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Italia, niente dimissioni post eliminazione. Gravina: "Progetto pluriennale, non si risolvono i problemi abbandonando"

Luca Montanari

Aggiornato 30/06/2024 alle 14:20 GMT+2

EURO 2024 - Nessuna dimissione né da parte del ct Spalletti né da parte del presidente federale Gravina all'indomani dell'eliminazione dell'Italia agli ottavi di finale degli Europei. Lo dichiara il numero 1 della FIGC nella conferenza stampa di Iserlohn: "I problemi li affronto col lavoro, non ho la cultura di scappare. Responsabilità di tutti, ma non si può abbandonare il progetto dopo poco".

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Il giorno dopo la disastrosa eliminazione dell’Italia dagli Europei 2024 agli ottavi contro la Svizzera, il ct Luciano Spalletti e il presidente federale Gabriele Gravina rendono conto della delusione nella conferenza stampa indetta a Iserlohn. Entrambi ammettono le responsabilità, ma la decisione è quella di andare avanti senza dimissioni né esoneri. A metterci per primo la faccia è il numero 1 della FIGC: "Non abbiamo nulla da nascondere, siamo tutti responsabili. Abbiamo fatto una lunga chiacchierata, e credo sia impensabile risolvere i problemi abbandonando un progetto pluriennale, non si può abbandonare questa strada dopo otto mesi". E ancora: "Io i problemi li affronto con il lavoro, non ho la cultura di scappare e fuggire da grandi responsabilità". Si prosegue sulla stessa strada con l'obiettivo della Qualificazione ai Mondiali 2026.

Il presidente Gravina: "Incapaci di esprimere il nostro potenziale"

"Siamo tutti dispiaciuti per non aver potuto riconsegnare a tutti i tifosi italiani quella gioia che meritavano" esordisce il presidente Gravina. "Siamo dispiaciuti per il risultato, ma sappiamo che nel mondo dello sport il risultato è soggetto a tantissime variabili, tra cui l’ipotesi di una sconfitta. Quello che purtroppo rimane è quella delusione. La delusione di non aver potuto dimostrare a chi ci ha seguito tutto quello che è stato fatto in fase di preparazione. La delusione di una incapacità nell’esprimere quello che avremmo dovuto fare, e soprattutto non poter toccare con mano una capacità del carattere della nostra italianità, ovvero reagire a limiti oggettivi a cui abbiamo sempre saputo sopperire con una reazione diversa. I ragazzi hanno condiviso la delusione con noi, ci siamo divisi equamente le nostre responsabilità con tutta la squadra".
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"Dobbiamo valorizzare i nostri talenti"

Il presidente della FICG prosegue nell'analisi concentrandosi su uno dei temi che da tempo toccano la nazionale italiana, ovvero la necessità di valorizzare i giovani. È uno dei punti su cui ruota per gran parte la conferenza di Iserlohn di cui riassumiamo alcune parti salienti: "Fra 60 giorni inizia un nuovo appuntamento e non possiamo pensare che con atti diversi da quelli che abbiamo condiviso fioriscano improvvisamente i Mbappé e i Cristiano Ronaldo. Ci vuole pazienza. Dobbiamo attuare una politica di valorizzazione del talento: tutte le nostre nazionali giovanili sono qualificate alla fase finale, e siamo gli unici in Europa; per la prima volta nella storia la Nazionale U17 ha vinto l’Europeo. I ragazzi hanno dimostrato grandi qualità tecniche e grande attaccamento, ma non hanno presenze".
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Il presidente FIGC Gabriele Gravina e il ct dell'Italia Luciano Spalletti in conferenza stampa

Credit Foto Getty Images

Quali saranno dunque le prime mosse della federazione a riguardo? "Dobbiamo allargare la base dei selezionabili. Questi sono i calciatori che abbiamo, siamo un po' più lontani rispetto agli obiettivi che ci eravamo posti ma non ci si può arrendere. Dobbiamo sensibilizzare al meglio e tirare fuori il meglio da questi ragazzi". E ancora. "Individuare 5 tecnici in A per istituire organismo tecnico consuntivo all'interno del club Italia per avere maggior confronto con le società e individuare giovani. Non possiamo più commettere errori che stiamo portando avanti da tanto tempo". Poi il confronto con la realtà dei fatti: "Purtroppo la ricerca continua del risultato sportivo a tutti i costi e in breve tempo non ti permette di avere pazienza sulla valorizzazione di questi ragazzi. Avete visto l'Under 17 come ha vinto l'Europeo contro il Portogallo: ti fa capire che hai ragazzi straordinari che a volte non giocano nemmeno in Primavera. Perché la federazione non può incidere su questo? Poi le responsabilità sono le nostre".

Sulle ipotesi di dimissioni e le prossime elezioni FIGC

"Non esiste che qualcuno possa pretendere dimissioni dall'esterno nell'ambito di governance federale. La scadenza è prevista a marzo 2025, le elezioni avverranno nella prima data utile, non si possono fare prima della chiusura delle Olimpiadi. Andremo a un confronto democratico". Interpellato su un'eventualità a ricandidarsi per le prossime elezioni federali, Gravina dichiara che è ancora prematuro rifletterci.
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