieme. Faccio sempre fatica a fare a meno di uno come lui. Poi è chiaro che devo analizzare delle cose, ma io sono convinto di quello che è il valore dell'uomo e del calciatore. Non ho bisogno di parlarci tanto, c'è una intesa talmente diretta che si capisce tutto, si vede la sua intenzione quando torna in campo il giorno dopo. Jorginho? Lo conosco meno. Lui ha disputato una partita sottolivello, ma dipende sempre da ciò che ha fatto la squadra. Ora ho la camera che mi punta ed è emerso che io gli ho detto quella cosa lì. Ma se la squadra non riesce a gestire la palla non è colpa sua, è colpa mia. È una mia previsione che non s'è avverata perché lui era messo in mezzo. Ha una qualità incredibile che non ha nessun altro calciatore, è quello che dice a tutti come si devono comportare e noi di questi non ne abbiamo molti altri. Ma ne abbiamo altri, che hanno una potenzialità e una energia superiore rispetto a quella che è la sua natura, ma quando prende in mano la squadra è quel giocatore lì, puntiamo ancora molto su di lui

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