Olimpiadi Parigi - Mattia Furlani: "Il record del mondo è nei miei pensieri. Tokyo ha dato la svolta alla Nazionale"

Marco Castro

Aggiornato 19/06/2024 alle 15:51 GMT+2

OLIMPIADI PARIGI - Continua il nostro avvicinamento all'appuntamento olimpico a suon di interviste. Il protagonista della puntata 16 è Mattia Furlani. Fresco di medaglia d'argento nel salto in lungo agli Europei di atletica a Roma, presente e futuro di una Nazionale che ha spiccato il volo e non ha nessuna intenzione di fermarsi. "Abbiamo imparato che ogni risultato è possibile".

Mattia Furlani

Credit Foto Getty Images

Capitan Gianmarco Tamberi ha definito questa Nazionale di atletica "la più forte di sempre" ed è difficile dargli torto. I risultati e le prestazioni parlano chiaro e i trionfali Europei di Roma sono già nella storia del movimento. Una squadra talentuosa e variegata, che tra le sue punte di diamante può contare anche su un ragazzo che ha ancora una carriera intera davanti a sè: Mattia Furlani. A soli 19 anni, il lunghista nato a Marino (Roma) vanta già un argento continentale e uno ai Mondiali indoor e detiene il record del mondo under 20 (8,38 m). Prestazioni che lo portano a guardare con grande ambizione agli imminenti Giochi olimpici di Parigi. "Sono contento, sono risultati che sapevo di valere e che cerco da tempo - spiega il portacolori delle Fiamme Oro - Sono soddisfatto della mia attuale forma fisica e di come stiamo lavorando in generale, adesso bisogna solo mantenere questo stato fino al momento clou, a inizio agosto. Tra Roma e Parigi ci sono 55 giorni, si può essere tranquillamente al top in entrambe le gare".
picture

Mattia Furlani, Europei Roma 2024

Credit Foto Getty Images

Mattia sarà uno dei più giovani in assoluto nella spedizione azzurra in Francia, ma l'hype nei suoi confronti è alle stelle dopo un paio di stagioni di risultati clamorosi. "È assurdo, due anni fa non mi sarei mai aspettato di partecipare a queste Olimpiadi. Essere lì con gli idoli che ho sempre ammirato e a cui mi sono ispirato, come Tamberi e Jacobs o atleti internazionali che hanno fatto la storia come Andre De Grasse, sarà un onore e un sogno indelebile. L’aria olimpica non riesco ancora ad immaginarla, perché è tutto nuovo per me. Ma so già che sarà bellissimo, saremo tutti uniti con un unico sogno. Tra gli atleti che vorrei incontrare c'è Sara Curtis, abbiamo un percorso simile. E poi Jannik Sinner".

Il 2023 è stato un anno fondamentale nella crescita di Furlani, che a Budapest ha preso parte ai suoi primi Mondiali assoluti. "Ho respirato per la prima volta l’atletica vera. Tra l'atletica dilettantistica e quella internazionale ci sono tre abissi di differenza, assaggiarla su un palcoscenico del genere mi ha aiutato tanto, soprattutto per essere più consapevole dei miei mezzi. Anche perché quando entri per la prima volta in pedana in contesti del genere e soprattutto quando lo fai all’improvviso come è successo a me, può essere destabilizzante. Budapest è stata fondamentale per il mio percorso, mi ha fatto maturare nell'approccio alla gara. E poi Glasgow (mondiali indoor di quest'anno, dove è stato argento, ndr) è stata la prova definitiva di quello che avevo imparato".
La medaglia d'oro a Roma è andata ancora al greco Miltiadis Tentoglou, autore di una gara di altissimo livello e vincitore col nuovo primato mondiale stagionale di 8.65 m. Tolto lui, tutti gli altri lunghisti sono piuttosto vicini e Furlani sa di potersela giocare per una medaglia. "So di non valere meno dei grandi del lungo. Un atleta deve avere sempre grande autostima nei propri mezzi, sicuramente io entro in campo sapendo di potermela giocare con chiunque. Credere di poter arrivare a qualsiasi risultato. Metterci dedizione e sognare, che non costa niente. Sicuramente posso giocarmi qualsiasi gradino del podio. Andrò a Parigi cercando di estrapolare il meglio possibile, con il coltello tra i denti. Affrontando la gara step by step, dalla qualificazione in poi".
picture

Mattia Furlani al salto durante gli Europei di Roma 2024

Credit Foto Getty Images

La Nazionale di atletica sta vivendo un momento entusiasmante e sentire le interviste dei suoi componenti dà l'idea di un gruppo molto unito, dove ci si carica a vicenda. Racconta Mattia: "C’è un clima veramente assurdo. Tokyo è stata decisiva sotto questo punto di vista. Quando sono arrivate le medaglie di Tamberi e Jacobs, siamo rimasti tutti scioccati, ci hanno fatto sognare e ci hanno gasato. Tutti quanti stanno prendendo consapevolezza che alcuni risultati non sono impossibili e si possono raggiungere rimanendo concentrati sul proprio percorso. Anche Leonardo Fabbri è uno di questi, uno che da anni non ha mai mollato ed è sempre stato convinto e sicuro di sè stesso. I frutti che sta raccogliendo se li merita per quello che ha seminato. Tokyo ha inciso emotivamente e lo stesso hanno fatto gli eventi seguenti, ad esempio gli Europei indoor con Samuele Ceccarelli. Anche lui ci ha fatto capire che qualsiasi risultato è possibile. L’Italia sta vivendo un momento incredibile, l’atmosfera è quella giusta e speriamo continui così a oltranza".
picture

Jacobs, oro fenomenale nei 100 metri: il film del trionfo

Una squadra che viaggia a velocità strabiliante fa innamorare in fretta i tifosi e l'attenzione mediatica cresce. Per il suo talento e le sue prospettive, Mattia Furlani è sicuramente uno degli atleti per cui c'è più attesa, ma questo fatto non sembra disturbarlo. "Mi piace l’attenzione che c’è verso di me. Se faccio tutto questo, è soprattutto per il pubblico e per far sognare la gente. Far capire di credere in sè stessi. È una parte fondamentale del mio compito. Sono contento che il pubblico sia sempre più appassionato all'atletica, poi ovviamente è fondamentale rimanere tranquilli. Io sono ancora in una fase di crescita biologica importante e non vorrei che una gara andata male mettesse in discussione tutto ciò che c’è stato prima. In un percorso ci sono delle tappe che bisogna rispettare. Non è per tirarmela, ma non c’è mai stato un saltatore che ha raggiunto i miei risultati a livello giovanile, quindi sicuramente la gente deve anche comprendere cos’è l’atletica, come si raggiungono determinati risultati e cosa c’è dietro a una grande competizione. Comunque vedo che la gente è abbastanza consapevole di quello che sta accadendo e io ne sono veramente contento".
picture

Mattia Furlani a Roma

Credit Foto Getty Images

Al di là di medaglie e trofei, nella mente del giovane Mattia Furlani naviga anche un obiettivo enorme. Qualcosa che ti rende unico nella storia, almeno per un lasso di tempo: il record del mondo. "Inutile negarlo, è ovvio che ci penso e l’ho sognato. Lo penso sempre, anzi. Io sono affascinato dagli atleti che hanno avuto una storia incredibile e continua, come Javier Sotomayor nell’alto, che ha ottenuto il record del mondo in tutte le categorie, dall'under 16 a quello assoluto. Io sto facendo un percorso pazzesco e credo che la strada sia quella giusta. Ovviamente, se un giorno dovessi centrare il record del mondo non vorrei saltare 8.96 o 8.98, l’obiettivo sono i 9 metri. Sennò lo annullo il salto, non avrebbe senso! Sarebbe un sogno superare quella famosa barriera. Lavoro per questo, perché non sognarlo o sognare a metà? Nel mio pensiero c’è sempre, anche perché dopo un record del mondo under 20 viene quello. Quello di Mike Powell di 8.95. Nei prossimi anni l’obiettivo è cercare di avvicinarlo".
picture

Il salto di Furlani, Europei Roma 2024

Credit Foto Getty Images

Lo sport è di famiglia in casa Furlani e i suoi primi ricordi nell'ambito dell'atletica sono legati proprio a questo. "Penso alla prima volta al campo, quando giocavo nella sabbia e mia mamma ancora si allenava come atleta master nei 100 metri. Insieme a mia sorella Erika, che aveva 15-16 anni e cominciava a introdursi nell’atletica dei grandi. Poi Erika ha vinto delle medaglie (campionessa italiana nel salto in alto nel 2017, ndr) e io andavo sempre a vederla, appassionandomi di questo sport. Da piccolo ho giocato anche a basket. Uno sport che ha sempre avuto un certo fascino, mi sarebbe piaciuto diventare un professionista. Però ho giocato solo a livello amatoriale, ci sono delle priorità e l’atletica è sempre stata al primo posto nel mio cuore".
A livello giovanile, Mattia ha ottenuto ottimi risultati anche nel salto in alto, ma quel capitolo si è chiuso. E potrebbe riaprirsi solo in un'eventualità. "Quando si inizia un percorso importante in una disciplina bisogna specializzarsi definitivamente, non si può rimanere coi dubbi. Io voglio essere un lunghista professionista e predisporre il mio corpo per questa specialità. Detto ciò, ho sempre detto che se in futuro dovessi vincere tutto nel salto in lungo, tornerei al salto in alto. Ma è più che altro un sogno".

TUTTE LE INTERVISTE VERSO I GIOCHI OLIMPICI DI PARIGI 2024

picture

Gianmarco Tamberi in “Neve Have I Ever”: ce l’ho o manca?


Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità