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Basket, Eurolega: l'Olimpia Milano rimonta il Partizan Belgrado dei grandi ex: Shavon Shields brilla con 25 punti

Daniele Fantini

Aggiornato 18/10/2022 alle 23:34 GMT+2

BASKET, EUROLEGA - L'EA7 Emporio Armani Milano infila la seconda vittoria esterna consecutiva espugnando in rimonta la Stark Arena di Belgrado: 80-75 il finale, con Shavon Shields MVP (25 punti segnati). Molto positivo Brandon Davies (15), determinante un lay-up di Kevin Pangos (12) nel finale. Al Partizan non servono i 23 punti del grande ex, Zach LeDay.

Shavon Shields attacca in palleggio Kevin Punter, Partizan Belgrado-EA7 Emporio Armani Milano, Eurolega 2022-23

Credit Foto Getty Images

Un altro avvio contratto, a rilento. Una grande rimonta affidata alla metacampo difensiva nei due quarti centrali. Un nuovo crollo in avvio di quarto periodo che sembra rovinare tutto. E infine, una volata vincente, arrivando ancora da dietro. La partita di Belgrado segue un filo logico molto frammentato. Piuttosto, è un'enorme altalena di emozioni. Le stesse che hanno riempito la partita di quattro giorni fa al Forum, contro l'Alba. Ma oggi, a quel ferro scheggiato da Nik Melli sul tiro della possibile vittoria, si sostituisce un lay-up vincente di Kevin Pangos. Milano recupera i punti persi in classifica sul parquet di casa, e lo fa violando uno dei campi più infuocati d'Europa. Ora è 2-1, con due successi esterni già in tasca e lo sguardo diretto verso l'Audi Dome di Monaco di Baviera, dove, fra due giorni, affronterà la sua terza trasferta in quattro gare.
Come detto, l'Olimpia spegne la marea della Stark Arena cambiando faccia dopo un primo periodo che ricorda pericolosamente quello sofferto venerdì contro l'Alba. La squadra è contratta, legata. L'attacco ristagna. L'attenzione difensiva scarseggia. Il 19-8 iniziale, trasformatosi poi in 27-17 al primo mini-riposo, preoccupa. Serve una rivoluzione completa e totale, sul piano dell'atteggiamento prima che a livello tattico.
L'attacco ingrana nel secondo periodo, spinto dalle ottime percentuali dall'arco (12/25, 48% di squadra), in controtendenza finalmente positiva dopo le prime due gare difficili, e dalla bidimensionalità trovata con il primo, vero, grande squillo di Brandon Davies. L'ex-Barça sfodera la sua miglior prestazione in maglia Olimpia rispolverando quelle giocate di qualità e intelligenza offensiva che gli hanno permesso la splendida evoluzione tra Kaunas e la Catalogna dopo il suo primo anno oltreoceano a Varese: 15 punti, 5/10 da due, 5/6 in lunetta, unite alla sensazione di aver trovato fiducia per dare all'Olimpia quella presenza interna cercata da anni.
Ma il vero cambio di marcia, quello che coinvolge anche la metacampo difensiva, arriva soltanto nella ripresa, seguendo lo stesso spartito tracciato due settimane fa a Lione. Milano rientra dagli spogliatoi con 49 punti subiti. Ne concederà 26 nei due quarti finali. Meglio ancora, 4 negli ultimi sette minuti del quarto periodo. Quando, dopo essere riprecipitata dal +1 al -9 con un break lampo di 10-0 (71-62), costringe il Partizan a una marea di palle perse (15 alla fine) e a una lunga serie di attacchi forzati, a bassissima percentuale. La difesa allunga le mani sulla partita pescando nuovi interpreti oltre ai soliti noti Shields-Hall. La nuova coppia Voigtmann-Davies assume le sembianze del duo Melli-Hines, meno cavalcato da coach Messina in una serata più opaca del consueto. E Stefano Tonut, utilizzato da super-specialista nel minuto finale, infligge il colpo di grazia.
Dopo l'exploit di Davies, straordinario nel primo tempo, l'attacco diventa terra di conquista per gli esterni. Shavon Shields gioca una partita totale. Ottime letture, fisico, aggressività e personalità si traducono in 25 punti, 6 falli subiti, 3/4 dall'arco e 8/8 in lunetta. Billy Baron estrae jolly a ripetizione. 10 punti, 3/3 da tre. È 9/11 dalla distanza in queste prime tre gare di Eurolega. E Kevin Pangos, dopo un altro primo tempo in sordina, torna a esplodere talento offensivo. Poco ritmo per la squadra (un solo assist a fronte di 4 palle perse in 29 minuti) ma il killer-instinct del campione. Chiuderà a quota 12 (10 nel solo secondo tempo), compresa la pennellata decisiva per il +5 a 22" dalla sirena, dopo aver bruciato sul primo passo Ioannis Papapetrou.
Il Partizan resta a fondo-classifica con il Bayern Monaco (0-3), mostrando grossi miglioramenti rispetto alle prime due gare di scarsa tenuta difensiva, uniti, però, a una rotazione corta per il livello di Eurolega. Coach Zeljko Obradovic impiega sostanzialmente otto giocatori, frenato dai problemi di falli rapidissimi di Dante Exum (solo 18' in campo) e costretto a spremere Mathias Lessort (12+10 rimbalzi in 38'31"). Zach LeDay gioca una partita da indemoniato vero: 23 punti, 5/6 dall'arco, a lungo bocca da fuoco incontenibile. Ottimo anche Yam Madar (10+4 assist dalla panchina), classe 2000 da seguire in questa stagione. Più oscuro l'altro grande ex, Kevin Punter, frenato a soli 7 punti da brutte percentuali al tiro (2/9), figlie di marcature sempre serrate.

Partizan Mozzart Bet Belgrado - EA7 Emporio Armani Milano 75-80

  • Partizan: LeDay 23, Punter 7, Papapetrou 5, Exum 7, Lessort 12; Nunnally 2, Trifunovic, Andjusic 9, Madar 10. N.e.: Koprivica, Glas, Vukcevic. All.: Obradovic.
  • Milano: Thomas 3, Pangos 12, Melli 7, Shields 25, Hines; Davies 15, Tonut 3, Baron 10, Hall, Voigtmann 5. N.e.: Ricci, Biligha. All.: Messina.
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