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Eurolega: i giocatori da tenere d'occhio in questa stagione

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DaEurosport

Aggiornato 01/10/2020 alle 11:35 GMT+2

L'Eurolega riparte giovedì 1° ottobre con le stesse 18 squadre ai blocchi di partenza: per ognuna, abbiamo individuato un giocatore che, per potenzialità, curiosità o importanza acquisita all'interno del roster, merita di essere seguito con attenzione in questa stagione. Pronti? Cominciamo!

Kevin Punter, Luca Vildoza, Arturas Gudaitis: i giocatori da tenere d'occhio in questa stagione di Eurolega

Credit Foto Getty Images

Alba Berlino

  • Marcus Eriksson
Di Daniele Fantini. È il suo anno. Anzi, deve essere il suo anno. In estate, l'Alba Berlino ha perso le sue bocche da fuoco sul perimetro (Rokas Giedraitis e Martin Hermannsson) e ora sarà suo compito alzare il proprio livello di gioco per diventare, assieme a Luke Sikma, il punto di riferimento offensivo di una squadra che, nella scorsa stagione, ci aveva abituato a giocare un basket rapido, divertente e produttivo. Viene da un'annata chiusa a 11.2 punti di media con il 46.6% dall'arco (suoi massimi in carriera), ottime basi su cui costruire quella che potrebbe essere, a tutti gli effetti, la stagione della verità. I suoi ormai ex-compagni di reparto hanno anticipato il percorso, guadagnandosi la chiamata di due club più ambiziosi (Baskonia e Valencia) grazie a quanto fatto vedere di buono in canotta Alba: ora è il suo turno.

Anadolu Efes Istanbul

  • Vasilije Micic
Di Marco Arcari. Avremmo potuto scegliere Shane Larkin e saremmo andati sul sicuro. Puntiamo però sul playmaker serbo per diversi motivi. Anzitutto perché la sua carriera ci dice che, finora, Micic è migliorato costantemente, stagione per stagione. L'ultima l'ha chiusa a 14.5 punti e 5.8 assist di media, col 39% dall'arco, confermandosi perfetto alter ego di Larkin nelle occasioni - rare, a essere onesti - in cui lo statunitense non è riuscito a spezzare gli equilibri della partita. Dai tempi del Bayern Monaco e del grave infortunio a un ginocchio, di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta. Oggi Micic è uno splendido interprete del ruolo contemporaneo di playmaker: sa fare tutto con una maestria fuori dal comune e punta a detronizzare i vari Calathes, Campazzo e Rodriguez per rubare la corona di miglior regista dell'EuroLega.

AX Armani Exchange Milano

  • Kevin Punter
Di Marco Arcari. Se su Kyle Hines si sono spese già moltissime parole, qualcuna forse deve ancora essere scritta per quanto riguarda Kevin Punter. La Eurosport Supercoppa ci ha mostrato un giocatore decisamente diverso rispetto a quello ammirato qualche stagione fa in maglia Virtus Bologna. Ciò che più ha colpito è stata la trasformazione in fase difensiva: ottime letture sulle linee di passaggio, gran lavoro individuale e perfetto inserimento nelle collaborazioni difensive di squadra. Da realizzatore naturale a collante tra la fase di possesso e quella difensiva; da go-to-guy a giocatore capace di selezionare al meglio tiri e responsabilità. Peccato solo per l'infortunio muscolare che lo terrà lontano dai parquet probabilmente almeno fino a novembre.
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CSKA Mosca

  • Tornike Shengelia
Di Marco Arcari. Protagonista del trasferimento dell'estate, Tornike Shengelia - insieme a Nikola Milutinov - era il tassello che probabilmente mancava al CSKA per proporre il quintetto più forte, completo e versatile nella storia della competizione (nata nel 2000). Offensivamente il lungo georgiano non ha eguali nel panorama europeo: bidimensionalità (37% di media da 3 in carriera), utilizzo e capacità di riempire zone di gioco praticamente ormai morte, stante l'evoluzione della pallacanestro, ma soprattutto abilità di essere decisivo in ognuno dei momenti importanti di un match. Tramite la sua presenza, coach Dimitris Itoudis avrà la possibilità di sperimentare e proporre quintetti tanto vari quanto incredibilmente forti e completi.

FC Barcellona

  • Nick Calathes
Di Marco Arcari. Uno dei pezzi più pregiati del mercato estivo ha deciso di sposare il progetto blaugrana e comporre così una formidabile coppia di playmaker tra panchina e parquet, considerando l'arrivo di Sarunas Jasikevicius in qualità di head coach. Calathes è il secondo assistman nella storia dell'EuroLega (1260 in 211 gare), dietro solamente alla leggenda Vassilis Spanoulis (e per ora il podio è tutto greco, con Dimitris Diamantidis terzo), ma nelle ultime stagioni al Panathinaikos ha dimostrato di essere molto più di uno stupendo playmaker. Chissà che sotto la guida tecnica di Jasikevicius non affini anche la capacità di prendere le decisioni migliori, per il bene comune, nei momenti più complicati delle sfide. Se così dovesse essere, il Barça diventerebbe una macchina ancor più inarrestabile di quanto già non lo sia ora.

FC Bayern Monaco

  • Malcolm Thomas
Di Daniele Fantini. In estate, il Bayern Monaco ha cambiato faccia aprendo un nuovo ciclo con coach Andrea Trinchieri e tagliando i ponti con tanti elementi del passato. Il mercato ha portato tante forze fresche ma a livello di scommesse, e Thomas è l'unico vero veterano che avrà il compito delicatissimo di fungere da chioccia per un gruppo nuovo e in via di rapido assemblamento. Al Khimki, dove ha comunque giocato due anni solidi, e ancor di più al Fenerbahçe, dove ha fatto spesso da comparsa, è stato sotto-utilizzato per le sue reali potenzialità: nonostante un fisico undersized, è un giocatore con qualità offensive, buone letture e capacità atletiche e di salto di altissimo livello. Può essere un grande valore aggiunto se inserito in un contesto di pallacanestro rapida, dinamica e verticale.

Fenerbahçe Beko Istanbul

  • Dyshawn Pierre
Di Davide Fumagalli. Ruolo indefinito, un'ala tuttofare sotto i 2 metri e senza un atletismo "alla Derrick Williams", ma se è stato il primo colpo di mercato di Maurizio Gherardini per il nuovo Fenerbahçe post Obradovic, un motivo ci sarà. Di motivi ce ne sono parecchi in realtà e a Sassari lo sanno bene visto che in Sardegna hanno ammirato Dyshawn Pierre nelle ultime tre stagioni: il canadese classe 1993 è un giocatore che sa fare tutto, tirare, difendere su più ruoli, andare al ferro, leggere il gioco, pur senza un talento da NBA. Già lo scorso anno il CSKA aveva provato a prenderlo, poi alla fine ripiegò su Sant-Roos, per la gioia di Pozzecco e della Dinamo. Le sue cifre sono cresciute ogni stagione (8, 10 e 14 punti di media) ma la sua efficacia non si misura con le statistiche, bensì con la presenza sul campo, soprattutto nei momenti chiave. Se riuscirà ad adattarsi al livello di Eurolega e al contesto del Fenerbahçe zeppo di stelle, rischia di essere l'ennesimo colpo di quel genio che è Maurizio Gherardini.

Khimki Mosca

  • Errick McCollum
Di Davide Fumagalli. Il suo arrivo al Khimki è stato sorprendente visto che si dovrà inserire nel reparto di un certo Alexei Shved, cui per caratteristiche tecniche ed ego un po' somiglia. McCollum, nativo dell'Ohio e fratello maggiore del CJ, stella dei Portland Trail Blazers in NBA, torna in Eurolega dopo l'esperienza con l'Efes nel 2017-18 (15 di media col 40% da tre) e dopo aver banchettato a piacimento in Eurocup, vinta col Galatasaray nel 2016 da MVP e poi inserito nel primo quintetto nel 2018-19 con l'Unics Kazan. Come detto McCollum è un play-guardia dalle doti notevoli, tanto ball handling, capacità di segnare in ogni modo, un attaccante di razza anche a livello di Eurolega, ma anche un giocatore non sempre facile da inserire in un contesto di 5 contro 5, e mai troppo "connesso" quando c'è da difendere.

LDLC Asvel Villeurbanne

  • Kevarrius Hayes
Di Daniele Fantini. Nella scorsa stagione, trascorsa in Italia a Cantù, è stato uno dei big-men più elettrizzanti del nostro campionato grazie a un pacchetto di doti atletiche invidiabili (9.6 punti, 7.3 rimbalzi e 2.6 stoppate, il migliore della Serie A). I suoi exploit non sono passati inosservati al piano superiore, e l'Asvel ha deciso di inserirlo all'interno di un progetto che ha proprio nella fisicità e nel carattere le armi principali. Hayes non ha ancora l'esperienza, il peso e un tiro da fuori affidabile per essere realmente competitivo a livello di Eurolega ma, conoscendone le doti caratteriali, sarà bello vederlo combattere sul parquet giocando ogni possesso come fosse l'ultimo.

Maccabi Playtika Tel Aviv

  • Ante Zizic
Di Marco Arcari. La carriera NBA non è andata come in molti avevano previsto, ma finora è stata comunque di assoluto rispetto (6 punti e 4 rimbalzi di media in 113 presenze). Il ritorno in Europa coincide con un solo desiderio: dominare l'EuroLega. Zizic ha tutto il materiale fisico e tecnico per migliorare, e non poco, quanto fatto nel 2016-17, quando vestiva la maglia del Darussafaka. Tecnicamente indiscutibile, fisicamente mastodontico - specie per i canoni attuali della pallacanestro, che prevedono soprattutto centri undersize - è già certo che con Othello Hunter comporrà la miglior coppia di centri dell'intera EuroLega 2020-21. Coach Ioannis Sfairopoulos è poi uno dei tecnici più adatti a ridare splendore al ventirèenne croato, dopo averlo fortemente voluto e soffiato alla concorrenza del Real Madrid.

Olympiacos Pireo

  • Aaron Harrison
Di Davide Fumagalli. Quando è arrivato a Kentucky da coach Calipari col gemello Andrew si pensava potesse diventare materiale per l'NBA e invece Aaron Harrison ha faticato un po' prima di trovare la sua strada. Tanta G-League per il texano, poi la svolta nel 2018-19 con l'arrivo al Galatasaray di Ertugrul Erdogan, allenatore che nelle ultime stagioni ha lanciato diversi giocatori verso l'Eurolega. Con la maglia dei giallorossi di Istanbul, in 25 gare complessive di Eurocup, ha viaggiato a 15 punti di media col 40% da tre e l'84% ai liberi, con 3 rimbalzi e 3 assist: può agire sia da guardia, sia da playmaker, ha fisico (sfiora i 2 metri), è un buon difensore e sembra perfetto per giocare al fianco di Sloukas e Spanoulis. L'Olympiacos tra l'altro lo ha strappato alla concorrenza di Zenit e CSKA Mosca.

Panathinaikos OPAP Atene

  • Ioannis Papapetrou
Di Davide Fumagalli. Con l'addio di Nick Calathes, Ioannis Papapetrou diventa il volto copertina del nuovo Panathinaikos di coach Vovoras. L'ala 26enne pareva destinato lui pure a lasciare Atene, si era parlato di un interesse di Milano anche, ma alla fine è rimasto, ha contratto fino al 2021 e ha la grande occasione di diventare il riferimento dello storico club greco. È un giocatore con fisico, atletismo, buona tecnica e che è cresciuto di stagione in stagione: lo scorso anno ha prodotto 11 punti e 4 rimbalzi di media in circa 28 minuti, e ha anche stampato una partita da 39 punti con 6 triple contro l'Alba Berlino, a conferma che, se serve, può anche vestire i panni del realizzatore.

Real Madrid

  • Usman Garuba
Di Marco Arcari. Perso Ante Zizic (accasatosi al Maccabi) praticamente in dirittura d'arrivo della trattativa, a Madrid si sono resi conto che forse il bisogno di un altro centro "di peso", oltre a Walter Tavares, non era poi così impellente. In squadra, infatti, c'è già un diciottenne che l'anno scorso ha collezionato 14 presenze in EuroLega (4.5 punti e 3 rimbalzi di media) con un impatto, spesso e volentieri, devastante. L'idea di un pick&roll Campazzo-Garuba è qualcosa che fa già accapponare la pelle a tutte le avversarie, per quanto la permanenza del play argentino non sia certa. Poco male, perché i Blancos hanno firmato Carlos Alocén, e potrebbero così riproporre la coppia che ha dominato l'Europa con le giovanili spagnole. Il rising-star del 2020-21 sembra essere un affare tutto spagnolo, tra loro due e il "Messi del basket", Leandro Bolmaro, guardia ventenne del Barcellona.
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Il giovane Garuba se la prende con Kalinic: lo stoppa due volte!

Stella Rossa mts Belgrado

  • Torrian Walden
Di Daniele Fantini. Il passaggio da una sponda all'altra di Belgrado è sempre complicato, ma se c'è un ragazzo con il carattere e il mindset giusto per farlo è Torrian Walden. Nello scorso anno si è messo in luce come esterno guizzante e di personalità agli ordini di coach Andrea Trinchieri con la maglia del Partizan Belgrado, giocando un ruolo importante nella qualificazione ai playoff di Eurocup: ora è pronto a testarsi al livello superiore, portando eclettismo offensivo a una Stella Rossa che ha necessità di risistemare il proprio back-court dopo gli addii importanti di Brown, Baron, Punter e Jenkins. Faccia tosta e fame di emergere ci sono, e se inserite nel contesto giusto possono generare una delle sorprese del campionato.

TD Systems Baskonia Vitoria-Gasteiz

  • Luca Vildoza
Di Davide Fumagalli. Fa parte della nuova generazione argentina, quella dei Campazzo e dei Laprovittola, e come loro è un giocatore di quelli che entusiasmano quando hanno la palla in mano per le giocate, lo spettacolo e il ritmo "bailado" a cui vanno. Vildoza è stato avvicinato in estate a CSKA e Real Madrid, ma è rimasto al Baskonia e dovrà raccogliere l'eredità di leader che fu di Shengelia: il play argentino, classe 1995, ha tutto per diventare una stella in Eurolega, gli manca solo quella concretezza e quella continuità che in passato ha mostrato a tratti (anche per svariati infortuni). Però ha saputo guidare la squadra alla vittoria della Liga lo scorso giugno, è stato eletto MVP della finale e punta a proseguire su questa strada. In tre stagioni di Eurolega non è mai andato in doppia cifra di media: questo potrebbe essere il suo anno.

Valencia Basket

  • Martin Hermannsson
Di Davide Fumagalli. Giocatore di assoluto culto, questo play-guardia del 1994 è il volto simbolo del basket islandese, uno che ha saputo finora costruirsi una carriera di livello Eurolega senza avere il fisico e l'atletismo di un Mike James, tanto per fare un esempio. Le sue ultime due annate all'Alba Berlino sono state un crescendo impetuoso, guidato da un "professore" come coach Aito Garcia: nell'ultimo anno ha vinto Coppa di Germania e Bundesliga, ed è stato MVP del Round 25 di Eurolega, grazie ad un gioco semplice ma efficace, fatto di letture, assist per mettere in ritmo i compagni (quasi 5 di media), tiro da tre (oltre il 41%) e penetrazioni al ferro (quasi 13 punti di media). Piaceva al Fenerbahçe ma Valencia ha bruciato la concorrenza e lo ha ingaggiato con un contratto triennale: Hermannsson ha tutto per diventare uno dei migliori nel suo ruolo.

Zalgiris Kaunas

  • Rokas Jokubaitis
Di Daniele Fantini. Al torneo di Kaunas si è intuito che coach Martin Schiller è pronto a scommettere su di lui con l'obiettivo di renderlo la next big thing della pallacanestro lituana. Guardia-ala di 193 cm, classe 2000, Jokubaitis ha tutte le caratteristiche del talento pronto a esplodere: sul campo gioca con una grinta e una dedizione alla causa tipiche della scuola Zalgiris e possiede un arsenale offensivo già molto ampio, che lo rende pericoloso sia dal perimetro che in avvicinamento a canestro, dove mostra di saper utilizzare già con efficacia il proprio fisico. Se avete un dollaro da scommettere su chi sarà il beniamino del caldissimo pubblico della Zalgirio Arena in questa stagione, puntatelo pure su di lui.

Zenit San Pietroburgo

  • Arturas Gudaitis
Di Daniele Fantini. Dopo una stagione giocata sotto le attese per i tanti problemi fisici e con l'aspettativa di un ruolo meno importante dovuto all'arrivo di Kyle Hines, Gudaitis ha scelto di lasciare l'Olimpia Milano andando alla ricerca di una squadra in cui poter essere ancora protagonista per rilanciare se stesso e la propria carriera. Allo Zenit avrà il compito non facile di rimpiazzare Gustavo Ayon, il grande veterano scelto nella scorsa annata per dare un'impronta internazionale a un club debuttante in Eurolega, ma il mercato estivo ha portato grossi miglioramenti alla squadra, ora in grado di schierare un quintetto con qualità ed esperienza sorretto da una panchina con individualità interessanti. Se fisico e testa reggeranno, Gudaitis potrà riprendersi presto il posto che gli spetta tra i migliori centri d'Europa.
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