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Calciomercato, Arthur Cabral è un nuovo giocatore della Fiorentina, cifre e identikit del bomber che sostituirà Vlahovic

Stefano Silvestri

Aggiornato 29/01/2022 alle 11:57 GMT+1

CALCIOMERCATO - Il giorno dopo aver salutato in maniera gelida Dusan Vlahovic, trasferitosi a titolo definitivo alla Juventus per 70 milioni più bonus, la società gigliata annuncia l'acquisto a titolo definitivo di Arthur Cabral, 23enne centravanti ex Basilea che ha segnato 32 gol in questa stagione col club svizzero fra campionato, Europa League e Conference League. Vestirà la n°9.

Cabral alla Fiorentina

Credit Foto Eurosport

La Fiorentina ha un nuovo numero 9 e, si spera, un nuovo re. Già, perché la società gigliata ha scelto la celebre immagine della Spada nella Roccia per anticipare il giocatore che avrà l’ingrato e pesante fardello di non far rimpiangere Dusan Vlahovic, l’ex idolo trasferitosi in pochi giorni alla Juventus per la cifra record di 70 milioni di €. Il nuovo centravanti viola è Arthur Cabral, 23enne bomber brasiliano del Basilea, già nel giro della Nazionale verdeoro, che il club del patron Commisso ha acquistato a titolo definitivo. Nativo di Campina Grande, col club elvetico ha segnato 65 gol e fornito 17 assist in 106 partite tra campionato svizzero, Coppa di Svizzera, Europa League e Conference League, di cui è capocannoniere con 13 gol in 12 presenze. Cabral erediterà da Vlahovic anche la maglia n°9, che fino a pochi giorni fa posava sulle spalle del serbo e vanta una tradizione gloriosa, visto che è stata vestita da fior di cannonieri: su tutti il ‘Re Leone’ Gabriel Omar Batistuta.

27 reti e lo "choc" della Seleção

Arthur Cabral, semplicemente, è uno dei super bomber della prima parte dell'annata europea. Con la maglia del Basilea ha messo a segno 14 reti in campionato e altre 13 in Conference League, delle quali 5 nella fase a gironi (il capocannoniere è il romanista Abraham, con 6). Totale: 27. Numeri alla Lewandowski, prestazioni che gli hanno permesso di aprirsi a sorpresa la strada verso la Seleção: a ottobre è stato convocato da Tite per un paio di partite di qualificazione ai Mondiali del Qatar, in sostituzione dell'infortunato Matheus Cunha. Non ha esordito, ma la soddisfazione è rimasta. "Mi trovavo a casa mia - ha raccontato ai tempi al sito della CBF - e verso le 9 mi è arrivata una chiamata da un numero sconosciuto da Rio de Janeiro. Di solito non rispondo, ma questa volta l'ho fatto. Era Juninho (Paulista, l'ex Atletico Madrid e Middlesbrough, oggi coordinatore della Seleção). Quando si è presentato, sono entrato in uno stato di choc. Poi non ricordo più nulla".

Quando Scolari lo criticò pubblicamente

Se Arthur Cabral è nel giro del Brasile (ma per la tornata di qualificazioni in programma questa e la prossima settimana non è stato chiamato), e la Fiorentina ha deciso di investire su di lui (14 milioni più altri due di bonus), molto si deve ai crudi numeri realizzativi. Ma non solo. Arthur Cabral è il classico 9 raiz, come dicono laggiù, ovvero vecchio stampo: alto (un metro e 86), grande e grosso, forte e potente, di quelli che amano fare a sportellate avvalendosi del proprio fisicone. Al Palmeiras era stato messo da parte dall'ex ct Luiz Felipe Scolari, che una volta lo aveva criticato pubblicamente considerandolo troppo lento: "Dev'essere un po' più esplosivo, anche in allenamento. Lo stiamo sottoponendo a un lavoro specifico per migliorare la sua capacità di movimentarsi, di uscire dall'area. È un lavoro non tanto fisico, quanto tecnico". Con il tempo, il futuro attaccante viola è diventato più completo: possiede una discreta tecnica di base, la capacità di fare da pivot per i compagni e pure quella di movimentarsi all'esterno dell'area, anche se il suo forte rimangono i 16 metri finali. Lui stesso ha ammesso di essere "migliorato tatticamente da quando gioco nel Basilea".

L'occhio lungo del Basilea

Arthur Cabral è un prodotto del Ceará, con cui ha esordito giovanissimo nel 2015, in Serie B, a 17 anni appena compiuti. Nel 2018, con 7 reti nel Brasileirão, ha aiutato il Vovô a conquistare una salvezza che a un certo punto sembrava un miraggio. E si è così guadagnato la chiamata del Palmeiras. Ma nel 2019, complice un serio problema all'inguine, a San Paolo ha giocato pochissimo: appena 6 partite. Non si è mai guadagnato la fiducia di Scolari, che gli preferiva l'ex livornese Borja e Deyverson, decisivo un paio di mesi fa in finale di Libertadores. Il Basilea ci ha visto lungo, acquistandolo in prestito con obbligo di riscatto al raggiungimento dei 12 gol: l'undicesimo lo ha segnato in rovesciata al Losanna, nel giugno del 2020, gesto tecnico ripetuto un anno più tardi in Conference League contro gli albanesi del Partizani. Ma un paio di gol li ha timbrati pure di tacco. Prodezze che gli hanno permesso di attirare l'interesse del Newcastle e pure del Barcellona. Ma a trarre beneficio dalle sue reti, ora, sarà la Fiorentina.
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