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Milano riscopre Andrea Cinciarini, il veterano sempre pronto anche in Europa

Daniele Fantini

Aggiornato 26/10/2018 alle 18:33 GMT+2

Quest'anno, Andrea Cinciarini non era mai stato utilizzato in Eurolega prima del terzo quarto contro il Khimki, ma è bastato un attimo perché si incollasse ad Alexey Shved e svoltasse la partita.

Andrea Cinciarini - focus - AX Milano - 2018-19

Credit Foto LaPresse

Non è che stiamo giocando a golf. Il basket è così. Anche sei surgelato in panchina, devi entrare e giocare – Simone Pianigiani
Sono quei momenti che descrivono alla perfezione il significato intrinseco della parola “veterano”, spesso fin troppo abusata nel vocabolario dello sport moderno: prima di quel terzo fallo commesso da Vlado Micov a 6’46” dalla fine del terzo quarto, Andrea Cinciarini non aveva ancora giocato un singolo secondo di Eurolega in stagione. Ma è bastato un incrocio di sguardi con coach Pianigiani per far capire a lui, alla squadra e all’intero Forum che il capitano era pronto. L’anno scorso, entrando quasi in punta di piedi, aveva ribaltato le gerarchie interne dando maggior consistenza difensiva e lucidità tattica nella gestione dei possessi, caratteristiche che gli hanno permesso di sorpassare (con pieno merito) quel Jordan Theodore poi precipitato nel dimenticatoio dopo l’arrivo come gran colpo estivo. Quest’anno, con il backcourt saldamente in mano alla coppia James-Nedovic, gli si chiede un compito differente, ma non per questo meno importante: essere l’uomo delle emergenze, senza mancare mai l’appuntamento.
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Andrea Cinciarini e Vlado Micov - AX Milano - 2018-19

Credit Foto LaPresse

La battaglia (vinta) con Shved

Con Cinciarini sguinzagliato sulle sue tracce, la partita di Alexey Shved è completamente deragliata: nei minuti a cavallo dei due quarti finali (quelli con il Cincia in campo), il Principe del Khimki ha raccolto un modestissimo 1/5 dal campo, con una difesa finalmente in grado di lavorare con le trap e chiudere le linee di penetrazione in vernice, togliendogli ripetutamente certezze e la palla dalle mani dopo le sofferenze del primo tempo. Superstar di mostruosa eleganza ma di altrettanto fragile psiche, Shved è poi collassato nel finale, facendo sbiadire quei ricordi ancora vivi dello show balistico dello scorso anno, quando, letteralmente indemoniato, segnava tirando anche dal cerchio di centrocampo. Ci ha pensato poi (guardacaso, a proposito di veterani...) il vecchio Sergey Monia a tenere a galla il Khimki con un paio di triple impiccate, allungando la sofferenza fino alla sirena.
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Alexey Shved - Khimki Moscow - Euroleague 2018-19

Credit Foto LaPresse

Alexey Shved con e senza Cinciarini in campo:
PuntiTiri da dueTiri da trePalle perse
con Cinciarini21/30/21
senza Cinciarini173/61/82
Mike James vs Alexey Shved

Ma quanto è mancato Nedovic...

Nel complesso, Milano ha vinto una di quelle classiche partite che l’anno scorso avrebbe probabilmente perso in volata, rafforzando quelle sensazioni di compattezza e solidità mentale già apprezzate nella trasferta di Atene: la squadra sembra psicologicamente molto più forte dello scorso anno, anche in assenza di Nemanja Nedovic, giocatore barometro per eccellenza (assieme all'imprescindibile Vlado Micov). Il vuoto lasciato dal serbo sul perimetro si è sentito (e parecchio) nel primo tempo, con una Milano fuori ritmo in attacco e porosa in difesa, lì dove Nedovic avrebbe potuto dare una grossa mano spendendosi anche in marcatura su Shved. Torna per venerdì, prossimo impegno casalingo contro l’Anadolu Efes? Possibile, tenendo le dita incrociate...
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