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Fallimento Dallas Mavericks, niente playoff: quale futuro per Doncic e Irving?

Davide Fumagalli

Pubblicato 08/04/2023 alle 17:37 GMT+2

NBA - I Dallas Mavericks parevano destinati ad un ruolo importante nei playoff, invece l'arrivo di Kyrie Irving non ha pagato i dividendi sperati e la squadra si è sciolta. Addirittura la formazione di coach Jason Kidd ha alzato bandiera bianca rinunciando a lottare per il play-in, con la speranza di tenere la scelta al Draft. Un finale che di certo non farà felice la stella Luka Doncic.

Kyrie Irving e Luka Doncic coi Dallas Mavericks 2022-23

Credit Foto Getty Images

Dalla finale della Western Conference alla mancata qualificazione al play-in in 12 mesi, in soli 12 mesi. Questi i Dallas Mavericks, per distacco la più grande delusione della stagione NBA 2022-23. I texani del proprietario Mark Cuban e della stella Luka Doncic sono letteralmente crollati dopo la pausa per l'All Star Game e hanno addirittura alzato bandiera bianca rinunciando ad un possibile posto al play-in, ceduto ai rampanti Oklahoma City Thunder.

Scelte estive e la trade Irving: un disastro

Facile identificare come problema principale l'arrivo via trade di Kyrie Irving dai Nets in cambio di Spencer Dinwiddie e di Dorian Finney-Smith, la sensazione però è che i problemi partano da più lontano, dalla scorsa estate, quando si decise di prendere un lungo come Christian Wood che non ha aiutato a sistemare le già evidenti lacune difensive della squadra, e non si riuscì a trattenere Jalen Brunson, perfetto per giocare al fianco o al posto di Doncic, ma convinto a firmare coi New York Knicks per avere un ruolo primario e da stella (convinto dal padre Rick, ex giocatore e ora nello staff tecnico dei newyorkesi).
I numeri non mentono: i Dallas Mavericks erano 29 vinte e 26 perse prima dello scambio, record salito a 31-26 dopo le prime due partite di Kyrie Irving in maglia Mavs. Da quel momento però Dallas ha conquistato solo 7 delle successiva 24 gare (7-17), addirittura il record è stato disastroso con l'ex Nets e Luka Doncic assieme, 5-11. Sostanzialmente i due assieme non hanno funzionato, dopo una sconfitta interna con Charlotte la squadra è uscita tra i fischi, ma in questo si inserisce anche la salute dello sloveno, limitato da guai muscolari e sempre più nervoso e insofferente col passare del tempo, avvicinandosi al termine della regular season.
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Mark Cuban, proprietario dei Dallas Mavericks, con Doncic e Irving

Credit Foto Getty Images

Perdere per provare a tenere la scelta al Draft

La decisione di mollare gli ormeggi nelle ultime gare (2-8 nelle ultime 10), compresa la scorsa notte contro i Bulls, un match che Luka Doncic ha giocato appena per 13' nonostante fosse la "Slovenian Night", con tanti appassionati del suo paese a vederlo, è arrivata direttamente dal proprietario Cuban e dal general manager Nico Harrison, visto che la mancata partecipazione al play-in aumenta le chance che Dallas tenga la sua prima scelta al Draft (perdendo coi Bulls sono anche dietro di loro). Infatti, quella pick, inserita nello scambio di qualche stagione fa coi Knicks per avere Kristaps Porzingis, è protetta 1-10, per cui se rimane in Top 10 resta a Dallas, se va dalla 11 in poi passa a New York.

Il futuro di Irving e i malumori di Doncic

La offseason si annuncia importante per Dallas. La prima decisione riguarderà ovviamente Kyrie Irving: in maglia Mavs ha comunque chiuso con 27 punti e 6 assist di media, il talento non si discute, però non è stato in grado di integrarsi con Doncic e di portare il cambio di marcia sperato. E' free agent, sarà libero di scegliere la prossima destinazione, è chiaro che le sirene provenienti da Los Angeles sponda Lakers per giocare con LeBron James si faranno insistenti, ma Dallas farà di tutto (forse) per provare a tenerlo dopo l'investimento fatto solo qualche mese fa.
Oltre a Irving, saranno free agent i lunghi Wood e Dwight Powell: se per il secondo si troverà una soluzione per tenerlo visto che è un giocatore duttile e che può dare una mano anche in difesa, il primo ha deluso a dispetto dei numeri (quasi 17 punti e oltre 7 rimbalzi di media) e spesso è sembrato un pesce fuor d'acqua.
Infine Luka Doncic. Dopo una prima metà di stagione da candidato MVP, con sfilze di quarantelli, tre cinquantelli e la prova unica con la tripla doppia da 60 punti, da febbraio si è spento, tra i problemi fisici e l'arrivo di Irving. Chiude comunque con oltre 32 punti (2° dietro a Embiid), quasi 9 rimbalzi e 8 assist di media, unico nella storia con Michael Jordan, però in NBA inizia a diffondersi la sensazione che se Dallas non riuscisse a mettergli attorno una squadra da titolo, lui potrebbe addirittura chiedere di essere scambiato nell'estate 2024 pur con un contratto almeno fino al termine della stagione 2025-26 ad oltre 40 milioni di dollari a stagione.
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