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Tony Parker furioso con Pozzecco: "Deluso dalla sua gestione, si è arreso aspettando l'esonero. L'ha fatto apposta"

Davide Fumagalli

Pubblicato 07/01/2024 alle 00:07 GMT+1

BASKET, EUROLEGA - L'ex stella NBA e proprietario dell'Asvel, Tony Parker, tuona contro Gianmarco Pozzecco in seguito all'esonero del ct dell'Italia. "Il suo atteggiamento è diventato sempre più negativo, aveva difficoltà a motivare i giocatori e, a poco a poco, non credevano più in lui. Sono molto, molto, deluso dalle sue prestazioni, dalla sua gestione della squadra", le parole a L'Equipe.

Tony Parker, ex campione NBA con gli Spurs e presidente dell'Asvel Villeurbane

Credit Foto Getty Images

Dopo appena due mesi e mezzo l'avventura di Gianmarco Pozzecco da coach dell'Asvel Villeurbane si è conclusa, una separazione più complicata del previsto dato che da diversi giorni, se non settimane, si vociferava un suo esonero, data l'insoddisfazione della proprietà. E proprio il patron Tony Parker ha commentato questo addio al quotidiano L'Equipe: "Sono molto, molto, deluso dalle sue prestazioni, dalla sua gestione della squadra. Soprattutto, trovo che si sia arreso. Come sportivo, non riesco a capire che si arrenda in questo modo dopo un mese e mezzo".
Abbiamo corso il rischio di ingaggiare qualcuno che non conoscevamo e che non era la mia prima scelta. Tutti sanno che volevamo Gordon Herbert (attuale ct della Germania, ndr). Abbiamo dovuto prendere un allenatore perché non c'erano molte persone sul mercato
L'ex campione NBA con i San Antonio Spurs va dritto al punto: "Sapevamo da due o tre settimane che le cose non potevano andare oltre. Abbiamo corso il rischio di ingaggiare qualcuno che non conoscevamo e che non era la mia prima scelta. Tutti sanno che volevamo Gordon Herbert (attuale ct della Germania, ndr). Abbiamo dovuto prendere un allenatore perché non c'erano molte persone sul mercato". Da quando era subentrato a TJ Parker, il Poz ha raccolto tre successi - due contro Zalgiris Kaunas (91-88, 93-79) e uno con l'Alba Berlino (73-68) - ma anche una striscia di 10 sconfitte di fila e qualche difficoltà nel campionato francese.
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Gianmarco Pozzecco si complimenta con i suoi giocatori dopo la vittoria in Asvel Villerubanne-Zalgiris Kaunas - Eurolega 2023/2024

Credit Foto Getty Images

Quello che Parker non digerisce, sempre parlando a L'Equipe, è il modo quasi rassegnato con cui si è arrivata a questa separazione con Pozzecco: "Tuttavia, è iniziata con una spinta, una scossa elettrica, abbiamo vinto due volte in trasferta. Ma si vede sempre il vero volto delle persone quando le cose si fanno difficili. Abbiamo perso per poco alcune partite. È qui che si dovrebbe vedere il carattere di un allenatore, che ispira la squadra, convincendo i giocatori che avrà successo. Un mese prima aveva detto che la squadra era buona, che ci saremmo arrivati. Poi ha voluto cambiare tutto. A un certo punto, questo non è più possibile. In queste circostanze, è un peccato aspettare di essere licenziati invece di dimettersi. L'ha fatto apposta".
Il suo atteggiamento è diventato sempre più negativo, aveva difficoltà a motivare i giocatori e, a poco a poco, non credevano più in lui
Le motivazioni sono anche su come voleva gestire la squadra, tra le più anziane dell'Eurolega. "Quando dopo due settimane mi ha detto che voleva una squadra più ristretta, undici, dodici giocatori, che otto o nove avrebbero giocato davvero, e che Nando [De Colo] avrebbe giocato tutte le partite del campionato [francese], ho capito che non avrebbe funzionato, che sarebbe finita così. Nessun club in EuroLeague gioca così. È irrealistico e semplicemente impossibile giocare tre partite a settimana con nove giocatori", tuona Parker, che poi aggiunge: "Il suo atteggiamento è diventato sempre più negativo, aveva difficoltà a motivare i giocatori e, a poco a poco, non credevano più in lui. Inoltre, aveva deciso di non far giocare i nostri prospetti. Non voglio più allenatori che fanno così, non è la nostra filosofia. Abbiamo l'Accademy, dobbiamo lanciare quelli in cui crediamo, come Mbaye [Ndiaye], Noam [Yaacov], che abbiamo firmato per il lungo termine. Era già tutto troppo".
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