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Euro 2024 - Le 5 verità di Svizzera-Italia 2-0: azzurri al massimo da ottavi, e ora si trema in vista dei Mondiali

Stefano Silvestri

Pubblicato 30/06/2024 alle 10:03 GMT+2

EURO 2024 - La prestazione disastrosa sotto punti di vista di Berlino, culminata con un'eliminazione inevitabile, riaccende i riflettori sulla mediocrità di una squadra triste e malinconica. E anche Spalletti, con i suoi cambi vertiginosi di uomini e moduli, ci ha messo del suo.

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Svizzera-Italia, primo ottavo di finale di Euro 2024, è terminato sul punteggio di 2-0, frutto delle reti di Freuler al 37' e di Vargas al primo minuto della ripresa. Gara arbitrata dal polacco Szymon Marciniak. Con questo risultato la Svizzera approda ai quarti di finale, dove troverà la vincente di Inghilterra-Slovacchia, mentre l'Italia è eliminata. Qui di seguito le 5 verità che ci ha lasciato la partita dell'Olympiastadion di Berlino.

1) Si può perdere, ma non così. Così non è accettabile

Da dove cominciamo? Difficile, dopo una prestazione del genere. Difficile davvero. Si potrebbe scrivere e parlare per ore di un centravanti che non c'è, o della disastrosa fase di filtro a centrocampo, o della qualità complessiva dei convocati. La verità è che puoi essere mediocre quanto vuoi – e quest'Italia lo è, ah, se lo è – ma una prestazione del genere è inammissibile. Sotto tutti i punti di vista. Perché si può perdere, ma non così. Senza lottare, senza salvare la faccia. La Svizzera ci ha dominati dal primo all'ultimo minuto: questo è il punto. E nelle uniche due occasioni in cui ha rischiato qualcosa, o stava per farsi male da sola (goffo autopalo di Schär) o sarebbe stata forse salvata dalla VAR nell'azione del secondo palo di Scamacca. È un'eliminazione disastrosa su tutta la linea, senza la benché minima traccia di qualcosa da salvare: è questo a fare ancora più male della sconfitta in sé.
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La delusione di Barella, Svizzera-Italia Euro 2024

Credit Foto Getty Images

2) Siamo questi: una nazionale al massimo da ottavi

E poi, naturalmente, si passa agli aspetti tecnico-tattici. Che ancora una volta, e nella maniera più impietosa possibile, sottolineano tutte le lacune possibili dell'Italia di Luciano Spalletti. Una squadra che all'esordio contro l'Albania – un esordio brillante, un primo tempo di alto livello – aveva illuso un po' tutti. Anche se permanevano, difficili da scacciare come una zanzara in un'afosa notte estiva, quella sensazione e quel timore che prima poi tutti i nodi sarebbero venuti a galla, che saremmo tornati a galleggiare nella mediocrità, che la vera forza di questa squadra avremmo dovuto misurarla al primo scoglio serio. Sensazioni puntualmente confermate: una prima prestazione imbarazzante contro la Spagna, il gol liberatorio di Zaccagni contro la Croazia, un'eliminazione prima evitata per il rotto della cuffia e poi divenuta improcrastinabile. Perché siamo questi, inutile girarci attorno: una nazionale al massimo da ottavi di finale. Una vittoria su quattro uscite, due sconfitte, una terza evitata al 98': i catastrofisti che prevedevano una rapida eliminazione nella fase a gironi ci hanno quasi azzeccato. Wembley è distante appena tre anni, ma sembra passato un secolo.
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Gianluca Scamacca deluso al termine di Svizzera-Italia - Euro 2024

Credit Foto Getty Images

3) Le colpe di Spalletti: che confusione tra moduli e uomini

Ci ha messo del suo anche Luciano Spalletti, certo. Senza volerci addentrare nel perché e nel percome di certe scelte berlinesi (El Shaarawy titolare dopo una vita in una partita da dentro o fuori, Fagioli all'esordio in partite ufficiali), e ribadendo come si sia trattato di un naufragio collettivo, a stupire nelle quattro partite disputate è stata la continua rotazione di uomini e moduli. Dalla difesa a tre alla difesa a quattro, dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1 passando per il 4-3-3. Spalletti non ha mai trovato il vestito tattico giusto per questa nazionale: le amichevoli lungo il suo percorso, in questo senso, si sono rivelate quasi un'inutile perdita di tempo. E quel che è peggio, questo continuo affidarsi alla sorte delle novità pare aver mandato in confusione anche i calciatori stessi: i continui colpi al mento incassati a Berlino ne sono la riprova lampante.
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Luciano Spalletti a testa bassa per l'eliminazione, Svizzera-Italia Euro 2024

Credit Foto Getty Images

4) Una spirale negativa senza fine: occhio alle Qualificazioni Mondiali

Disfattisti? Forse. Ma di fronte a oscenità come la prestazione dell'Olympiastadion, non si può non pensare che al peggio non c'è mai fine. Sembrava impossibile pensare all'Italia fuori da un Mondiale, ma è accaduto. Sembrava impossibile che potesse accadere per due volte di fila, ma è successo anche questo. E se è vero che non c'è due senza tre, occhio: nel 2026 è in programma l'ennesima fase finale della Coppa del Mondo. Competizione a cui l'Italia non è ancora certa di partecipare, se è vero che il girone di qualificazione prenderà il via solo il prossimo anno. Le avversarie non si conoscono ancora, ma di questo passo è bene sperare nel sorteggio più morbido possibile. Perché anche una Svizzera pare rappresentare un avversario insormontabile per l'Italietta versione 2024.
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5) Non chiamate sorpresa la Svizzera: non lo è

A proposito degli elvetici: complimenti, complimenti davvero. Hanno dominato l'Italia, sono di nuovo tra le migliori otto d'Europa. E con merito assoluto, giocando un calcio rapido e piacevole, di inserimenti e seconde palle recuperate, verticalizzazioni e scambi. Freuler ha fatto il professore, Ndoye ha confermato le ottime impressioni lasciate a Bologna al suo primo anno in A, Akanji ha dominato in difesa. Una squadra solida, organizzata, che sa cosa fare con e senza il pallone. Sorpresa? Meglio non chiamarla così. Nel 2021 la Svizzera eliminava la Francia e faceva soffrire la Spagna. Quindi il doppio pareggio contro l'Italia. Senza dimenticare che la Germania si è presa di forza il primo posto solo in extremis, rischiando il ko in casa. Se ai quarti troverà la Slovacchia, la squadra di Yakin sarà evidentemente la favorita; se di fronte ci sarà l'Inghilterra, beh, sarà una sfidona a cui assistere sul divano con birra e patatine.
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