Tortona vince gara-3 e accorcia sul 2-1 nei quarti di finale. Virtus Bologna battuta 91-81 sotto una pioggia di triple

PALAFERRARIS, CASALE M.TO - Sotto 2-0 e con le spalle al muro, Tortona ha un solo modo per restare nella serie. Aggredire la partita, alzare il ritmo e segnare dall'arco. Segnare tanto dall'arco. Coach De Raffaele disegna il game-plan perfetto. E, spinta da un PalaFerraris colmo in ogni angolo, la Bertram evita il cappotto incassato nelle semifinali della scorsa stagione e si dà - quantomeno - un'altra chance per rimanere in vita sabato sera, quando tornerà a ospitare la Virtus alle 20.00 (LIVE su Eurosport 2 e discovery+).

Il 15/36 finale nel tiro pesante (42%) racchiude l'andamento della partita. Perché 12 di queste 15 triple fioccano, in egual misura, nel quarto iniziale e finale. Lì, dove la Bertram dà la prima spallata alla partita, planando su un semi-inverosimile +14 al 9' (27-13). E dove respinge poi la lenta rimonta con cui la Virtus rientra fino al -1 al 23' (43-42), dando l'impressione di poter ripetere l'impresa vissuta lo scorso anno in gara-3 di semifinale. Quando, precipitata addirittura sul -17 nel primo tempo, aveva ribaltato completamente volto alla partita con una zone-press 3-2 di livello stratosferico nella ripresa.

Kyle Weems (11), il grande ex abulico nelle prime due gare, comanda l'orchestra con un avvio-sprint. E l'intera squadra ne segue le orme. Con un coinvolgimento totale degli effettivi. Retin Obasohan (13) sfugge con sprazzi di talento e fisicità. Arturs Strautins (11) tiene la mano calda da gara-2. Colbey Ross (8) e Chris Dowe (9) agiscono in maniera solida sul perimetro, con buone letture e senza strafare. Mentre Leon Radosevic (7) e Ismael Kamagate (10) reggono le fondamenta nel verniciato. Lì, dove Tortona aveva sofferto in maniera tremenda l'impatto di Jordan Mickey nel secondo atto della serie.

Ma la scheggia impazzita, omaggiata da una lunga standing-ovation nei secondi conclusivi, veste la canotta #13 di Tommaso Baldasso, top-scorer con 17 punti. Sono le sue fucilate dalla distanza, fioccate nei due periodi conclusivi, a stendere la Virtus nel suo momento migliore. Quando, cavalcando fisicità ed esperienza nel verniciato, sembra poter cambiare spartito alla gara. Andando con grande continuità in lunetta (23/29 alla fine) e rifornendo di palloni Ante Zizic (9), Achille Polonara (7) e Toko Shengelia (6), riemerso dai postumi febbrili per un breve sprazzo a cavallo dei due quarti centrali.

I canestri di Baldasso restituiscono fiducia alla Bertram semi-smarrita. E aprono la cascata di 6 triple (quasi) consecutive con cui i Leoni trasformano il +6 sofferto dell'ultimo riposo (60-54) in un confortante +13 (85-72) al 37'. Quando la quindicesima bomba di serata, griffata da Strautins, dà il colpo di grazia alla Virtus ormai boccheggiante.

Bologna, dal canto suo, vive tanto sulla quadratura di Daniel Hackett (14), i guizzi di Isaia Cordinier (14) e la dose stratosferica di energia data da Awudu Abass (10) nei due quarti iniziali. Ma perde i punti fermi di gara-2. Marco Belinelli vaga sullo sfondo, raccogliendo solo 9 punti con un modestissimo 2/13 al tiro. Jordan Mickey (5) è la controfigura del big-man duttile, poliedrico e dominante visto a Bologna. Bryant Dunston e Alessandro Pajola hanno impatto minimo, anche e soprattutto nella metacampo difensiva. E il confusionario Rihards Lomasz (3 falli in 6 minuti), è un downgrade notevole rispetto alla qualità che Iffe Lundberg sta dando con continuità in questo momento della stagione.