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Antonio Conte si presenta: "Al Napoli prometto serietà. Voglio gente con facce inc****te"

Stefano Dolci

Aggiornato 26/06/2024 alle 17:44 GMT+2

SERIE A - Antonio Conte a Palazzo Reale si presenta come allenatore del Napoli: "Ho scelto il Napoli per il progetto, voglio cercare di far diventare il Napoli un'alternativa credibile alle soliti note in Serie A. Sono qui per ricostruire e non vedo l'ora di iniziare".

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"E' la prima volta che ricevo una presentazione di questo tipo, solitamente sono abituato a dare, qui invece per ora è più quello che ho ricevuto, soprattutto a livello di affetto. Ora non mi resta che iniziare a restituire qualcosa". Inizia con queste parole l'avventura di Antonio Conte al Napoli, in un Palazzo Real gremito e in una Piazza del Plebiscito piena di tifosi vogliosi di ripartire dopo un'annata troppo brutta per essere vera. L'uomo scelto, come ha detto il patron azzurro Aurelio De Laurentiis, per "riazzerare tutto e ripartire da capo".

"PerchÉ ho scelto Napoli"

"Sono qui per promettere serietà. Una parola che spesso viene sottovalutata. Serietà nel dare tutto per Napoli, il trasmettere quello che la mia avventura a livello lavorativo, la mia mentalità, nel trasmettere le mie idee calcistiche. L’obiettivo per un allenatore, al di là di riuscire a primeggiare, a fine stagione a scrivere la storia, quello di rendere orgogliosi i propri tifosi. Penso che alla fine il tifoso deve riconoscersi nella propria squadra. Il nostro obiettivo massimo è rendere orgoglio il tifoso. C’è la vittoria, c’è la sconfitta ma non ci deve essere l’attenuante di non aver dato il massimo. Daremo più del massimo, quindi grande serietà sotto i punti di vista. Ho scelto Napoli per il progetto. Un contratto di tre anni, il presidente è stato molto chiaro. Il progetto sarà quello di cercare nel più breve tempo possibili di far diventare Napoli di nuovo un’alternativa credibile alle solite note".

"Che faccia avrÀ il mio napoli"

"Avremo una faccia inc****ta. Deve essere chiaro perché veniamo da un’annata in cui tante cose non sono andate per il verso giusto. Dobbiamo avere voglia di rivalsa in campo, sotto i punti di vista, a livello comportamentale anche. Per il mercato cercheremo di fare le cose migliori per non sbagliare e per avere calciatori che possano migliorare la rosa. Come ho detto prima 'chi ha tempo non aspetti tempo'. Io aspetterei già domani a fare battaglia su tutti i punti di vista. Poi bisogna essere anche realisti: due anni fa si è vinto lo scudetto, ma l'anno scorso si è terminati a 40 punti di distacco dalla squadra che ha vinto il campionato. Decimo posto e fuori dopo 14 anni dalle competizioni europee. Non bisogna pensare che si cambi allenatore e torni tutto facilmente come prima. C'è un grande progetto, secondo me non possiamo competere con le solite note per ingaggi e investimenti, perché parliamo di altre realtà. Però possiamo competere per lavoro, cultura del lavoro, sacrificio. Quando io ho detto 'Amma faticà', su questo non deve poterci battere nessuno. Su ingaggi e investimenti ci sono altre realtà. Però con la cultura del lavoro penso che possiamo colmare questo gap, non so in quali tempi ma sapete che non ho tanta pazienza nel fare il comprimario".

Sulle altre proposte

"Dall'estero mi era arrivata qualche proposta interessante, ma col presidente c'era un discorso avviato e una promessa che prevedeva il rivedersi e capire a bocce ferme se lavorare insieme o se proseguire ognuno per la propria strada. Abbiamo trovato la giusta quadra nella voglia e nell'ambizione".

"Decido io chi resta e chi può andare"

"Ho voluto la rassicurazione che avrei deciso io chi sarebbe rimasto e chi poteva magari prendere altre strade fuori da Napoli. Su questo sono stato molto categorico e molto chiaro. Se parliamo di ricostruzione e parliamo di dar via i giocatori è tutto un controsenso. Ho trovato la condivisione al 200% da parte del presidente e del club. C'è chi parla di confusione a Napoli, ma qui non c'è nessuna confusione: c'è chiarezza di idee, sappiamo cosa fare e lo faremo".

Su Di Lorenzo

"Di Lorenzo, oltre a essere un giocatore top e capitano del Napoli, ha vinto scudetto ed Europei. Lo considero una persona molto perbene e importante anche nello spogliatoio. Penso che l'anno scorso la frustrazione abbia portato anche a situazioni non limpide: siamo uomini e bisogna rimboccarsi le maniche tutti insieme".

Su Osimhen

"Conosco benissimo la situazione di Osimhen. So che ci sono degli accordi col club, è una situazione totalmente diversa alla quale io assisto. Poi se mi chiedete del calciatore, è un calciatore di altissimo livello, ma io non posso entrare in nessun discorso su Osimhen perché si tratta di accordi precedenti".

Su Kvaratskhelia

"Kvaratskhelia rimane e non vorrei neanche che in futuro ci sia di nuovo questo ritornello. Ci sono sempre meno giocatori con le caratteristiche di Kvara, per questo non è un capriccio volerlo tenere. Lo considero un giocatore veramente forte, come Di Lorenzo. Forte nell'uno contro uno se sta sulla fascia, ma forte anche quando viene dentro perché è anche un fantasista".

La risposta a Ibrahimovic

"Io rispetto tutti. Adesso non ricordo bene cosa abbia detto, forse che mi considera più un manager. Io mi considero un manager dal punto di vista tattico, gestionale e dell'allenamento. Voglio avere voce in capitolo e magari da un'altra parte questo poteva dare fastidio, ecco".
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