Incredibile al Forum! Pistoia fredda l'Olimpia Milano con un terzo quarto da 29-10

MEDIOLANUM FORUM DI ASSAGO (MI) - Dopo i segnali di ripresa in Eurolega e la bella vittoria su Venezia, al Forum matura l'impensabile. Il +14 con cui Milano controlla all'intervallo lungo (53-39) viaggiando a marce ridotte evapora in una nuvola di fumo attraverso una manciata di azioni nel terzo periodo. Lì, dove Pistoia piazza un maxi-break di 29-10 sparando 6/11 da tre e ribalta, quasi dal nulla, una partita che sembrava morta e sepolta da tempo. L'Estra scrive l'impresa con una rotazione a cinque uomini dopo aver perso Jordon Varnado nel secondo quarto. Lo fa con il talento della coppia di rookie perimetrali più intrigante del nostro campionato. Perché dopo l'assolo di Payton Willis, one-man band assoluta del primo tempo (21 dei suoi 31 punti nella prima metà di gioco), si scatena la bombarda di Charlie Moore: 28 punti, 22 nella ripresa, 14 nel solo terzo quarto, dove costruisce, in solitaria, metà del fatturato della sua squadra.

Col quarto successo nelle ultime cinque uscite, Pistoia (4-5) avvicina la zona playoff volando sulle percentuali dall'arco (13/31, 42%) e sorprendendo Milano sul piano del vigore e della reattività. I 13 rimbalzi d'attacco sono vitali. Così come la capacità di andare in lunetta (17/21 contro l'8/10 avversario) e di sapersi adattare alla fisicità avversaria in un secondo tempo che rasenta la perfezione.

Quando l'Olimpia, più intenta alla gestione delle rotazioni e delle energie dopo la trasferta vincente di venerdì a Belgrado, si ritrova faccia a faccia con il vero pericolo, ormai, è troppo tardi. La tripla con cui Moore fissa il +5 all'ultimo mini-riposo (63-68) mette Pistoia in ritmo e fiducia totale. Anzi. Il parziale si allunga. Diventa 33-10 per il +9 di inizio quarto periodo. E, come già successo nelle sconfitte di Pesaro e Scafati, Milano torna a scontrarsi con una delle verità più amare della pallacanestro. Questo sport non funziona con l'interruttore. Spegnere e riaccendere è un rischio mortale.

L'Armani torna a sfoggiare un'intensità difensiva da top club. Aggancia con una vampata di puro talento di Shavon Shields (26 punti), autore di tre triple consecutive. Ma lascia per due volte il possesso del contro-sorpasso. E torna a precipitare nella spirale mentale negativa di ottobre. L'attacco rallenta, ritornando a esplorare con poco costrutto le soluzioni in post-up. Le mani tremano di fronte alla responsabiltà di prendere tiri decisivi. Ma non quelle di Moore e Willis, che continuano a estrarre dal palleggio situazioni vincenti.

Johannes Voigtmann riuncia. Shavon Shields si appanna. Maodo Lo ha esaurito il bonus settimanale con l'exploit di Belgrado. E, anche con un inusuale quintetto leggero con il solo Nicolò Melli come big-man, l'Olimpia non trova fluidità e pericolosità offensiva. Lo stesso Melli, quasi costretto a prendersi il tiro del possibile pareggio a 25" dalla sirena, viene beffato da un in-and-out. Dall'altra parte, invece, Moore è glaciale. Già protagonista con il canestro del +6, mette al sicuro la partita con un 2/2 in lunetta.