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Calciomercato - Enigma Rafael Leão: l'Arabia Saudita preme, il Milan deve cederlo per 100 milioni?

Stefano Silvestri

Pubblicato 20/06/2024 alle 17:37 GMT+2

CALCIOMERCATO - Il portoghese è al centro di un interesse da parte dell'Al Hilal, con possibile proposta a tre cifre in arrivo. Con un punto interrogativo che nasce di conseguenza: resistere o cedere alle lusinghe saudite?

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C'è Zlatan Ibrahimovic che giura: "Theo Hernandez, Maignan e Leão restano, hanno un contratto". Poi però c'è lo stesso Theo che svia: "Se resto al Milan? Vedremo". E il valzer delle incertezze è completato proprio da Rafael Leão, l'ultimo della triade degli intoccabili. Che a differenza del francese non ha parlato, almeno non in questi giorni, ma continua a sua volta ad essere al centro di voci di mercato: c'è l'Arabia Saudita, c'è l'Al Hilal, c'è una possibile offerta da 100 milioni in arrivo. C'è, insomma, lo scenario piuttosto concreto di un addio estivo. Se la proposta sarà reale ed effettiva, naturalmente.
Non è (ancora) il caso. Nel senso che un'offerta ufficiale, dall'Arabia Saudita, per il momento non è arrivata sul tavolo dei dirigenti del Milan. Però il padre parla con l'Al Hilal, e si sa, quando i club sauditi si muovono la minaccia è sempre concreta. Per cui, ecco l'enigma che in questa fase del mercato sorvola il cielo rossonero: cedere Leão in caso di super offerta o far di lui il punto fermo del presente e del futuro?
Il Milan deve cedere Leão per 100 milioni?

Perché cedere Leão

Un dilemma acuito dall'ultima annata del portoghese. Piena di luci e ombre, di incanti e dormite. Una stagione a guizzi, a corrente alternata. Con quel celebre digiuno realizzativo in campionato - da fine settembre a metà febbraio - che per chi di mestiere non fa il centravanti potrebbe anche essere posto in secondo piano, però se si parla di uno che dovrebbe fare la differenza no, non può non essere giudicato negativamente. Che poi, non è nemmeno questo il problema più evidente: al primo posto c'è una continuità che proprio non vuole palesarsi. Leão è capace di fare il fenomeno un weekend e poi di giocare in ciabatte, pigramente, quello successivo. Il classico "se è in giornata sono dolori". E se non lo è pure, ma per la sua squadra. Come accaduto martedì contro la Repubblica Ceca, prestazione inizialmente discreta scemata in un'insufficienza, con tanto di ridicola e incomprensibile simulazione dopo aver sorpassato la guardia di Soucek. Senza voler per forza scomodare Antonio Cassano e il suo giudizio tranciante ("Quando giocavo io, dieci-quindici anni fa, lui non avrebbe potuto giocare neanche in squadre che lottavano per il sesto-settimo posto"), è questo che fa la differenza tra chi è un fuoriclasse e chi non lo è. E, dunque, tra chi è incedibile e chi non lo è.
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Leao in azione durante Portogallo-Repubblica Ceca - Europei 2024

Credit Foto Getty Images

Perché tenere Leão

E qui ci riagganciamo al punto precedente. O meglio: a una piccola parte del punto precedente. "Leão è capace di fare il fenomeno". In un campionato italiano che da troppo tempo ha smesso di viaggiare alla pari col resto dell'Europa che conta, l'ex Lille è e rimane uno dei pochi elementi davvero - ma davvero - sopra la media. Uno di quelli che se ne fregano del calcio orizzontale di oggi, tutto passaggi all'indietro e tocchi di due metri al compagno più vicino: lui quando ha un uomo da puntare lo punta, spesso superandolo in velocità e in dribbling e qualche volta no, ma intanto con caratteristiche tecniche difficilmente replicabili. Chiaro: a 25 anni appena compiuti si parla ancora di potenzialità non completamente espresse, ed è un peccato. Ma schiacciando il tasto rewind si scopre che l'MVP della Serie A nel 2021/22 è stato lui (l'avevate dimenticato?). Che nell'anno post Scudetto ha segnato 15 volte in campionato. Che se vuole può fare la differenza anche nelle notti da dentro o fuori (a Napoli in Champions League, ad esempio). E via discorrendo. Guai a lasciar partire uno così senza ragionarci su nel dettaglio.
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Leao esulta con Giroud per il gol in Milan-Rennes - Europa League 2023/2024

Credit Foto Getty Images

La nostra opinione

Dunque, meglio cedere o tenere Leão? La classica domanda da... 100 milioni (appunto). Difficile accettare a cuor leggero di privarsi della stella della squadra (perché sì, Rafa assieme a Theo Hernandez e Maignan lo è), ma contemporaneamente non si può non pensare agli effetti che una simile cessione avrebbe sul mercato in entrata. Dodici mesi fa, la cessione di Sandro Tonali al Newcastle ha permesso al Milan di costruire una rosa tutto sommato equilibrata in tutti i reparti. Quest'anno lo scenario potrebbe ripetersi, perché non di solo Zirkzee - o chi per lui - vivrà la nuova creatura di Paulo Fonseca. Sembrava pensarla così anche il presidente Paolo Scaroni, con il suo "se arriva un'offerta da 150 milioni lo prendo e lo impacchetto". Una considerazione - in realtà smentita nelle ore successive - che segna uno spartiacque tra il lato tecnico e quello economico: uno come Leão non si cede, pur con tutti i suoi difetti, ma al contempo una possibile proposta a tre cifre sarebbe molto, molto dura da rispedire al mittente. Al Milan, e allo stesso giocatore, l'ardua sentenza.
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