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Euro 2024 - Verso Croazia-Italia: Speriamo abbia ragione Spalletti...

Simone Eterno

Pubblicato 24/06/2024 alle 12:06 GMT+2

EURO 2024 - Quello con la Croazia per l'Italia non è solo una partita da dentro/fuori, ma anche il primo 'momento verità' di una gestione il cui obiettivo è riportarci ai Mondiali. L'Italia arriva questo match sotto pressione, con tanti dubbi e con i rumors della viglia che sembrano indicarci quanta confusione ci sia ancora in determinate scelte. Le alternative però non ci sono: bisogna fidarsi.

Spalletti: "Vogliamo fare la partita a metacampo, non davanti alla difesa"

La vigilia è stata tormentata. Non per le dichiarazioni dei diretti protagonisti, litigi o atteggiamenti sopra le righe - nulla di tutto questo ha inflitto l'Italia - quanto per la portata della sconfitta con la Spagna. In tanti - chi vi scrive queste righe è tra quelli - pensavano di essere più vicini agli spagnoli. E sotto sotto lo credeva anche il commissario tecnico Luciano Spalletti, che prima della sfida con gli iberici aveva parlato di un'Italia di personalità, di una squadra che avrebbe voluto fare la partita. La 'tranvata' di Gelsenkirchen però è stata di quelle secche, quelle che ti fanno fare i conti con la realtà. E la realtà, purtroppo, ci ha messo in mostra una squadra ancora acerba, un progetto in fase embrionale se quello che si vuole diventare è un modello 'alla spagnola', ossia una nazionale capace di tenere in mano il pallino del gioco e di farlo a prescindere dall'avversario che vi sia di fronte. È per questa ragione che l'avvicinamento alla sfida con la Croazia è stato complicato. Perché sulla nazionale italiana si accende lo spettro di un 2014-bis, quando al Mondiale brasiliano, dopo i titoloni della prima giornata a seguito del successo con l'Inghilterra, seguirono le beffe di Costa Rica e Uruguay. Azzurri a casa nonostante la vittoria alla prima giornata. E implosione definitiva della gestione Prandelli, reduce invece dal cammino semi-trionfale di due anni prima all'europeo di Polonia e Ucraina.
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Spalletti: "A insegnare un calcio senza palleggio non sono capace..."

L'Italia si è improvvisamente risvegliata spaventata. Spaventata e confusa. Spaventata dal toppare in un europeo in cui è più difficile andare a casa che passare - vengono infatti eliminate meno squadre di quante effettivamente non ne vadano agli ottavi. Confusa nelle scelte di una vigilia in cui il ct sembra orientato a proporre un undici ancora piuttosto sperimentale nei suoi interpreti. D'altra parte a questo europeo, giova ricordarlo, l'Italia ci è arrivato come un cantiere a cielo aperto. 4-3-3 in tutta la fase di qualificazione; 3-4-2-1 nelle partite amichevoli di inizio 2024 negli Stati Uniti; 4-2-3-1 nell'amichevole di qualche settimana fa con la Turchia di Montella; 3-4-2-1 nell'amichevole con la Bosnia; 4-2-3-1 nelle uscite di questo europeo contro Albania e Spagna. È un'Italia che si è presentata senza un blocco - anche perché il blocco Inter è saltato dopo il forfait di Acerbi - e un'identità chiara. Non tanto di interpretazione teorica - perché quella c'è - quanto proprio nel concetto di quali uomini in campo. E non è un caso dunque che ancora oggi, a poche ore da una partita decisiva, siamo qui a vagliare infinite ipotesi. Ci saranno dei cambi - ha fatto capire Spalletti - ma nei rumors che escono in queste ore la sgradevole sensazione di fondo è quella di essere un po' in confusione. Si mormora infatti di un 4-1-4-1 - sarebbe novità assoluta - disegnato così sulla carta: Donnarumma; Di Lorenzo, Bastoni, Calafiori, Darmian; Jorginho; Cambiaso, Cristante, Barella, Chiesa; Retegui.
Una formazione nuovamente sperimentale in certi interpreti. Rimarrebbe Cambiaso fuori posizione (che è un terzino sinistro, non un esterno alto a desta); rimarrebbe dentro Di Lorenzo (il peggiore delle prime due uscite); Darmian giocherebbe a 4 a sinistra (fuori posizione rispetto all'intera ottima stagione giocata all'Inter, dove spesso è stato il braccetto di destra della difesa a tre); rimarrebbe dentro Jorginho (sverniciato dagli spagnoli e in evidente difficoltà). E poi il bocciato davanti sarebbe Scamacca, francamente quello con le minori colpe nella serata di Gelsenkirchen dove la squadra non l'ha mai messo in condizione di poter anche lontanamente essere pericoloso (dura se fai il centravanti ma in area i tuoi non ci arrivano quasi mai...).
Insomma i rumor della viglia danno la sensazione di essere un ibrido, un mix quasi confusionario tra due fuochi: il dover a tutti costi apportare delle modifiche dopo la debacle di gioco vista con la Spagna, ma al tempo stesso non voler rinunciare a pedine che il ct reputa importanti come Di Lorenzo o Jorginho.
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Giovanni Di Lorenzo in azione durante Spagna-Italia - Europei 2024

Credit Foto Getty Images

Pervade così, ancora, insomma, la stessa domanda che c'era già alla viglia di questa competizione: che Italia siamo?
Una domanda a cui la più che discreta uscita con l'Albania e il successivo mezzo disastro con la Spagna non hanno ancora risposto.
La cosa positiva è che da domani dovremmo avere le idee un po' più chiare. Il dentro/fuori con i croati - per altro fin qui tutto fuorché irresistibili visto la 'stesa' presa con la Spagna e il 2-2 con l'Albania - ci dirà con quale atteggiamento, con quanto coraggio, con quali uomini avremo affrontato il primo momento della verità di una gestione il cui obiettivo finale è riportarci ai Mondiali tra due anni. Serviranno idee chiare, mente lucida ed esecuzioni migliori di quelle viste fin qui in questo europeo. E se questi rumors di formazione saranno davvero confermati, a questo punto, non resta che affermare un solo concetto: 'Speriamo abbia ragione il ct'...
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Croazia-Italia: precedenti, curiosità, possibili protagonisti

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